Veronica Skye, cantautrice suggestiva con la musica nelle vene, introspettiva e fortissima, possiede una vocalità altamente peculiare.
Ci sono diverse cose che perdurano silenziosamente, ma che al contempo soffrono immensamente nel restare silenti e taciute; proprio come l’amore viscerale per la musica, Veronica Skye ha avuto la fortuna di poter scoprire la sua più grande propensione, ha ascoltato davvero se stessa fino in fondo, lasciando parlare il suo talento.
In concomitanza con l’uscita del suo nuovo singolo, intitolato “Una Laurea In Tasca“, abbiamo raggiunto Veronica Skye per un’intervista esclusiva.
Qual è la matrice principale del tuo nome d’arte?
Il mio nome d’arte deriva dalla parola Sky cielo e eye occhio, questo nasce da una mia profonda spiritualità e amore per il cielo. Penso che tutti siamo uguali sotto questo cielo e che un’energia infinita e d’amore ci guardi da lassù. Ho voluto mantenere anche il nome Veronica perché Skye ovvero la mia spiritualità non è nulla senza Veronica la parte mia umana.
Cosa rasenta la musica nella tua quotidianità?
Vivo ogni giorno con la Musica ci sono giorni che suono il pianoforte e quando mi parte l’ispirazione anche se non so comporre Inizio a stendere degli accordi per creare canzoni, oppure la ascolto, mi piace ascoltare tanta musica, non solo per prendere spunto ma anche per sentirmi meglio. La musica è la cosa più bella che ci sia, una medicina e se non ci fosse dovrebbero inventarla.
Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?
In realtà sognavo la musica già da piccola ma poi mi allontanai tra scuola e studio, poi mi accadde qualcosa un cambiamento interiore una luce che mi cambio non solo come persona ma anche come modo di percepire il mondo. Da lì iniziai a frequentare persone appassionate di musica come me, poi conobbi il mio ex ragazzo anche lui produttore e cantante e da lì continuai poi ad inseguire la musica ormai totalmente coinvolta. È grazie al mio passato che oggi posso dire di essere fortunata perché ho al mio fianco una persona fantastica, il mio ragazzo, che mi aiuta ad arrangiare i miei brani.
Il tuo nuovo singolo, “Una Laurea In Tasca”, ha delle sonorità innovative e un testo molto profondo. Quanto è autobiografico il brano?
Una laurea in tasca è molto autobiografico. Parla di un conflitto non solo esteriore con i miei genitori che non mi hanno mai capito e probabilmente mai lo faranno, ma anche di un conflitto mio interiore. Una battaglia nella quale o scegli di omologarti agli altri, ad una vita già scritta ed infelice, o esci fuori dal branco come il gabbiano Jonathan Livingston, che cito nella canzone, e vai controcorrente, combatti per i tuoi sogni perché io come dico nella canzone “vivo di quelli”.
Nel tuo nuovo singolo, “Una Laurea In Tasca”, affronti la tematica delicata dello stress generato dalle aspettative dei genitori, qual è la tua chiave segreta per contrastare l’ansia?
Il mio modo per contrastare l’ansia è pensare che io sono l’artefice del mio destino e il mio mondo me lo creo io, le informazioni che arrivano dai miei genitori devono essere filtrate da me, non posso assorbire i loro pensieri perché i loro pensieri saranno sempre ancorati ad una mentalità chiusa, negativa e priva di sogni, quindi se voglio essere felice e costruirmi un futuro devo filtrare ciò che dicono.
Tra i versi intensi del tuo nuovo singolo, “Una Laurea In Tasca, canti “io vivo di sogni”, quanto credi che i sogni possano essere il motore del mondo?
I sogni sono la linfa vitale, sono tutto, sono ciò che anima il nostro corpo, perché noi abbiamo un’anima è quella è mossa dal sogno, perché è lì che risiede la vita. Come dico sempre se non hai un sogno trovalo, è ciò che colora la tua vita come lo fa per me la Musica.
Con quali artisti vorresti realizzare un featuring in futuro?
In realtà ce ne sono tanti perché credo che ogni artista sia unico e che ognuno abbia un universo bellissimo da cominciare, però tra i miei preferiti ci sono Jovanotti, lo stimo per la profondità di certi testi e anche quel lato divertente in altri, Elisa per pronfondità dei testi e tecnica vocale, Tiziano Ferro, Cesare Cremonini, e molti altri… tra i Big americani invece io sono una fan grandissima di Justin Bieber, mi piace troppo come artista, Avril Lavigne e Rihanna.
Amici di Maria De Filippi, Tú Sí Que Vales, o XFactor? Quale talent show sceglieresti?
Penso che sceglierei o Amici di Maria, perché è una scuola quindi li potrei apprendere e crescere, e migliorarmi, oppure X factor, dove comunque anche se non come amici si fa un percorso con i coach.
Come vivi i social network?
Penso che siano utili ma se usati troppo diventano nocivi. Sono comunque molto utili per promuovere la propria musica e farsi sentire e conoscere. L’importante è come tutte le cose non usarli eccessivamente e viverci troppo dentro, la vita vera è la fuori.
Qual è il motto che sposi solitamente?
Ah, Bella domanda, rispondo subito; Sky(e) is the limit… nulla è impossibile, l’unico limite è il cielo, ma solo se davvero ci credi!!
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Nei miei prossimi progetti ho intenzione di fare nuove collaborazioni, di farmi conoscere di più, di entrare in un’etichetta che mi supporti e trovare un team di lavoro che creda nel mio progetto come me, o comunque che creda in ciò che faccio, di poter cantare in live le nuove canzoni che ho già inciso in studio e che a parer mio sono di una ne ancora più matura rispetto ad “una laurea in tasca” scritta l’anno scorso, come sapete gli artisti sono sempre in anticipo con la loro Musica rispetto a quando poi esce.