California, cantautore sagace e talentuoso, è un artista di spessore capace di distinguersi nell’attuale panorama musicale.
Dal suo primo singolo, “Mediterraneo“, è riuscito a prendere per mano gli ascoltatori, ammaliando in seguito gli estimatori con le hit “Samantha” e “Cara Vita“.
Il suo nuovo EP si intitola “Big Sur“, è fuori dal 25 Marzo in concomitanza con l’uscita del nuovo singolo “Pianeti“.
Il magazine Emozionienozioni ha ospitato California per un’intervista cuore a cuore.
In quale emozione ti rispecchi maggiormente quando canti?
Bellissima domanda! Credo sia l’insicurezza. Penso sempre di non essere mai all’altezza di un palco o di un pubblico. In studio invece, quando canto, provo un senso di liberazione mista a malinconia. Tutta colpa dei miei testi!
Qual è il tuo primo ricordo vertente il mondo della musica?
Avrò avuto 15 anni ed ero a scuola. Dal nulla presi un foglio e scrissi una canzone, guardando fuori dalla finestra. Mi ricordo che la lezione passo in frettissima, avevo in mente solo di uscire col mio foglio in mano e cercare qualcuno che mi desse una musica da metterci sotto.
Qual è la genesi del tuo pseudonimo?
California nasce dal fatto che è sempre stata per me una terra promessa. Sole, mare e rock n roll, un paradiso! Ho deciso di chiamarmi così anche andando in contrapposizione alle mie canzoni, spesso tristi e malinconiche. Volevo un nome bello che portasse subito alla mente quei paesaggi.
Quali figure hanno scalfito il tuo iter artistico?
I miei idoli appartenevano quasi tutti al punk rock anni 90/00. Blink 182, green day, sum 41, offspring, nirvana.
Quanto sono autobiografici i testi delle tue canzoni?
In realta’ non molto, mi piace spesso raccontare storie, anche di persone che conosco e che sono strettamente legate a me. Poche volte parlo del mio privato nelle canzoni, sono un tipo abbastanza riservato.
Hai aperto i concerti ai Club Dogo, Marracash e Two Fingerz, qual è la lezione più grande che hai appreso da artisti del loro calibro?
Sicuramente un’emozione cantare davanti a un sacco di gente e prima di nomi giganti come quelli. Forse la lezione appresa da esperienze così, è sicuramente quella di non mollare mai, essere costanti e credere sempre in quello che si fa.
Quanto è stato rilevante l’incontro con Fabio Brando per il tuo percorso musicale?
Direi fondamentale. Eravamo già amici da anni, artisticamente ci siamo sempre rispettati ma non avevo mai avuto la fortuna di lavorarci prima di Big Sur. Per me ‘ un guru, un musicista incredibile e una persona vera, di quelle rare ormai. Ho imparato tanto da lui, imparo sempre tutt’oggi, un gigante!
Come ha preso forma il tuo primo EP “Big Sur”?
Nasce in piena pandemia, primo lockdown, 2020. Quale occasione migliore per scrivere canzoni nuove se non quella di stare chiuso in casa 24 su 24?
Nel tuo nuovo singolo “Pianeti” parli di un addio, come sei giunto alla splendida metafora dei pianeti?
In realta’ mi è venuta spontanea. Volevo fare rendere l’idea all’ascoltatore di quanto a volte si è distanti, ma comunque legati da un filo invisibile, proprio come il sole e la luna.
Con quali artisti vorresti realizzare un featuring?
Al momento non saprei. Non sono un tipo da featuring onestamente, ne ho sempre realizzati pochi anche quando militavo nel rap.
Come vivi i social?
Male. Ho 31 anni e purtroppo mi sento vecchio per usare determinati social network. Uso Instagram esclusivamente per promuovere la mia musica!
Amici di Maria De Filippi, Tú Sí Que Vales, o XFactor? Quale talent show sceglieresti?
Purtroppo sono sempre stato contrario ai talent show, penso siano uno specchietto per allodole. Credo che chi abbia davvero talento non abbiamo bisogno di talent.
Qual è il motto che sposi solitamente?
Chi lotta puo’ perdere, chi non lotta ha già perso!
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Scrivere altre canzoni e magari fare qualche live. Mi manca un sacco il contatto col pubblico.
California su Instagram
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