Bartowski, il nuovo singolo “Peggio Di Così”, intervista: “ci siamo conosciuti in un negozio musicale che visitiamo spesso”

Bartowski

Bartowski, uno dei fenomeni più innovativi e carismatici dell’attuale panorama musicale, duo composto da Marco, nato nel 2001, scrive i testi e lavora all’arrangiamento delle parti strumentali con particolare attenzione a quelle di chitarra, e Stefano, classe 1999, appassionato di rock fin da piccolissimo, è batterista di nascita e polistrumentista per scelta.

Bartowski è un progetto che nasce dall’unione di due anime, Marco e Stefano, che per creare ogni singolo suono e nota attingono al loro personale bagaglio musicale e alle loro esperienze personali.  I brani contengono testi diretti e introspettivi, ricchi di molteplici sfumature e colori diversi.

In concomitanza con l’uscita del nuovo singolo, “Peggio Di Così“, abbiamo raggiunto i Bartoswki, si sono raccontati in un’intervista esclusiva tra segreti e novità.

Qual è la genesi del vostro nome d’arte?

Il nostro nome d’arte Bartowski, deriva prevalentemente dalla serie TV “Chuck” in cui il protagonista si chiama appunto Chuck Bartowski. Crescendo, ho cominciato ad aggiungere al mio nome sui social “Bartowski” e quindi tutti i miei amici hanno cominciato ad usarlo come soprannome. Quando abbiamo dovuto scegliere il nostro nome d’arte la prima cosa a cui ho pensato era proprio quella.

Bartowski

A che età avete iniziato ad appassionarvi al mondo della musica?

Marco in realtà ha sempre ascoltato molta musica fin da piccolo, però la vera e propria svolta è stata sui 14 anni, quando suo fratello gli portò una chitarra classica a casa. Da lì ha cominciato a suonare ogni giorno e poi all’età di 18 anni ha cominciato a scrivere i primi pezzi. Stefano ha cominciato a suonare fin da piccolissimo con suo padre, un vero e proprio istinto.

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Quali sono i nomi che hanno determinato maggiormente il vostro background artistico?

Marco è stato immerso nella musica rap, sotto l’influenza di suo fratello, da subito, quindi già da piccolo si ricorda di aver ascoltato i primi album di Fabri Fibra, Caparezza, Articolo 31 e altri rapper dell’epoca. Crescendo prima si è appassionato alla musica rock infatti è un grande fan dei Guns N Roses e di tante altre band Hard Rock. Poi aprendosi ad altri generi è stato molto influenzato da John Mayer, Frah Quintale, Mac Miller e Anderson .Paak. Stefano ascolta a rotazione Toto, Pink Floyd, Muse e Led Zeppelin… un vero e proprio nostalgico.

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Ascoltando la vostra musica si avverte immediatamente un’alchimia straordinaria, come vi siete conosciuti?

Ci siamo conosciuti in un negozio musicale che visitiamo spesso qui in Veneto dove abitiamo. Avevo sentito Stefano suonare la batteria al piano di sopra e sono andato a vedere chi fosse a suonare così bene e… eccoci qui. Conoscendoci meglio abbiamo trovato tanti punti in comune e abbiamo cominciato a scrivere pezzi nostri.

Il vostro nuovo singolo, “Peggio di così”, sorprendente, profondo e ironico riesce a dare forma a una storytell tangibile ed emozionante. Come ha preso vita il brano?

Come spesso succede Marco ha composto il giro di chitarra e scritto il testo della canzone su di esso. Era estate e non era un periodo bellissimo, è riuscito a raccontarlo al meglio. Poi lo abbiamo portato in studio e lavorando per mesi con Muskal, il nostro produttore, siamo riusciti a creare una canzone che piace davvero molto e ne siamo davvero soddisfatti.

Nella lirica del brano “Peggio Di Così” affrontate una tematica estremamente delicata, con sagacia e intensità vi affacciate sulla fine di una relazione d’amore. La fine è realmente la conclusione, o è soltanto un nuovo inizio?

Tutti affrontiamo periodi un po’ spiacevoli, e generalmente prima di stare bene passa un po’ di tempo. La maggior parte delle volte quando si è giù di morale il modo migliore per affrontare il tutto, almeno nel nostro caso, è fare musica. Peggio Di Così è un racconto autoironico, forse nato semplicemente per provare ad accettare una forte delusione e riderci un po’ su. Spesso quando una relazione importante finisce porta sempre a un nuovo inizio e lascia sempre degli insegnamenti importanti. Questa volta abbiamo imparato che quando sei ubriaco non devi chiamare la tipa per convincerla a stare con te.

Qual è il motto che sposate più assiduamente?

Chi vive sperando, more cagando.

Come vivete il mondo dei social network?

I social sono indubbiamente un’arma a doppio taglio, dipende dall’uso che se ne fa. Sono facilmente una trappola in cui buttare ore della tua vita e addormentare il tuo cervello e vivere appunto sperando. Possono essere anche uno strumento di scoperta, divulgazione e conoscenza molto utili. Se usati con senno posso aiutare a condividere passioni, notizie, arte e un sacco di altre cose.

Amici di Maria De Filippi, Tú Sí Que Vales, o XFactor? A quale talent partecipereste?

Tú Sí Que Vales è un po’ troppo vario, non è un talent unicamente musicale, Amici un po’ difficile come duo e alla fine non siamo neanche grandi fan. X-Factor è sicuramente il più interessante.

Quali sono i vostri prossimi programmi?

Presto uscirà il nostro primo album. Speriamo di cominciare a farci conoscere anche tramite concerti perchè la musica live, da due anni a questa parte, è stata abbandonata praticamente. Dopo il primo album il secondo e non c’è due senza tre e nel mentre speriamo di aver raggiunto tante tante persone!

Bartowski su Spotify

https://open.spotify.com/artist/1mNpUnAOSVj0zfZ76OOZLy