Riccardo Bianchini, intervista: “Io scrivo e suono per chi ha ancora voglia di ascoltare, piuttosto che consumare”

Riccardo Bianchini

Riccardo Bianchini, ha dedicato “Saldo mi pongo nell’esistenza” ( album e libro) a RUDOLF STEINER, fondatore dell’antroposofia e pensatore decisamente “laterale”. Un lavoro che fa perno sul libro omonimo, in uscita per MIMESIS/VITE RIFLESSE, e affiancato da un album musicale singolare e importante.

Non si tratta della riproposizione, in musica, della stessa storia. Il lavoro ha avuto l’ambizione di andare più in profondità, per ricollegarsi alle medesime ragioni, alla medesima origine della storia raccontata nel libro per farle riemergere anche nella forma del suono. Abbiamo rivolto alcune domande a Riccardo Bianchini per un’esclusiva intervista tra novità e curiosità.

“Saldo Mi Pongo Nell’Esistenza”, affermazione emblematica e intensa, quanto è autobiografico il titolo?

In teoria per niente. In pratica è più un desiderio che una certezza. Si tratta di una frase che fa parte della pedagogia steineriana. L’invito a ritrovare nella saldezza davanti ai fatti del mondo il centro che nutre il proprio io interiore. Non l’ego. L’io, la parte più sacra dell’essere umano, che in altre tradizioni viene chiamato ‘sé ‘.

I due nuovi lavori portano lo stesso titolo, in quanto tempo hanno preso forma?

Ci sono voluti tre anni interi. E partendo da una base già impostata. Gran parte del tempo è  stato preso dallo studio e dalla strutturazione del romanzo. Poi le cose hanno iniziato a fluire e le singole scene, come i dialoghi e i caratteri dei personaggi hanno preso forma e hanno chiamato a sé le musiche adeguate.

A chi si rivolgono i tuoi nuovi progetti?

A chiunque abbia chiara la distinzione tra intrattenimento e arte. Ci sono prodotti dell’industria culturale che sono inarrivabili per perfezione tecnica e pregio commerciale. Ma sono, appunto, prodotti. Io scrivo e suono per chi ha ancora voglia di ascoltare, piuttosto che consumare. Con i miei limiti e le mie carenze, ma cercando di essere sincero.

Qual è il motto che sposi maggiormente?

Oggi direi: produci, consuma, crepa. Il riferimento è a un famoso brano dei cccp. Lo tengo a mente per ricordarmi cosa evitare di fare, come monito.

Progetti futuri?

Continuare a scrivere e a suonare le cose che in quel momento mi piacciono. Sto scrivendo alcuni brani nuovi, questa volta di tipo cantautorale, e materiale per un nuovo romanzo filosofico.