La Faida, il nuovo album “Questa non è l’America”, intervista: “siamo noi, senza se e senza ma”

La Faida

La Faida band composta da Salvatore Ivan Foddanu (Ivan Grave-voce), Alessandro Picca (Lexy Riot-basso), Massimiliano Lepore (Max-chitarra), Gianluigi Quatrano (JJ-chitarra) e Gaetano Del Regno (Scar-batteria), pubblica Questa non è l’America”, per Universal Music Italia. Inoltre La Faida collabora con Pietro Foresti (Premio Best Rock Producer 2016) per la produzione del loro progetto. Tra i concerti di rilievo, l’apertura nel Dicembre 2021 alla storica band “Strana Officina” nel loro tour italiano, nelle tappe di Roma, Napoli e Matera. Abbiamo raggiunto La Faida per un’intervista

In quanto tempo avete realizzato il vostro nuovo album “Questa non è l’America”?

La composizione dei pezzi è avvenuta durante i lockdown, fondamentalmente, ma per produrlo ci è voluto poco, due, tre settimane tra rec, mix e mastering. Pietro Foresti e Matteo Agosti hanno fatto un lavoro cazzutissimo!

Quali sonorità ritroviamo nel vostro nuovo album?

Dai Guns n’ Roses a De Andrè, passando per i Run DMC, credo che possa benissimo esprimere la sintesi musical-testuale del nostro album.

A chi dedicate il vostro singolo “Welcome, benvenuti nel mio freakshow “?

Lo dedichiamo ai diversi, agli ultimi, agli emarginati, ai fenomeni da baraccone che sono stati definiti tali. Welcome è il nostro biglietto da visita, ma è più che nostro, è di tutti quelli che sono in una certa situazione, vessati o derisi da un certo tipo di società.

Cosa potete raccontarci del videoclip del singolo “Welcome, benvenuti nel mio freakshow“?

Diretto e girato da Elio e Jessica dello Studio Nubes, possiamo dirti che abbiamo voluto spogliarci di ogni storytelling perché credevamo che fosse giusto presentare noi, su uno sfondo bianco, con la nostra fisicità, la nostra musica, il nostro essere in un certo modo. Mettere a nudo il videoclip per far risaltare La Faida. Anche le piccole scene di backstage sono del tutto reali. Siamo noi, senza se e senza ma.

Progetti futuri?

Tanti, tanti live, per ora vogliamo che il palco sia la nostra casa per tanto tempo. Poi abbiamo un sacco di pezzi in repertorio, quindi va da sé che, insomma hai capito!