ICEBERG, il nuovo singolo BATES MOTEL, intervista: “quando scrivo solitamente è perché ho necessità di farlo”

ICEBERG

ICEBERG, al secolo Giovanni Licandro, è un artista italiano classe ‘93. Dopo essere stato membro di gruppi musicali come Rotkers e Kassandra e aver aperto i concerti di artisti come Jake La Furia, Salmo, Nitro, Mondo Marcio, Vacca e tanti altri, Iceberg ha deciso di tornare con un nuovo progetto solista dalle musicalità sperimentali fortemente influenzato dal rap e dall’alternative electro, collocandosi così in una fetta ancora non esplorata del mercato musicale italiano. Crea un universo musicale e visivo tutto suo che definisce Glamcore. La passione per la moda e gli abiti anni 80, la sua attitude glam e la sua fluidità si legano a suoni e testi hardcore e conscious, dando vita ad un mix di suoni e parole mai visto prima. Da un punto di vista estetico si ispira molto ad artisti come David Bowie, Julian Casablancas, i Daft Punk, fino ad arrivare ai giorni nostri con Achille Lauro, Machine Gun Kelly, Rosa Chemical e Taxi B. Le sue canzoni riprendono la nostalgia del Vaporwave anni 80, le melodie catchy dei giorni nostri e testi profondi, di un’altra dimensione e mai banali. Accompagnato da Aliotho, producer di fiducia con il quale collabora ormai da più di un decennio, Iceberg vuole influenzare la scena musicale odierna portando avanti il concetto di “Glamcore”, attraverso un immaginario elaborato e disturbante e musicalità diverse da quelle diffuse dalle playlist e le radio odierne. Abbiamo raggiunto Iceberg per un’esclusiva intervista.

In quale emozione ti rispecchi quando canti?

Quando scrivo solitamente è perché ho necessità di farlo. Cerco di trasformare le emozioni in qualcosa di più astratto, che lasci libero l’ascoltatore di interpretare il brano e cucirlo su di sé in maniera che ci si identifichi maggiormente.

Quali sonorità hanno influenzato il tuo nuovo singolo?

Le tracce che pubblicherò d’ora in poi sono fortemente influenzate dall’elettronica vaporwave degli anni ’80-’90. Cerco di muovermi in quei suoni perché credo si sposino bene con i miei testi.

In quanto tempo è nato “Bates Motel”?

Ho scritto Bates Motel circa 8/9 mesi fa. Non mi sentivo al top, era un periodo difficile e sentivo il bisogno di trovare una speranza. Come sempre mi sono rifugiato nella musica. Non ricordo con esattezza ma credo di aver chiuso il brano in ¾ giorni.

A chi dedichi “Bates Motel”?

A chi vuole un amore libero da qualsiasi pregiudizio. A chi ha paura di mostrarsi per quello che è. A chi vuole trovare un po’ di pace, un angolo segreto in cui rifugiarsi per stare lontano dagli occhi indiscreti della gente.

Qual è il motto che sposi più assiduamente?

Non ho un motto preciso però quando faccio musica l’imperativo è: concentrarsi e divertirsi.

Cosa porterà il 2023?

Tante scelte, tanti concetti da trasformare in testi ma soprattutto tanta musica.

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