BENNA MC, il nuovo album “I CAVALLI ZOPPI BACIANO MEGLIO”, intervista: “vivo la scrittura in modo terapeutico e vivo l’ascolto della musica, non solo la mia, chiaramente, come una coperta in una sera di gennaio”

BENNA MC

BENNA MC, soprannome di Marco Benati, nato a Carpi (MO) il 7 Ottobre 1981. Fin da giovane ha fatto parte di diverse band, spaziando dal grunge al punk e all’hip hop e al crossover, ma è “solo” dal 2016 che ha deciso di fare musica da solo, cercando di unire il cantautorato che ho sempre amato con il rap, genere che l’ha influenzato sin da bambino.  Il mio primo disco da solista è del 2017 intitolato “Al Lupo!”, album con sonorità cupe ed elettroniche, accompagnato dai singoli, presenti anche su Youtube con i video, “Paroleperdenti”, “Iene vs licantropi” e “Lord of the ring”. Nel 2018 ha collaborato con Asmodee Italia per il singolo “#ViAsmo” per la presentazione di un evento importante “Play Modena”. Nel 2019 hanno fatto uscire il secondo disco, “Il pirata che ha trovato loro”, con i singoli “Attimi di pensione”, “Saetta McQueen” e “Giochiamo”. Negli ultimi mesi del 2019 inizia  la sua  collaborazione con Mirino, che si occupa di tutte le sue produzioni e con Nicholas Manfredini, cantautore, musicista e grande amico, che segue tutta la produzione artistica in studio dei pezzi e duetta spesso, con l’artista.  Da questa collaborazione nasce “L’insegnamento dell’asino”, terzo disco composto originariamente da 13 tracce, aumentato poi a 15 con un remix di Mirino ed il singolo “Mi Innamoravo di tutto” feat. Nicholas Manfredini. Il disco, uscito in pieno lockdown il 30 marzo, è stato preceduto dai singoli “Noah”, in cui Benna duetta  con uno dei  suoi due figli, e “Il mio vestito nuovo”, il cui video è stato girato, insieme ad amici da tutta Italia, ognuno da casa e poi montato da Luca Fabbri. Successivamente come singoli sono usciti anche la title track “L’insegnamento dell’asino” e “J-Ax”, pezzo molto ironico dedicato al cantante milanese con cui condivide anche una certa somiglianza fisica.  Nel novembre del 2020 inizia a lavorare su un nuovo progetto, che è partito dal singolo “Bella Italia”, cantato insieme alla sua  compagna Sara Conato, brano scritto per il docufilm di Lorenza Benatti “Road to bella Italia” disponibile su TimVsion e su YouTube. Il 5 Marzo 2021 è invece uscito “Perenne”, una ballata dedicata ai due figli (Per N, che è l’iniziale dei loro nomi). Il 18 giugno 2021 è uscito il singolo Santa Musica, con Nicholas Manfredini, un’autentica preghiera, scritta per la Musica, quella con la “M” maiuscola, quella che ci accompagna fedele in ogni passo della nostra vita e che ne appunta tutti i ricordi Il 24 Settembre è uscito, in presentazione al disco, il singolo “La cosa più bella che ho visto”, che anticipa appunto l’album “20×2”, sulle piattaforme digitali dall’8 di ottobre 2021. Un disco di 20 canzoni, che celebra i suoi 40 anni.   Il nuovo progetto, incentrato sulla ricerca della parte poetica nei testi associata ad una musicalità molto elettronica vede il suo primo passo il 15 aprile 2022, con la pubblicazione di “Un cappello per terra”. Il primo Luglio 2022 esce “Il pesce rosso” una canzone che parla del problema della depressione, mascherata da hit estiva, secondo passo di questo nuovo progetto dell’artista. Infine nel settembre 2022 esce “Cuffie”, la sorella maggiore di “Santa Musica”, un brano che richiede più livelli di ascolto, ma che al primo di questi suona forte e orecchiabile. Scritta e cantata insieme a Nicholas Manfredini e prodotta da Mirino. Nel novembre 2022 esce “Canzonetta Indie”, brano che anticipa l’uscita dell’album. Abbiamo raggiunto Benna MC per un’inedita intervista.

Cosa rappresenta la musica nella tua quotidianità?

Inizio prima con un saluto a chiunque stia leggendo e un ringraziamento a voi per lo spazio che mi concedete. Per definire la musica nella mia quotidianità invece utilizzo un concetto espresso magistralmente da Nicholas Manfredini in “Cuffie”, che è la prima traccia di questo mio e nostro nuovo album: “è un’attitudine al battere e levare e tra battere e levare qua quasi sempre ci sei tu”. Per me la musica non è una scelta, come non lo è scrivere canzoni. È un’attitudine, un bisogno viscerale e un amore carnale, una necessità. Essendo adulto e genitore, la musica riempie ogni spazio vuoto e spesso serve anche a tenere insieme tutto il resto, quando sembra che vada in cocci. È un po’ il mio Kintsugi. Vivo la scrittura in modo terapeutico e vivo l’ascolto della musica, non solo la mia, chiaramente, come una coperta in una sera di gennaio.

Dove collocheresti il tuo nuovo album?

Discograficamente credo che sia da mettere nel macroinsieme della musica indie, diciamo in quello che può essere definito “Indie-rap”, che magari è anche una cosa che va molto di moda, un po’ da quando Willie Peyote è arrivato al grande pubblico o da quando Coez collabora con Contessa. Però mi piacerebbe essere collocato tra i cantautori. La verità però è che io sono un discreto paroliere che si adatta alle proprie scarse capacità vocali. Io poi mi intreccio alla propensione di Mirino (che cura tutta la sezione strumentale della mia discografia) per la musica pop-EDM e all’influenza di Nicholas Manfredini, che invece lui si che è un vero cantautore. Ne viene fuori quello che sentite, che onestamente non ho troppo interesse a definire. Considero il mio ultimo disco un album non da primo ascolto, serve impegno per capire quello che ho voluto dire.

Qual è il filo conduttore del disco “I Cavalli Zoppi Baciano Meglio”?

I cavalli è un disco di storytelling. Il mio lavoro precedente era molto intimo, “celebrava” i miei 40 anni ed è come se lo avessi scritto allo specchio. Ora invece sono io che guardo il momento, invento storie e racconto dei cavalli zoppi, metaforicamente. Un cavallo da corsa, se rimane zoppo, viene abbattuto, viene ucciso, perché non più in grado di adempiere al solo compito che a lui è stato assegnato da altri. Sarebbe come se un aspirante commercialista che non riesce a finire l’università venisse lapidato. Questi cavalli zoppi vagano, sono intorno a noi, hanno sentimenti da esprimere, talenti da dimostrare, fallimenti da esorcizzare. Ecco questo disco è per tutte quelle persone che si sentono inadatte solamente perché qualcuno non le ritiene idonee ad un ruolo prestabilito dalla società. Lo definirei un concept album, anche se non nel senso stretto del termine. Anche musicalmente abbiamo lavorato su suoni prettamente elettronici per dare un’atmosfera contrastante con le parole, a cui invece ho tentato di dare uno stampo più poetico rispetto al passato. Spetta ora a chi lo ascolterà dire se ci sono riuscito o meno.

Spesso vieni associato a J Ax, come vivi la vostra sinergia?

In realtà non la vivo, perché questi giudizi sono effimeri. È bastato tagliare il pizzetto o farmi ricrescere i capelli e i commenti sotto i post sono spariti. Quando ti esponi è normale essere paragonati a qualcuno, in modo più o meno critico. Sono cresciuto con la sua musica, l’ho abbandonata quando non mi sono più sentito parte delle sue canzoni, magari la riabbraccerò in futuro. In questo momento non fa parte delle mie influenze musicali. Piuttosto potete commentare con “non scriverai mai come Zanotti”, in modo che io abbia ancora più stimoli per migliorarmi. Preferisco di gran lunga essere criticato per quello che scrivo o canto piuttosto che per il mio aspetto (che diciamocelo, già di suo non è tutto ‘sto granché)

Progetti futuri?

Nella mia testa è già tutto pianificato fino al 2024, ma poi le cose cambiano in fretta.  Attualmente siamo allo stadio “individuazione dei difetti dell’album e risoluzione degli stessi”, perché per come siamo fatti io, Nicholas e Mirino, dopo l’uscita di un lavoro c’è la fase più critica. Dopo questa ci si mette al lavoro. L’idea di fare album con poche tracce e comunque di seguire un concept mi piace molto da una parte, anche se dall’altra sono costretto a tagliare diverse cose che scrivo. Finché potrò, voglio pubblicare più o meno un disco ogni anno, questo è certo. Dall’altra parte invece voglio tentare di percorrere anche la strada di autore, cosa che mi ha portato con tanta soddisfazione per ora a scrivere alcuni brani dell’ultimo album di Cisco e dell’ultimo lavoro della Bandabardò. Sperando come sempre che Nich e Mirino restino al mio fianco, altrimenti sarebbe davvero difficile tutto.

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