Antonio Pignatiello, intervista: “sono cresciuto avvolto tra Musica, Cinema, Letteratura, Poesia”

Antonio Pignatiello

Antonio Pignatiello, cantautore irpino, attualmente vive a Roma, tecnica e capacità da fuoriclasse, attraverso le sue canzoni riesce a esprimere con immediatezza tematiche intense e  attuali.

Nel corso degli anni si è esibito in contesti sempre più prestigiosi, affiancando artisti come Eugenio Bennato, Banda della Posta, Gang, Enza Pagliara, Vincenzo Costantino Chinaski, Pietra Montecorvino etc.

Il magazine Emozionienozioni ha ospitato Antonio Pignatiello per un’esclusiva intervista ricca di sorprese.

In quale emozione ti rispecchi quando canti?

Un grande scrittore diceva che le emozioni per essere raccontate e divenire altro (una poesia, una canzone, un racconto etc…) devono prima trasformarsi in sentimenti. La musica mi permette di viaggiare nello spazio e nel tempo, mi permette di essere costantemente in movimento. In sostanza: non esiste una sola emozione…se canto “Cloé” la vivo con passione ed energia per la storia che c’è dietro, con “Bianca” affronto questioni molto intime, c’è una sorta di equilibrio: da una parte una riflessione sulla vita in bilico tra “virtù e fortuna”, dall’altra la voglia di “rinascere”. E poi c’è la bellezza dei “live” che sono e resteranno un “Unicum”, perché in ogni luogo c’è un’energia diversa fatta da persone che sono lì, presenti in quel momento, e c’è sempre uno scambio, una comunicazione fatta di gesti e parole. Alla fine il suono che produciamo è la nostra vibrazione più intima.

Antonio Pignatiello

Quali personaggi hanno influenzato il tuo percorso artistico?

Sono cresciuto avvolto tra Musica, Cinema, Letteratura, Poesia: i miei “Padri Spirituali” sono Bruce Springsteen, Fabrizio De André, Franco Battiato, Paolo Conte, Rolling Stones, Doors, Lou Reed, Clash, Morricone, per citarne solo alcuni…c’è il Cinema Western di Sergio Leone e quello di fantascienza di Steven Spielberg, c’è il Cinema di Totò e di Massimo Troisi…e ancora la letteratura che va da Cesare Pavese a John Fante, da Antonio Tabucchi a Bukowski, etc…questi e molti altri sono i fantasmi con cui ci passo volentieri del tempo insieme…alle volte vengono a svegliarmi durante la notte, altre mentre sono in macchina e magari sto guardando un paesaggio ed eccoli che si ripresentano e mi spingono a raccontare quella storia e a farne canzone.

Qual è la genesi del brano Cloé?

L’ho scritta nel 2017, in un contesto storico apparentemente diverso, ma, a quanto pare, ancora molto attuale: quello dei muri a segnare e dividere i confini e quello della guerra dei narcos. Se come scriveva Hannah Arendt “Una crisi ci costringe a tornare alle domande; esige da noi risposte nuove o vecchie, purché scaturite da un esame diretto”, al tempo stesso ci mette di fronte a nuovi imprevisti. Cloé è la storia di una donna piena di sogni che ha provato ad attraversare quel muro e di cui si sono perse le tracce: una donna che non è riuscita a salire su quel treno pieno di viaggiatori in cerca di fortuna, forse rapita, forse uccisa, sicuramente sparita. Le sue impronte sono scomparse sotto il sole d’agosto…e della sua storia resta solo il suono della voce impressa nel ricordo dei suoi familiari e dei suoi amici…e per quanto ci si sforzi di chiamarla e di chiederle ancora di tornare e “Posso averti qui?”, non c’è nessuno dall’altra parte del confine a rispondere…resta solo un’eco lontana che si mescola a un vento caldo e alla polvere del deserto…al confine tra il Mexico e gli Stati Uniti D’America. E in questa notte piena di polvere e sogni sospesi, restiamo traditi anche noi da quel treno fantasma che promette una vita diversa in un Paese migliore, ma resta solo il sapore della polvere in bocca, in un deserto che si è trasformano in un nuovo cimitero di croci. 

A chi si rivolge il tuo nuovo singolo?

A chi ha voglia di ascoltare.

Qual è il motto che sposi più assiduamente?

“Carpe diem quam minimum credula postero” tratta da “Le Odi” di Orazio, che significa letteralmente “Cogli il giorno (l’attimo) confidando in meno possibile nel domani.

Progetti futuri?

Ho appena terminato le riprese del videoclip di un nuovo singolo che uscirà a settembre e a cui ne seguiranno altri per arrivare a chiudere un cerchio nel 2023 con una sorpresa speciale…per il momento mi diverto ad imboccare direzioni e sentieri diversi, fino a perdermi dentro un labirinto di storie, suoni e parole; è il fascino del labirinto al cui interno c’è sia la risposta di un mistero, sia il rischio di rimanere intrappolati come in una rete.