XCUSE, il nuovo singolo “COME IL 5 E L’8”, intervista: “vivo in Inghilterra da qualche anno ed il Festival mi riporta sempre per un po’ in Italia”

Xcuse

XCUSE, alias Francesco Del Papa, è un cantautore italiano, partito dalle Marche e dalla provincia per finire in Inghilterra a produrre il suo progetto musicale con il suo amico/ produttore Dawid Baran, in arte Anozum Project.

Il suo primo EP “Crossroads” del 2021, contenente le tracce “Someone’s Living” ed “Heyoka”, possiamo definirlo un progetto artistico a 360 gradi: le canzoni dell’album sono infatti state rielaborate in arti grafiche da vari artisti in giro per il mondo, raccolte successivamente in un museo 3D digitale.

Il suo percorso artistico cambia direzione e diventa molto più personale quando, per una serie di eventi personali, l’artista si ritrova a scrivere testi, pensieri e frasi che con il tempo trasforma in musica.

La musica diventa la sua room.

La chiave che chiude la porta verso l’esterno ma allo stesso tempo che dà l’opportunità di lanciare alcune parti di se stesso fuori nel mondo. Come vestiti vecchi a cui sei affezionato ma sai che anche loro avranno una fine. Fuori dalla finestra! L’espressione di una liberazione. Gradualmente. In maniera lenta come Xcuse vuole essere.

Nel 2022, ha iniziato la produzione del primo album con i due singoli “Ago e filo” e “Faccio un giro” e nel gennaio 2023 è uscito il suo ultimo singolo “Come il 5 e l’8”.

I suoi pezzi contraddistinti da una scrittura intima e autobiografica arrivano agli ascoltatori in maniera metaforica e allo stesso tempo diretta, senza filtri. Si parla di ricostruzione, viaggi nel mondo e del bilanciamento tra amore e odio, tra bianchi e neri, di speranza e resilienza nella vita. Concetti forti ma liberi e leggeri nell’ascolto delle sue canzoni.

Nel 2023 l’artista ha come obiettivo la registrazione di nuovi singoli e di produrre alcuni progetti che intrecciano beneficenza e musica. XCUSE si è raccontato in un’intensa intervista, ci ha svelato i segreti del suo nuovo singolo e non solo.

In quale emozione ti rispecchi quando canti?

Ho iniziato a scrivere da quando ho perso i più importanti pezzi della mia vita. Penso che la mia scrittura rispecchi il mio modo di essere: una lotta continua tra un’emozione dark ed introversa ed un lampo di luce e positività.

Qual è la genesi del tuo nome d’arte?

Xcuse, è un mio mantra. Mi ricorda sempre di non fermarmi alle “scuse”, alle finte barriere che ci creiamo, e di buttarmi il più possibile nel vuoto. 

La tua musica è caratterizzata da sonorità fortemente internazionali, quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo background artistico?

Il mio background musicale ha abbracciato quasi tutti i generi, dal rock, al pop, alla musica country e folk, principalmente internazionale. Adoro il genio dei Link Park, le sonorità dei Red Hot Chili Peppers, i testi di Johnny Cash e la personalità dei grandi artisti come i Queen. Oggi sono più orientato verso il genere indie pop e mi piace spesso ascoltare nuovi artisti italiani.

Quanto è stata incisiva la collaborazione con Dawid Baran, in arte Anozum Project?

Determinante! Io rifletto solo parte del progetto. Sono la faccia e il cuore dei sentimenti di Xcuse, ma la produzione e la realizzazione di una pezzo passa sempre per Dawid e la sua tecnica mi porta dove da solo non riuscirei. Con “Come il 5 e l’8” ho iniziato una collaborazione anche con un altro produttore, Matteo Tordini, ed altri artisti come Matteo Martellini. Amici con cui condivido la musica e la passione per il mondo che c’è attorno.

Qual è stata la scintilla che ha dato il via alla realizzazione del tuo nuovo singolo “Come il 5 e l’8”?

Ci credi che non ricordo l’esatto momento? Ho scritto tutto in due giorni e composto la base musicale. Poi in fase di registrazione abbiamo fatto un po’ di cambiamenti e abbiamo stravolto tutto.

Qual è la chiave per trovare il proprio “5 e l’8”?

Non smettere di aspettarlo. La vita è un’altalena (Schopenhauer)! Arriveranno momenti molto bassi ma anche lampi di felicità. Resistere quando si è giù e godersi la vista quando si è in alto. Penso che la chiave sia nella coscienza di questo flusso vitale.

A chi dedichi “Come il 5 e l’8”?

A me stesso.

I tuoi brani sono estremamente originali e viscerali, quanto sono autobiografici?

C’è molto di me stesso. Parto sempre da qualcosa che mi ha colpito, un’emozione, un fatto personale.  

Seguirai il Festival di Sanremo? C’è una canzone sanremese che porti nel cuore?

Sì, vivo in Inghilterra da qualche anno ed il Festival mi riporta sempre per un po’ in Italia. Spesso mi colpiscono le nuove proposte! Sono molto curioso dalla performance di Olly quest’anno.

Qual è il motto che sposi più assiduamente?

Xcuse, è un mio mantra. Mi ricorda sempre di non fermarmi alle “scuse”, alle finte barriere che ci creiamo, e di buttarmi il più possibile nel vuoto di un’avventura. 

Progetti futuri?

Prossimamente lavoreremo ad un progetto a cui tengo molto. Vogliamo proporre un mashup di cover acustiche e, con l’aiuto di una produzione video, vorrei raccogliere dei fondi da devolvere a delle associazioni benefiche per le problematiche mentali. Argomento di cui se ne parla sempre troppo poco. In parallelo ho già scritto il nuovo pezzo che registreremo e produrremo insieme al team sopra citato.