SERATA STREGA A LECCE PER AGOSTINIANI LIBRI CON STEFANO PETROCCHI E LORETTA SANTINI
Giovedì 20 luglio nel chiostro degli Agostiniani a Lecce si parlerà del romanzo vincitore della 77ma edizione del riconoscimento letterario più importante d’Italia: “Come d’aria” di Ada D’Adamo (Elliot), scrittrice abruzzese, scomparsa prematuramente ad aprile. Interverranno Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e segretario del comitato direttivo del Premio, e Loretta Santini, cofondatrice e direttrice editoriale di Elliot edizioni. I prossimi appuntamenti della rassegna ospiteranno l’economista Gianfranco Viesti (sabato 22 luglio) e la scrittrice salentina Francesca Giannone (25 luglio) che, con il suo fortunato romanzo d’esordio “La portalettere” (Edizioni Nord), ha appena conquistato il Premio Bancarella.
Giovedì 20 luglio con la Serata Strega prosegue la terza edizione di Agostiniani Libri, rassegna letteraria del Comune di Lecce, realizzata in collaborazione con associazioni, librerie e realtà attive sul territorio, che rientra nel cartellone Lecceinscena. Dalle 20:30 (ingresso libero) nel Chiostro degli Agostiniani (via Michele De Pietro 10) a Lecce, in collaborazione con il festival Armonia, l’associazione Narrazioni e la Libreria Idrusa, torna per il terzo anno consecutivo l’approfondimento dedicato al Premio Strega. Al centro dell’incontro, moderato da Maila Cavaliere, il romanzo vincitore della 77ma edizione del riconoscimento letterario più importante d’Italia. Quest’anno la giuria (composta dai 400 Amici della domenica, 220 tra studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri, 20 lettori forti e 20 voti collettivi espressi da scuole, università e gruppi di lettura), ha premiato “Come d’aria” di Ada D’Adamo (Elliot edizioni), scrittrice abruzzese, scomparsa pochi giorni dopo l’annuncio della “dozzina”. Interverranno Loretta Santini, cofondatrice e direttrice editoriale della Elliot, e Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e segretario del comitato direttivo del premio Strega.
Nata a Ortona nel 1967, diplomata all’Accademia Nazionale di Danza e laureata in Discipline dello Spettacolo, Ada d’Adamo ha scritto diversi saggi sulla danza e il teatro. Alla sua memoria è stato istituito, nell’ambito della Festa della Danza di Roma, il “Premio Ada d’Adamo”, conferito a chi meglio interpreterà la fusione tra esperienza artistica e funzioni sociali. Nel libro Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono.
“Già da tempo cominciavo a pensare ad un nostro premio, un premio che nessuno ancora avesse mai immaginato. L’idea di una giuria vasta e democratica che comprendesse tutti i nostri amici mi sembrava tornar bene per ogni verso; confermava il nuovo acquisto della democrazia”: così Maria Bellonci racconta la nascita, in seno al gruppo degli Amici della domenica, dell’idea di dare vita a un nuovo premio letterario, che contribuisse nell’Italia del primo dopoguerra alla rinascita culturale del Paese. Il Premio Strega venne annunciato il 17 febbraio 1947 e, grazie al mecenatismo di Guido Alberti, gli venne dato il nome del liquore prodotto dall’azienda di famiglia. Da allora gli Amici della domenica, che oggi costituiscono un corpo elettorale di quattrocento persone diversamente inserite nella cultura italiana, si riuniscono ogni anno per scegliere in due successive votazioni il vincitore: la prima in casa Bellonci, in giugno; la seconda al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, ai primi di luglio. Sin dalla nascita il Premio Strega è stato indice degli umori dell’ambiente culturale e dei gusti letterari degli italiani. I libri premiati hanno raccontato il nostro Paese, documentandone la lingua, i cambiamenti, le tradizioni. In questi settant’anni le scelte compiute dal Premio hanno incoraggiato i lettori italiani a leggere sé stessi, la loro storia e il loro presente attraverso lo specchio della narrativa contemporanea. Non poteva essere altrimenti se si riflette sulla statura dei personaggi che facevano parte del gruppo originario degli Amici della domenica e se si scorre l’Albo d’Oro dei vincitori, che è documento estremamente eloquente.
Sabato 22 luglio (ore 20:30 – ingresso libero) l’economista Gianfranco Viesti, affiancato dal sindaco di Lecce Carlo Salvemini, dal parlamentare Claudio Stefanazzi e dalla giornalista Carla Petrachi, presenterà il suo recente saggio “Riuscirà il PNRR a rilanciare l’Italia?” (Donzelli). A due anni di distanza dalla sua formulazione, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, da molti definito come un nuovo Piano Marshall, sta ridisegnando le politiche pubbliche in Italia. Gianfranco Viesti, tra i nostri economisti più autorevoli, fornisce in questo libro un’utilissima valutazione d’insieme basata su uno scrutinio attento e dettagliato di tutte le sue misure, che tiene conto non solo del testo, ma anche di tutti i complessi, poco noti, processi attuativi che hanno avuto luogo e delle prospettive che si presentano per la piena realizzazione del Piano. Il libro può aiutare tutti i cittadini a capire meglio quel che è successo e può accadere. Dopo un’analisi del programma Next Generation Eu, considerato molto positivamente come una cesura radicale rispetto al passato, Viesti ripercorre le fasi del processo di redazione del Piano, la cui principale debolezza risiede secondo l’autore nel la mancanza di una visione unificante del futuro. Nel libro emergono le potenzialità e i limiti del Pnrr: il suo assetto fortemente centralizzato e i suoi meccanismi attuativi, con l’enorme potere che essi hanno concentrato nelle mani dei ministri del governo Draghi. Tra gli aspetti relativi alla messa in atto, emerge inoltre il peculiare, positivo, ruolo affidato alle amministrazioni comunali, rispetto a quello, più marginale, delle regioni. Entrando nel merito del Piano, Viesti ne illustra e analizza criticamente alcuni principali ambiti: dal potenziamento delle infrastrutture, in particolare quelle ferroviarie, ai progetti urbani, che costituiscono una importante novità, agli interventi per l’istruzione, caratterizzati invece da notevoli problemi attuativi, e alle misure per le imprese, assai ricche ma prive di un indirizzo strategico. Il quadro che si delinea mostra le criticità che sono emerse in questi primi due anni, molto diverse da ambito ad ambito e legate sia alla definizione che alla realizzazione degli investimenti. Il Pnrr, conclude Viesti, può rappresentare un’utilissima inversione di rotta rispetto alle politiche di austerità degli anni dieci, ma da solo non può cambiare l’Italia, perché non affronta i principali nodi politici alla radice delle sue difficoltà e delle sue disuguaglianze. Gianfranco Viesti insegna Economia applicata nel Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari Aldo Moro. Tra i suoi volumi più recenti: “Viaggio in Italia. Racconto di un paese difficile e bellissimo” (curato con B. Simili, il Mulino, 2017), “Verso la secessione dei ricchi?” (Laterza, 2019), “Centri e periferie. Europa, Italia e Mezzo giorno dal XX al XXI secolo” (Laterza, 2021). Per Donzelli ha pubblicato: “Più lavoro, più talenti. Giovani, donne, Sud. Le risposte alla crisi” (2010), “Università in declino. Un’indagine sugli atenei da Nord a Sud” (2016).
Martedì 25 luglio (ore 20:30 – ingresso libero) Agostiniani Libri, in collaborazione con Diffondiamo idee di valore, Conversazioni sul futuro e Libreria Liberrima, ospiterà Francesca Giannone con “La portalettere (Edizioni Nord). L’autrice presenterà il suo fortunato romanzo d’esordio, uno dei libri più apprezzati e venduti dell’anno e fresco vincitore del Premio Bancarella, dialogando con la giornalista Valeria Blanco (Nuovo Quotidiano di Puglia). Sin dalla sua uscita a gennaio, il romanzo – i cui diritti sono stati acquisiti da Lotus Production, una società di Leone Film Group – è stabilmente ai primi posti delle classifiche con ben 14 edizioni in 6 mesi. Il libro è ambientato nel Salento dell’estate 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in quella terra sconosciuta? Persino a trent’anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa. E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all’amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell’istante in cui l’ha vista. Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent’anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello. Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni ’30 fino agli anni ’50, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna. Francesca Giannone, pugliese, si è laureata in Scienze della Comunicazione e ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia. Trasferitasi a Bologna, ha curato la catalogazione dei trentamila volumi della Associazione Luigi Bernardi e ha frequentato il corso biennale di scrittura della Bottega di Narrazione «Finzioni». Ha pubblicato vari racconti su riviste letterarie, sia cartacee sia online. Tornata a vivere a Lizzanello, il suo paese di origine in Salento, ha continuato a scrivere e a coltivare l’altra sua grande passione, la pittura; come si può vedere nel suo sito francescagiannoneart.com, il suo soggetto d’elezione sono le donne.
Ad agosto la rassegna (sempre con inizio alle 20:30 e non alle 20 come annunciato in precedenza) ospiterà Leonardo Palmisano (2 agosto) con “Il tradimento è un delitto – Un complicato affare per il bandito Mazzacani” (Fandango), Chiara Valerio (3 agosto) con “La tecnologia è religione” (Einaudi), il “Dio” dei social Alessandro Paolucci (4 agosto) con “Storia stupefacente della filosofia” (il Saggiatore) e Mauro Favale autore con Tommaso De Lorenzis (9 agosto) del libro “L’aspra stagione” (La Nave di Teseo).
Dopo una piccola pausa, gli incontri riprenderanno (con inizio alle 19) con Igiaba Scego (1 settembre) e il suo romanzo “Cassandra a Mogadiscio” (Bompiani), Nando Dalla Chiesa (5 settembre) con “La legalità è un sentimento. Manuale controcorrente di educazione civica” (Bompiani), Alain Elkann (7 settembre) con “Adriana e le altre” (Bompiani), Sapo Matteucci (8 settembre) con “Per futili motivi”, romanzo finalista del Premio Viareggio Rèpaci (La Nave di Teseo) e Gabriella Genisi (14 settembre) con il suo ultimo romanzo “L’angelo di Castelforte”, ambientato nel Salento con protagonista la carabiniera ribelle Chicca Lopez (Rizzoli), il latinista e scrittore Alessio Torino (data da confermare) con il romanzo “Cuori in piena” (Mondadori).