Pippo Lombardo, il nuovo album “Railway station”, intervista:”la cifra sentimentale e’ che questo abum e’ dedicato al mio riferimento pianistico degli anni 1980-2000 che e’ stato il grande Lyle Mays, purtroppo scomparso qualche anno fa”

Pippo Lombardo

Pippo Lombardo, artista eclettico e profondo, nato a Bari, classe 1967, spazia dal Blues al Jazz al Funk/Soul alla Fusion e alla Bossa Nova. Nei suoi primi quarant’anni di carriera ha collaborato con oltre centinaia di musicisti, ma il suo talento si è palesato soprattutto con una lunghissima produzione discografica, Balanço – bossa project, e agli inizi degli anni 2000 Chiaroscuro, cantautorato italiano, e Marchio Bossa, jazz bossa project. Nel 2011 fonda insieme al fratello, Piero, Camera Soul (soul/funk/jazz project). Nel 2018 avviene la sua completa e ricchissima esperienza che lo porta a confrontarsi con Romanticado, primo album da solista in trio.

Dal 1° aprile 2022 è fuori “Railway station”, il secondo album, una vera e propria perla rara. Pippo Lombardo vanta più di 20 registrazioni discografiche di progetti in cui è leader, senza tralasciare decine di collaborazioni con grandissimi nomi della scena artistica nazionale e internazionale.

Il magazine Emozionienozioni ha ospitato Pippo Lombardo per un’esclusiva intervista densa di novità e curiosità.

Qual è il tuo primo ricordo vertente il mondo della musica?

A cinque anni discendendo da una famiglia di musicisti per la Befana mi regalarono un piccolo pianino…vita segnata..(ride).

Pippo Lombardo

Quali artisti hanno influenzato il tuo background musicale?

Io amo confrontarmi su piu’ fronti ma ne amo tre in particolare il jazz, il soul e la bossa nova. Sono anche i generi da cui nascono le mie creazioni e spesso mi piace contaminarli tra loro. Per citare i miei riferimenti pianistici per il jazz Lyle Mays e Brad Mehldau, per il Soul Stevie Wonder e gli EWF e per la bossa nova Ivan Lins e A.C. Jobim ovviamente.

Qual è la genesi del tuo nuovo album “Railway Station”?

Nasce dal desiderio di migliorarmi dopo l’album d’esordio Romanticado e, a lavoro terminato, devo dire che sono proprio soddisfatto in quanto ho meglio delimitato i confini entro cui muovermi musicalmente e, paradossalmente, i limiti non esistono. In realta’ e’ maturata la mia vera vena compositiva che ho liberato da un po’ di tecnicismi che nel primo album erano un po’ rigidi. Poi la cifra sentimentale e’ che questo abum e’ dedicato al mio riferimento pianistico degli anni 1980-2000 che e’ stato il grande Lyle Mays, purtroppo scomparso qualche anno fa.

A chi è rivolto il tuo nuovo album?

A tutta la gente che rifugge le banalita’ musicali di cui siamo circondati ogni giorno. Qui c’e’ studio, ricerca, applicazione e sudore compositivo. Ascoltare per credere.

Qual è il nesso principale che lega i brani che compongono “Railway Station”?

C’e’ un tessuto in fase di composizione che e’ facilmente riconoscibile ancor piu’ delle performances stilistiche nei vari soli che sono presenti in quasi tutti brani. Ecco la nota caratteristica in cui mi riconosco e’ proprio il sound che siamo riusciti a creare come background di tutto il lavoro.

Nel tuo nuovo album vanti la collaborazione con artisti del calibro di Beppe Sequestro, Giuseppe Bassi, Fabio Delle Foglie alla batteria, Piero Dotti ed Elio Arcieri e Leo Gadaleta, come hai scelto i nomi da includere nel tuo progetto?

Pescare talenti musicali qui in Puglia e’ diventato un po’ piu’ facile di recente perche’ c’e’ una bella wave jazzistica cui posso vantarmi di aver contribuito avendo formato e orientato all’apprendimento tantissimi allievi. Quando pero’ devo fare un lavoro a mia firma amo sempre chiamare i talenti che conosco da una vita e che sono una garanzia per l’eccellenza assoluta, e sono coloro che hai appena elencato.

Cosa rasenta la musica nella tua quotidianità?

La mattina mi alzo e compongo, il pomeriggio sono sempre a tenere lezioni, la sera se non ho un concerto compongo o parlo di musica…fai un po’ tu (ride).

Con quali artisti vorresti realizzare un featuring?

Stevie Wonder, George Benson ma sono tantissimi…

Qual è il motto che sposi maggiormente?

Nella vita bisogna stare bene con se stessi per potersi confrontare con gli altri.

Progetti futuri?

Nella speranza di potermi presto esibire in qualche bel live con questo progetto io ho un’attivita’ circolare con le mie tre creazioni. Fra qualche mese infatti ripartiamo col nostro fantastico progetto Jazz/Soul/Funk CAMERA SOUL.

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