Moloto&Babskin: il nuovo singolo “Run Fast” – intervista

Moloto&Babskin

In questa intervista esclusiva, Moloto&Babskin ci aprono le porte del loro mondo creativo, condividendo con noi il significato profondo di “Run Fast” e le loro visioni per il futuro della musica. Preparatevi a immergervi in un universo di suoni avvincenti e messaggi potenti con Moloto&Babskin. È tempo di correre veloci insieme a loro e di abbracciare la libertà di essere se stessi. Non perdete l’occasione di ascoltare “Run Fast” su tutte le piattaforme digitali e di seguire Moloto&Babskin sui loro canali social per rimanere aggiornati sulle loro ultime novità.

“Run Fast” è il vostro quarto singolo estratto dall’album in uscita a giugno 2024. Cosa possiamo aspettarci dall’album e come si differenzia dai vostri lavori precedenti?

Run Fast è un’esortazione, un brano da globetrotter, da viaggiatore libero che si ricongiunge con l’essenziale e scende dai meccanismi in cui la società si sta incagliando. È un brano da ballare, da ascoltare, da cantare.

Il videoclip di “Run Fast” è stato girato al molo di Viareggio (Lu) e vede la partecipazione del ballerino Lorenzo Silicani. Qual è stata l’idea dietro la scelta di questa location e come avete sviluppato il concetto per il video?

La prima idea era di vedere un corpo danzare liberamente sul nostro brano, che potesse esprimersi attraverso un linguaggio fatto di movimento e Lorenzo ha compreso a pieno questa idea. Abbiamo collaborato con un minimo di indicazioni affinché potesse esprimersi liberamente, in modo spontaneo sul brano. La location appartiene ai luoghi a cui siamo affezionati, i luoghi dove realizziamo la nostra musica hanno sfondi naturali e unici, che erano perfetti per un video che, maneggiato in postproduzione dalla regista Giulia Badalassi, diventa un caleidoscopio vibrante.

Il vostro progetto musicale MoBa è una combinazione di strumenti acustici ed elettronici. “Run Fast” sembra affrontare temi di libertà e desiderio di fuga dalle limitazioni della vita. Come avete cercato di rappresentare questi concetti attraverso la musica e il testo del brano?

La musica per noi è un viatico di emozioni, di messaggi di pulsioni. Il lavoro che affrontiamo va in due direzioni, il concetto, il messaggio che suggerisce un’atmosfera, un flow, ma anche la musica, il beat che ci conducono verso un sentimento e un’idea, la musica ha in sé un enorme fattore di rivelazione di noi e da qui scaturiscono i temi che ci rispecchiano. Quindi non abbiamo realmente cercato di rappresentare il tema della liberà con la musica ma in questo caso è il tema della libertà che ci è apparso con una serie di immagini grazie alla musica.

Come descrivereste il vostro processo collaborativo e di lavoro insieme come duo elettronico/acustico?

Il nostro processo creativo è un dialogo fra mondi affini ma differenti, in cui ognuno apporta il proprio percorso e in queste sfumature che si accendono le scintille che danno vita ai nostri brani, che sono fatti anche di lunghi periodi dove ognuno di noi si relaziona solo con il brano per poi ritrovarci e mettere assieme i nostri elementi.. C’è sicuramente una grande fiducia e stima reciproca per quanto riguarda l’apporto dell’altro al brano, c’è anche la curiosità di scoprirne la visione, e questo ritrovarsi include a volte anche un confrontarsi tumultuoso, ma ciò che ci guida è che il brano venga alla luce, e quindi quando accade ritroviamo la vibrazione giusta.

Qual è il messaggio che volete lasciare al vostro pubblico attraverso “Run Fast” e la vostra musica in generale?

Sicuramente i primi a voler vibrare con i nostri brani siamo noi. Questo è un progetto nato in un momento di intimità molto forte, in cui l’esterno era fuori da una bolla, ma abbiamo subito sentito che questa musica aveva una sua personalità e voleva confrontarsi con il mondo esterno. Run fast è questo, la dichiarazione di libertà rispetto ad un epoca che ci propone molto di confezionato, preformato, conforme, pero’ un’epoca che porta in sé un’enorme ipocrisia, e questo vorremmo che tutti, in particolar modo le nuove generazioni, potessero vederlo e liberarsene per rimanere nell’essenza della loro bellissima umanità. Nella nostra musica c’è questa voglia di scuotere, di creare una nuova luce che ci guidi in questa epoca controversa.