MEZZANOTTE, il nuovo singolo “Lockdown Nel Petto”, intervista:”in Italia il mio sogno sarebbe di collaborare con Marco Mengoni perché lo stimavo già dagli inizi ma negli ultimi anni ha portato avanti un progetto davvero stupendo. Un altro sogno sarebbe Elisa. Altri progetti che mi piacciono tantissimo sono quelli di Tananai, Nyv, Madame, Tedua”

MEZZANOTTE

MEZZANOTTE, straordinario cantautore italiano, il suo vero nome all’anagrafe è Luca Patti, classe 1996, nato a Brescia, fin da bambino studia canto e compone testi, è tra le migliori proposte della nuova discografia italiana.

Nel 2021, pubblica il suo primo singolo, “Vino Rosso”, release scritta a quattro mani con Vigan Mehmedi e prodotta da DEMA, a cui seguono “Magari ti accorgi”, e, nel Maggio 2022, “Lockdown nel petto”, un brano dal forte impatto emotivo che, attraverso il traslato con il drammatico periodo di isolamento e restrizioni a cui tutto il mondo è stato chiamato a sottoporsi, invita l’ascoltatore a vivere pienamente, liberandosi dal confinamento del cuore. Intenso, iconografico e dotato di una caratura vocale fortemente personale.

Il magazine Emozionienozioni ha raggiunto Mezzanotte per un’intensa intervista densa di novità e curiosità.

Qual è il tuo primo ricordo vertente il mondo della musica?

Il mio primo ricordo per quanto riguarda la musica è sicuramente la prima canzone che ho imparato a memoria, ovvero “hanno ucciso l’uomo ragno” degli 883. Ero molto piccolo e ricordo bene che ero in macchina con i miei genitori e ho iniziato a cantarla tutta senza sbagliare una parola… ricorderò sempre lo stupore di mio padre e mia madre e la loro felicità nell’ apprendere che la mia passione per la musica aveva già iniziato a farsi viva dentro di me. 

MEZZANOTTE

In quale emozione ti rispecchi quando canti?

Come diceva un mio professore alle superiori la risposta perfetta a queste domande è “dipende”. Quando sono in fase di stesura del testo cerco prima di tutto di divertirmi, perché solo così penso che potrei far divertire gli ascoltatori quando mi sentiranno. In seconda battuta cerco di essere il più vero possibile perché, anche inventando storie deve comunque rimanere una parte emozionalmente sincera da regalare a chi sta ascoltando… anche perché personalmente quando prendo il posto dell’ ascoltatore cerco nella musica 3 cose fondamentali che sono o “energia” o “emozione” o “divertimento”, se c’è una delle 3 allora quello che sto ascoltando mi piace. La stessa cosa cerco di trasmetterla io quando canto o scrivo qualcosa. 

Qual è la genesi del tuo pseudonimo?

Lo pseudonimo “Mezzanotte” è nato da un pensiero fisso che mi accompagna da quando ho notato che non si rimane bambini per sempre. A un certo punto tutti cresciamo e ci rendiamo conto del tempo che passa in modo anche rapido a volte. Da questa presa di coscienza ho notato personalmente di essere in un momento in cui sono abbastanza grande per fare determinate scelte nella vita ma, d’altro canto, mi sento ancora molto piccolo per guardare il mondo con gli occhi di un adulto. Mi sento come in una bolla di tempo in cui posso ma non voglio fare il passo per diventare grande perché mi sento ancora il bambino che guarda le cose con un velo di magia. Per questo mi è venuto in mente il concetto della mezzanotte come orario e l’ho visto come un lasso di tempo in cui tutto si ferma, perché la mezzanotte non rappresenta ancora il giorno futuro ma non rappresenta nemmeno il giorno passato. In breve “Mezzanotte” per me significa un tempo sospeso tra le gioie spensierate di un bambino e la responsabilità e la saggezza di un adulto. Un tempo quasi perfetto da cui non vorrei uscire mai.

MEZZANOTTE

Il tuo nuovo singolo “Lockdown Nel Petto” è un brano profondo e ammaliante, come ha preso forma?

“Lockdown nel petto” è un brano che cerca di fluttuare tra diverse epoche senza toccarle mai. Ci sono dei suoni che possono ricordare gli anni 80, ma allo stesso tempo anche un mondo contemporaneo o addirittura futuristico. Il testo ha preso forma in modo molto rapido perché quando so cosa voglio raccontare non faccio fatica a trovare le parole giuste. È un brano che ad un primo ascolto può sembrare “superficiale” o comunque molto leggero, mentre se si da il giusto peso alle parole scelte si può intuire che c’è della sofferenza e dell’amore quasi ossessivo da parte di qualcuno verso qualcun altro. Sicuramente in qualche passaggio può esserci anche un viaggio personale interiore ma in modo molto velato e quasi nascosto. 

A chi è rivolto il brano “Lockdown Nel Petto”?

Il brano “Lockdown nel petto” è rivolto a chi ha paura di buttarsi e di sbagliare perché forse ha dalla sua un’autostima un po’ barcollante. Quello che cerca di trasmettere il brano è di non farsi fermare o ostacolare da vincoli non nostri ma di vivere le emozioni che sentiamo essere importanti esattamente come vogliamo. 

Affronti la tematica dei timori e delle angosce odierne, qual è l’elemento cruciale per sovvertire le paure?

Secondo me l’elemento fondamentale per riuscire a non farsi sottomettere dai pesi schiaccianti della psiche è il saper accettarsi personalmente per quello che si è. In secondo luogo, ma non meno importante, la cosa fondamentale per oltrepassare le angosce, le paranoie e le paure è il saper accettare gli altri e soprattutto il fidarsi della gente che ci sta intorno. Spesso le persone credono che il problema risieda al di fuori del nostro essere quando in realtà non ci accorgiamo che spesso siamo proprio noi a creare ostacoli e a specchiarli nelle altre persone per cercare forse una “cura” o una soluzione esterna. La chiave di tutto questo secondo me sta nell’accettare che come esseri umani ognuno di noi può sbagliare in ogni momento della giornata e ognuno di noi ha il suo vissuto che lo porta a fare un errore specifico in un preciso istante di vita. Dovremmo solamente imparare a dare il giusto peso alle cose e soprattutto a non appesantire una vita già abbastanza complicata.  

Qual è il motto che sposi più assiduamente?

Non ho un motto specifico ma vivo seguendo un concetto di leggerezza che mi ha trasmesso una poesia molto semplice che ho letto una volta. Si chiama “Desiderata” di Max Ehrmann e in poche parole cerca di portare al lettore una visione delle cose molto più delicata e dolce rispetto alla durezza e alla velocità che ci impongono i nostri tempi. La frase finale recita così “Nonostante tutta la sua falsità, il lavoro ingrato ed i sogni infranti, questo è ancora un mondo meraviglioso.
Sii allegro. Fa’ di tutto per essere felice.” 

Come percepisci i social?

I social rappresentano la vita di oggi che ci piaccia oppure no e, fanno parte delle nostre vite in maniera molto forte. Io mi ci trovo abbastanza in equilibrio nel senso che non mi reputo un utilizzatore seriale ma in certi momenti della giornata anche io mi ci perdo dentro abbastanza in profondità. Per quanto riguarda il mio lavoro (fare musica) ha i suoi pro e i suoi contro perché aiuta tantissimo nel farsi conoscere ma allo stesso tempo regala questa opportunità ad un mare così immenso di persone che è anche difficile starci a galla. Ad oggi se sei un artista emergente è complicato avere sia doti di cantante, autore, musicista e anche di influencer, c’è chi è più portato di altri e magari questo lo aiuta di più anche con meno talento. Comunque lo reputo un mezzo di informazione e svago efficace in generale al di fuori della musica. 

Con quali artisti vorresti concretizzare un featuring?

In Italia il mio sogno sarebbe di collaborare con Marco Mengoni perché lo stimavo già dagli inizi ma negli ultimi anni ha portato avanti un progetto davvero stupendo. Un altro sogno sarebbe Elisa. Altri progetti che mi piacciono tantissimo sono quelli di Tananai, Nyv, Madame, Tedua…. Poi farei un featuring con Vasco almeno mio padre diventerebbe l’uomo più felice della terra e per par condicio un featuring con Laura Pausini per mia madre. Comunque a parte le battute collaborerei con tutti e mi basterebbe che si creasse qualcosa di artisticamente valido. Con l’assemblaggio di più menti possono davvero uscire cose potenti secondo il mio punto di vista.

Progetti futuri?

Nel futuro vedo l’uscita di tanti singoli e magari un ep e perché no qualche collaborazione. Poi sicuramente ci sarà qualche progetto autorale per altri cantanti visto che sono ossessionato dalla scrittura e non posso far uscire così tanti brani solo per me, sarebbe complicato gestirli. 

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