LA MESSA: “Stiamo lavorando molto a live e dj set” – intervista

LA MESSA: "Stiamo lavorando molto a live e dj set" - intervista

La musica è un viaggio attraverso emozioni e storie, un ponte che connette anime e cuori. In questo contesto, LA MESSA emerge come un duo vibrante e audace, pronto a trasportare il pubblico in un mondo di gioia e leggerezza attraverso le loro melodie incantate. Serena Mastrulli e Marco Zamuner, dietro il nome d’arte LA MESSA, hanno fatto del loro percorso musicale un manifesto di libertà e divertimento senza confini.

Il loro nuovo singolo, “I Was Born for la Fiesta”, è un inno alla gioia e all’abbandono, una dichiarazione di intenti che invita tutti a lasciarsi andare e ballare al ritmo della vita. Con una fusione di suoni sudamericani e bassi house, LA MESSA offre un’esperienza sonora che va oltre i confini dei generi, lasciando che la musica parli per sé.

In questa intervista, esploreremo il mondo de LA MESSA, scoprendo le origini del loro percorso musicale, le ispirazioni dietro il loro nuovo singolo e il significato profondo che trasmettono attraverso la loro musica.

“I was born for la fiesta” è il vostro nuovo singolo, in uscita il 19 aprile. Qual è stata l’ispirazione dietro questo brano e qual è il messaggio che volete trasmettere ai vostri ascoltatori?

L’ispirazione è nata pensando alle notti trascorse in giro, quando sotto cassa tutto si fa più confuso e ci si concede di spegnere i pensieri per un po’ e lasciarsi andare. Siamo una generazione costantemente preoccupata e ci piaceva l’idea di smettere di preoccuparci, anche solo per qualche minuto.

Il vostro stile musicale è spesso descritto come una combinazione di elettronica e sperimentazione. Come avete lavorato alla creazione di questo singolo e quali elementi volevate mettere in evidenza?

Il pezzo è nato su un type beat ed era inizialmente molto diverso, più scuro, quasi robotico. Quando poi abbiamo iniziato a lavorarci in studio, lo abbiamo completamente stravolto, combinando chitarre sudamericane a bassi house.

“I was born for la fiesta” sembra essere un inno alla leggerezza e al divertimento. Qual è stata l’atmosfera che volevate creare con questo brano e come avete lavorato per trasmettere questa sensazione attraverso la vostra musica?

Volevamo creare un pezzo che oscillasse tra il sogno e la realtà, con un’atmosfera leggera, disincantata. I cambi di sonorità presenti all’interno della traccia ci hanno aiutato molto, così come il testo, che appare frammentato, quasi no sense.

Potete parlarci della vostra collaborazione con il produttore Emyk per il mix e il mastering del singolo? Qual è stato il vostro approccio nel portare alla vita il suono desiderato per “I was born for la fiesta”?

Abbiamo scelto Emyk qualche uscita fa perché abbiamo apprezzato molto alcuni suoi lavori fatti in questi anni. Ci siamo trovati bene e non abbiamo avuto dubbi per questa uscita: squadra che vince non si cambia.

“I was born for la fiesta” sembra essere una canzone che invita a lasciarsi andare e a divertirsi. Avete in programma qualche evento speciale o performance live per promuovere il nuovo singolo?

È vero, è un pezzo che da subito abbiamo immaginato tra la gente. Ci piace l’idea che possa diventare colonna sonora delle notti più spericolate di chi ci ascolta. Stiamo lavorando molto a live e dj set e non vediamo l’ora di suonarlo in giro.

Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?


L’obiettivo principale adesso è costruire un pubblico sempre più grande con cui condividere la dimensione live, per cui nasce La Messa.