KEFÀLI, il nuovo singolo “Please”, intervista: “mi piace fare attivismo, ho sempre avuto questa voglia dentro di aiutare gli altri. In qualsiasi cosa scriva o produca c’è della responsabilità e mi piace”

KEFÀLI

KEFÀLI, pseudonimo di Giorgia Testa, cantautrice, attrice, scrittrice e produttrice italiana. Nata a Bergamo, classe 1996, si lega all’Arte fin da bambina e, dopo essersi formata in Canto e Recitazione ed aver terminato gli studi scolastici, si trasferisce a New York per inseguire e concretizzare i suoi sogni. Nel 2018 si diploma alla prestigiosa American Musical and Dramatic Academy, affiancando alla formazione accademica il lavoro in celebri teatri della Grande Mela, come gli Off Broadway The Acorn Theater e Triad. Alla fine dello stesso anno, Kefàli dà vita ad un’azienda di produzione artistica che incentiva e supporta giovani talenti internazionali ed immigrati negli States. Brillante e determinata, pochi mesi più in là produce e dirige al Playroom Theater di Time Square un one woman show, incentrato sul significato di “Casa” con un’accezione spirituale orientale sul significato di solitudine e su quanto, quest’ultima, possa essere vista e vissuta come compagna di viaggio di coloro che lasciano il proprio Paese, per cominciare una nuova vita. Nel 2019 Kefàli rientra in Patria a trova nella professionalità e nell’esperienza della Casa di Produzione mantovana Cosmophonix Production il porto sicuro da cui iniziare a navigare nel complesso e magico mondo della discografia italiana. A Giugno 2021 pubblica “Ex”, il suo primo singolo ufficiale, un brano intenso e ricercato, dalle raffinate sonorità chill, che punta il focus sui rapporti di coppia e sulla difficoltà di tornare indietro dopo una relazione giunta al capolinea. L’anno successivo, tra le sue tantissime attività artistiche, Kefàli trova tempo e spazio anche per dar vita ad un progetto parallelo a cui tiene molto: a Gennaio 2022, infatti, nasce “La Musica del Cuore” (https://www.lamusicadelcuore.it/), la sua associazione a sfondo socio-educativo, che si occupa di portare la fondamentale accezione di condivisione e unione della musica nelle scuole italiane. Nel mese di Ottobre, è la volta di “I Don’t Care”, un suggestivo inno all’amor proprio e all’empowerment personale, in particolar modo, a quello femminile, ma è anche Bella, grintosa ed eclettica, Kefàli, è una delle migliori proposte del nuovo cantautorato femminile italiano. Abbiamo raggiunto Kefàli per un’esclusiva intervista inerente il suo nuovo singolo e non solo.

In quanto tempo hai realizzato il brano “Please”?

È stato il brano che ho scritto con più facilità. Solitamente penso e ripenso, rivaluto le melodie che mi vengono in mente con scrupolo. “Please” si è quasi scritta da sola. Mi è piaciuta da subito e probabilmente la sentivo talmente tanto, che anche le parole non sono quasi state cambiate nelle poche riscritture successive.

KEFÀLI

Quanto incombe lo stereotipo della perfezione nella quotidianità?

Moltissimo, essendo una performer ed essendo tornata a vivere in Italia dopo un periodo a NY, soprattutto dal punto di vista estetico ho molta difficoltà a non sentirmi inferiore o sbagliata. La perfezione ricercata dai nostri media è quasi inarrivabile, contribuendo a farmi sentire sempre di seconda mano. Ma imparando ad accettarmi e amarmi per come sono, questa pressione diventa quasi una sfida. E non dimentichiamoci dei social, che ormai hanno reso la nostra vita bidimensionale, dove si pubblicano e si vedono solo le cose belle, mai tutte le sfaccettature dell’essere persone vere, perché ognuno di noi ha alti e bassi ed è buono e perfido.

KEFÀLI

A tuo avviso perseguire cliché allontana da se stessi?

Assolutamente sì, a volte quando scrivo mi ritrovo a pensare cose come “Ah questa non funzionerebbe”, “Questo non venderebbe”, oppure “Questo non è abbastanza pop” e non solo nello scrivere, ma anche nella vita quotidiana, mi piace essere ribelle, non conformarmi, ma a volte lo si fa incondizionatamente. Quando ci si rende conto della cosa, è importante prenderne coscienza e capire se è davvero chi siamo o no.

Il tuo nuovo singolo si affaccia su tematiche estremamente attuali e delicate, quanto avverti la responsabilità dei messaggi che trasmetti attraverso la tua musica?

Mi piace fare attivismo, ho sempre avuto questa voglia dentro di aiutare gli altri. In qualsiasi cosa scriva o produca c’è della responsabilità e mi piace. Mi piace avere una piattaforma per esprimermi e aiutare gli altri al contempo.

“Please” avrà un videoclip ufficiale?

Ho deciso di registrare la versione live, in acustico, che attualmente potete trovare su YouTube, perché ci tenevo a condividere una versione diversa del brano e farlo ascoltare per com’è nato, ovvero solo piano e voce.

Progetti futuri?

Ho due canzoni, che usciranno con l’anno nuovo. Uno spettacolo prodotto dalla mia associazione No-Profit, che affronta il tema dell’accettazione e delle cicatrici e, infine, con l’arrivo della primavera, la pubblicazione del libro sulla mia storia in Ospedale.

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