JUST JAKE, il nuovo singolo “Adone e Afrodite”, intervista:”Ivana Spagna?Porto il ricordo di una persona amata dall’infanzia e soprattutto umile e sensibilmente coinvolgente”

JUST JAKE

JUST JAKE, il suo vero nome all’anagrafe è Giuseppe Tallarico, talentuoso cantautore, classe 1996, calabrese d’adozione emiliana, è una delle migliori firme del nuovo cantautorato italiano.

Nel 2014 prende parte ai primi concorsi musicali regionali, ottenendo ottimi riscontri che gli consentono di classificarsi sempre nelle prime posizioni. Due anni più in là, grazie ad un incontro fortuito con Ivana Spagna apre alcuni suoi concerti e nel 2018 entra nel roster di Cosmophonix Artist Development, Casa di Produzione mantovana multiplatino con cui firma la sua prima release, “Neroblanco” (2020), scritta a quattro mani con Luca Marzano, a cui segue, nel 2022, “Adone e Afrodite”, una rinascita in musica dalle ceneri di un crollo emotivo e sentimentale, resa possibile dalla narrazione sincera della propria esperienza; un’impeccabile e raffinata correlazione tra le pagine del proprio vissuto e quelle della mitologia greca, in un minuzioso e suggestivo parallelismo con Adone e Afrodite, emblema per eccellenza dell’ardore e dell’amore totalizzante, ma al contempo estemporaneo e fugace, che inebria e travolge i sensi, ma viene concesso il tempo di una stagione, risvegliandosi lussureggiante in primavera per morire inaridito in estate. Versatile, emozionante e dotato di una sensibilità d’animo di raro riscontro.

Il magazine Emozionienozioni ha raggiunto Just Jake per un’esclusiva intervista vertente il suo nuovo singolo e non solo.

Hai aperto i concerti di Ivana Spagna, cosa porti con te di un incontro con un’artista del suo calibro?

Porto il ricordo di una persona amata dall’infanzia e soprattutto umile e sensibilmente coinvolgente. Cosa che oltre ad avermi insegnato tanto vedendola sul palco, mi ha formato molto anche come persona.

JUST JAKE

Qual è la matrice del tuo pseudonimo?

L’assoluto me è l’indole di ciò che sono dopo molti tentativi alla ricerca di me stesso. Jake, sostantivo del soprannome di mio nonno.

JUST JAKE

In quale emozione ti rispecchi quando canti?

È un paradosso, sento un’esercito in corsa che si sta per scontrare, un momento prima c’è silenzio, quello dopo il caos totale, associato al messaggio che sto mandando all’interlocutore. Le armature hanno tutte fascino, ma sta alle intenzioni del gladiatore, che le indossa, a mostrarne la magnificenza.

Il tuo prorompente esordio discografico nel 2020 ha emozionato il grande pubblico, come vivi il rapporto con i tuoi estimatori?

Di Neroblanco è stata sposata fin da subito l’idea che voleva trattare. Ovvero l’ammirazione, l’ossessione e quindi la dipendenza verso una persona che con piccoli gesti riesce a farci sentire all’apice del mondo che cerchiamo estremamente di donarle; perchè senza sarebbe come essere vuoti dentro. Questo ha fatto si che molte persone si rispecchiassero e che quindi sono riuscito a sentire vicinissime. La musica è tante cose, ma non dimentichiamoci che è soprattutto condivisione.

JUST JAKE

Com’è nato il tuo nuovo singolo?

Adone e Afrodite nasce dalla polvere di un crollo emotivo. Volevo trattare il concetto delle persone che se ne sono andate ma anche di quelle arrivate. Sentivo di dover chiarire il fatto che le esperienze, molte delle quali possono farci del male, ci servono per migliorare chi siamo; di non smettere però di essere quello che ci contraddistingue, tralasciando le nostre idee in un diario chiuso in un cassetto. Quale miglior modo di rispolverare quel vecchio diario rilegato nel rudere del tempo come la mitologia greca per ricordare quanto siamo perfetti nel nostro essere? Perchè mascherare le nostre debolezze, quando sono proprio quelle le cose belle di noi? Il mio messaggio è un augurio per vedere la vita come il dono piú bello che ci sia, indipendentemente da chi ci circondi, continueremo ad amare inconsapevolmente se lo vorremo.

A chi è dedicato?

È stata incisa tutta la volontà per chi riparte da zero dopo essersi annullato, per chi vede un baratro come una fossa profonda e non come un punto dove fare ammenda della distruzione che c’è in noi ed usarla per slanciarsi ancora piú in alto.

Qual è il motto che sposi solitamente?

Mai meglio degli altri ma meglio di te stesso.

Come ti relazioni ai social?

Amo i confronti, e, essendo che la mia ispirazione nasce anche da un forte senso di empatia, scrivendo immedesimandomi in stati d’animo di terzi, mi interessa conoscere le reazioni di ciò che faccio.

Progetti futuri?

Sto scrivendo tanto e sento in tutto questo lavoro uno sviluppo fondamentale per i prossimi progetti in fermento. Mi sento come un selvaggio in gamba, ho così tante cosa da dire che non mi capacito ancora di tenere a freno. Ma pazienza, determinazione e costanza sono leggi da tenere sempre a mente.

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