I Malati Immaginari: Rivelazioni e Riflessioni – Intervista

I Malati Immaginari

Presentiamo una nuova intervista con il duo elettrowave abruzzese I Malati Immaginari. In un mondo musicale dominato da superficialità e convenzioni, Dario e Laura emergono come figure iconoclaste, pronte a esplorare le oscure profondità dell’anima umana attraverso la loro musica.

Il loro ultimo singolo, “I Love You“, non è solo un brano, ma un viaggio nel dolore e nell’amore non corrisposto. Attraverso l’uso di testi profondi e una combinazione unica di sonorità darkwave, deep house e disco anni Novanta, il duo ci trasporta in un mondo di emozioni complesse e contrastanti.

La trasformazione del loro sound, descritta eloquentemente da Dario e Laura, riflette il loro percorso personale e artistico. Da reminiscenze pop rock a un sound minimalista e sintetico, I Malati Immaginari dimostrano una maturità e una profondità di visione che va oltre i confini del genere.

Inoltre, il loro impegno nel volontariato, particolarmente con la Onlus di Clownterapia “Ricoclaun”, mostra un lato altruista e sensibile della loro personalità. La musica diventa così un mezzo non solo per esprimere se stessi, ma anche per portare conforto e speranza agli altri.

In questa intervista, abbiamo avuto il privilegio di scavare più a fondo nella mente e nel cuore di Dario e Laura, scoprendo le loro passioni, le loro sfide e le loro aspirazioni. Speriamo che questa conversazione possa ispirare coloro che cercano una musica che vada oltre il superficiale, che abbracci la complessità e la bellezza dell’esperienza umana.

Ciao ragazzi! Innanzitutto, congratulazioni per il vostro nuovo singolo. Come vi sentite ora che la vostra musica sta raggiungendo così tante persone?

Ciao e grazie mille! Noi ci sentiamo bene, finché suoniamo staremo bene, e questo è quello che conta. Del resto quello che davvero ci emoziona è il suonare dal vivo. Sono due anni che di fatto siamo in tour nazionale con oltre 130 date all’attivo dal 2022, spesso in apertura di artisti come Meganoidi, Young Signorino, Capovilla, Meg, Frankie Hi NRG e altri. La nostra vera realizzazione avviene sul palco. L’aspetto discografico è importante, ma nel nostro caso serve a dare spinta al tour.

Parliamo del vostro nuovo singolo, “I Love You”. Qual è il messaggio principale dietro al vostro nuovo brano?

Nelle nostre canzoni raccontiamo esclusivamente di noi stessi, come se fossero un diario, un modo per esorcizzare o canalizzare il male di vivere, una delusione o comunque tutta quella gamma di emozioni malinconiche, crepuscolari o, nel caso di I Love You, claustrofobiche e decadenti. La nostra I Love You non è una canzone d’amore, o almeno il ti amo nel ritornello non è una frase positiva, ma un urlo nella notte dopo l’abbandono. Quante volte ci siamo trovati nella solitudine della nostra stanza, al buio, di notte, a urlare un ti amo o un nome, nella speranza che quel grido disperato giunga a destinazione…

Come è stato il processo creativo per questo brano? 

Stranamente molto lungo… Noi siamo abbastanza veloci a scrivere, di solito in 48 ore il pezzo è chiuso e arrangiato. I Love You, invece, è stata la prima canzone che abbiamo scritto insieme, ormai quattro anni fa. Prima di arrivare alla versione attuale, è stata proposta e riproposta in decine di versioni. Anche il testo è stato molto rimaneggiato prima di entrare in studio, ma siamo molto soddisfatti del risultato, che per noi è il migliore possibile.

Ci sono state sfide particolari che avete affrontato durante la creazione del vostro nuovo singolo “I love you”?

Sì, le urla nel ritornello. Di solito l’approccio vocale ai nostri brani è più rilassato… Qui invece abbiamo dovuto spingerci oltre i limiti che ci eravamo imposto proprio per dare credibilità “teatrale” a una frase abusata in musica come I Love You. Inoltre, proprio nel ritornello cantiamo in tre lingue, inglese, italiano e dialetto napoletano. È stata una bella sfida amalgamare il tutto, e il risultato ci piace davvero tanto.

Avete collaborato con altri artisti o produttori per questo singolo? Se sì, in che modo ha influenzato il risultato finale?

I love You è il singolo che anticipa l’uscita del nostro secondo ep “Emostatico” in uscita a fine marzo. Tutto l’ep è stato prodotto e registrato da Alessandro Forte (disco di platino con Aiello) a Roma al Pepperpot Studio. Alessandro è stato fondamentale nel nostro nuovo approccio alle nostre canzoni. Ha perfettamente interpretato la nostra attitudine dark e tutte le nostre influenze. E il disco che uscirà a breve si muoverà tutto su queste coordinate dark e minimal. Inoltre al testo di I Love You ha collaborato il nostro amico producer e cantautore Fabio Cosimo, di fatto il vero “terzo” Malato Immaginario.

Come descrivereste lo stile musicale di questo singolo a chi non l’ha ancora ascoltato?

Ci piace pensare ad I Love You come una traccia darkwave, con un mood darkwave ma fortemente influenzata dalla minimal, dalla disco anni Novanta e dalla deep house. Queste erano le nostre intenzioni, speriamo di esserci riusciti e di aver centrato l’obiettivo. 

Quali sono i vostri prossimi progetti musicali dopo il lancio di questo singolo?

Il videoclip di I Love You è in uscita sul nostro canale YouTube proprio in questi giorni. Inoltre, come abbiamo anticipato prima, a breve uscirà il nostro secondo ep “Emostatico”, al quale faranno poi seguito dei nuovi singoli e un nuovo ep entro la fine del 2024. E poi i live… Abbiamo già un bel calendario fitto di date. I prossimi appuntamenti saranno a Monza, Parma, Bologna, Roma, Lecce, Pavia e tanti altri bei posti. Amiamo quello che facciamo, e faremo di tutto affinché tutto questo non abbia mai fine…