“CAMILLEVOLT (INDUSTRIAL VERSION)”, IL BRANO DEL CANTAUTORE E SPERIMENTATORE MUSICALE MILANESE MARCO DI NOIA, IDEATO CON GLI STUDENTI DELLA SCUOLA DI DESIGN DEL POLITECNICO DI MILANO

“CAMILLEVOLT (INDUSTRIAL VERSION)”, IL BRANO DEL CANTAUTORE E SPERIMENTATORE MUSICALE MILANESE MARCO DI NOIA, IDEATO CON GLI STUDENTI DELLA SCUOLA DI DESIGN DEL POLITECNICO DI MILANO

E’ disponibile il videoclip di “CAMILLEVOLT (Industrial version)”, l’originale remix del brano del cantautore e sperimentatore musicaleMARCO DI NOIA, risultato musicale di un progetto di ricerca universitaria con la scuola di Design del Politecnico di Milano (https://www.youtube.com/watch?v=CLJovrx4Amk).

Il videoclip, con la regia di Danila Cesile, propone la versione del brano remixato in modo sperimentale attraverso la fusione di sonorità rock-elettroniche e potenti ritmiche, create con le registrazioni dei rumori di macchine da cucirefresatricipresseflash fotografici ed altri macchinari afferenti alle industrie della moda e del design, che da sempre contraddistinguono il capoluogo meneghino su cui è incentrato il testo della canzone. Il videoclip, inoltre, nasce da elaborati progettuali e dalle immagini live del recente concerto del cantautore alla Fabbrica di Lampadine di Milano, accompagnato sul palco da Alberto Cutolo (chitara), Giulio Maddaloni (drum machine e flauto), Lorenzo Ghiringhelli (artifact) e l’aggiunta di un rotob Teotronico (pianoforte).

Il brano “CAMILLEVOLT”, scritto dallo stesso Marco di Noia e arrangiata da Alberto Cutolo e Giulio Maddaloni, con la supervisione dell’ex direttore artistico della EMIMimmo paganellirappresenta la conclusione di una ricerca che ha visto il cantautore milanese collaborare con circa venti giovani designer del Laboratorio EDME della scuola di Design del Politecnico di Milano, al fine di creare una nuova e contemporanea maschera carnevalesca del capoluogo lombardo, basata sul modello della Commedia dell’Arte.

La figura protagonista del brano, battezzata “Camillevolt” dagli studenti – che ispirandosi al dialetto milanese vuol dire “che ha mille volti” -, ritrae una Milano caleidoscopica e frenetica con intersezioni di suoni colori e personaggi stereotipati. Coerentemente con il processo creativo allargato della canzone, anche il remix industrial è stato effettuato insieme agli studenti del Laboratorio EDME, presso i Massive Arts Studios di Milano.

« Ho deciso di pubblicare il videoclip del remix industrial di “Camillevolt” perché è la versione più vicina al processo creativo condiviso alla base di questo progetto  spiega Marco di Noia – Di fatto, la volontà di realizzare interamente le ritmiche del brano con suoni concreti registrati da macchinari di sartoria, fotografia e falegnameria è scaturita da un incontro in sala di mixaggio con gli studenti del Laboratorio EDME del Politecnico in cui gli stessi ragazzi hanno proposto di estremizzare il lato sperimentale della canzone».

Marco Di Noia è un cantautore e giornalista milanese, con due lauree in materie umanistiche e un dottorato in culture e letterature comparate, caratterizzato da una forte propensione alla sperimentazione, ai concept-album e una particolare voce di quasi quattro ottave di estensione vocale. Dopo alcuni singoli, un Ep e alcuni premi, nel 2018 pubblica Elettro Acqua 3D, innovativo concept app-album per cellulari, patrocinato da Amref Health Africa, e si esibisce in pionieristici concerti in 3D audio. Con l’Ep Leonardo da Vinci in pop” (2019), porta gli strumenti ideati dal genio rinascimentale a suonare per la prima volta con quelli moderni. Il singolo estratto dall’album, Stella del pop, viene scelto come colonna sonora del videogioco “La corsa di Leonardo” ideato dall’Amministrazione del Comune di Milano. Nel 2020 esce “La sovranità dei robot”, Ep impreziosito dai featuring con i robot iCub dell’Istituto Italiano di Tecnologia Teotronico. Il progetto, che lo porta ad esibirsi al Web Marketing Festival 2020 di Rimini e ad intervenire al TEDxFermo 2021 e al WSIS Forum 2022 dell’ITU (unione internazionale delle telecomunicazioni dell’ONU), diviene oggetto del paper accademico “Human to Artificial (H2A): from Duets with Robot to a New Model of Relationship” presentato a Content 2021.

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