Bosco, intervista: il ritorno con “Leica”

Bosco

I Bosco sono tornati sulla scena con un nuovo singolo intitolato “Leica“, uscito venerdì 26 gennaio 2024. Questo brano toccante affronta un argomento molto rilevante, immergendo gli ascoltatori in un viaggio sonoro intriso di nostalgia. Abbiamo avuto il privilegio di intervistare i membri del gruppo per conoscere meglio il loro processo creativo e le emozioni legate a questa nuova produzione.

Qual è il messaggio principale che avete scelto di trasmettere attraverso “Leica”?

Con questo brano vogliamo evidenziare come anche di fronte alle situazioni più devastanti a volte restiamo fermi come in una fotografia vintage mentre ci piace pensare che il mondo possa essere un po’ meglio di così

Questo brano affronta tematiche importanti, tra amore e nostalgia. Cosa vi ha ispirato a scrivere su questi argomenti?

L’ispirazione ci è venuta dal nostro vissuto, gli anni di Chernobyl quando avevamo l’incertezza di cosa ci avrebbe portato questa nube radioattiva, dalla serie TV che ci ha mostrato come le persone indicando le luci dello scoppio del reattore riuscissero a vederne la bellezza prima della catastrofe, situazioni che in un modo diverso abbiamo vissuto di nuovo durante la pandemia e ci hanno segnato.

La nostalgia è un tema potente che può toccare profondamente le persone. Avete qualche esperienza personale che avete voluto condividere attraverso questo brano?

La nostalgia ci aiuta a scrivere, a pensare e a vivere il presente. Siamo una generazione a cavallo tra il digitale e l’analogico, tra il posto fisso e il precariato, tra un mondo in espansione e uno in autodistruzione, l’incertezza rimane l’unica costante delle nostre vite e in qualche modo la staticità di una foto da sicurezza e nonostante tutto a volte ci piacerebbe farne parte.

Quali elementi sonori avete voluto incorporare per catturare al meglio l’essenza del brano?

Abbiamo voluto ridurre al massimo le sovraincisioni, qualche synth, una chitarra che arpeggia e poi mantiene la ritmica sul finale, il basso e la batteria che tengono in piedi il tutto e due voci che sono quasi un unisono che con delicatezza, senza sovrapporsi, chiudono il pezzo con un coro infinito “che resta”.

Come avete vissuto il processo creativo del brano “Leica”?

Il brano è stato scritto in un paio d’ore, chitarra e voce, una volta mandato il provino alla band fu subito chiaro che aveva un gran potenziale, abbiamo deciso di affidarci ad Andrea Messina e Gianluca Danaro per la produzione artistica e renderla perfetta, come una fotografia ben conservata.

In che modo il vostro background artistico influenza la vostra musica?

Negli anni abbiamo cercato di tenere ben saldi i piedi sulle nostre radici facendo spaziare però al massimo la nostra testa, ascoltiamo tanti artisti o band diverse e anche generi molto diversi a volte e da ognuno cerchiamo di capire cosa ci colpisce, a volte è un suono, a volte è un effetto, molto spesso è l’uso delle parole o la bellezza della voce incastonata nel pezzo. Tutto questo cerchiamo di assimilarlo e farlo nostro rimanendo fedeli a noi stessi ma evolvendoci ogni giorno un po’ di più.

Progetti futuri?

Abbiamo in previsione un nuovo singolo a Marzo che affronterà un tema importante come la dipendenza, e subito dopo un EP di 6 tracce, 3 prodotte da Matteo Cantaluppi e 3 da Andrea Messina e Gianluca Danaro, un meraviglioso viaggio nel Bosco.