Alessandro Giusti, il nuovo singolo "Savior", intervista: "inizialmente doveva essere una canzone più soul, poi in studio con il mio produttore Max Marcolini abbiamo deciso di renderla più veloce e spensierata"

Alessandro Giusti, cantautore raffinato dal talento eccezionale e dalla vocalità incredibile, classe 1998, proviene da Massa.

A soli 16 anni fonda la sua prima band, con la quale spazia tra generi e sonorità; successivamente si concentra sugli studi universitari. Nel 2020 avvia la collaborazione con Max Marcolini, dalla loro sinergia nasce la hit “In the Shadow”.

Il magazine Emozionienozioni ha ospitato Alessandro Giusti in concomitanza con l’uscita del nuovo singolo “Savior”.

In quale emozione ti rispecchi maggiormente quando canti?

Diciamo che non c’è un’emozione precisa perché varia molto in base a come mi sento in quel momento; generalmente però direi gioia e tristezza come emozioni preponderanti!

Quando hai compreso la scintilla del tuo amore per la musica?

Sin da piccolo la musica mi ha accompagnato per tutta la vita ed è stato un “posto sicuro” dove rifugiarmi nei momenti difficili, ma anche nei momenti belli. Sicuramente mi sono innamorato della musica quando ho iniziato a scrivere i primi testi a circa 16 anni, lì ho capito che potevo esprimere le mie emozioni in un modo che non mi riusciva normalmente.

Abbiamo ascoltato in anteprima il tuo nuovo singolo, “Savior”, un brano intenso e coinvolgente, qual è la sua genesi?

Savior è un brano che parla di una delle mie tante storie finite un po’ male (ride). Inizialmente doveva essere una canzone più soul, poi in studio con il mio produttore Max Marcolini abbiamo deciso di renderla più veloce e spensierata. È stato molto divertente realizzarla perché mi sono buttato in un genere che non è propriamente mio ma che mi ha sempre affascinato molto.

Il tuo nuovo singolo, “Savior”, è un brano straordinario e immensamente internazionale. Quali personaggi hanno avuto un ascendente maggiore sul tuo background musicale?

Beh, sicuramente citarli tutti sarebbe impossibile, perché ci sono tanti artisti che mi hanno ispirato e di generi completamente diversi tra loro: per fare qualche nome dico Sam Smith, Linkin Park, Eminem, Ed Sheeran. Però ho sempre cercato di creare la “mia musica” e il “mio genere”, prendendo sicuramente ispirazione ma adattando il tutto alle mie qualità vocali e a ciò che volevo esprimere.

Se potessi scegliere di affidare a un pittore l’arduo compito di dipingere il tuo nuovo singolo, quali nomi sceglieresti?

Probabilmente Picasso perché la sua arte è stata influenzata da diversi stili e molta sperimentazione, un po’ come la mia musica.

Quanto Max Marcolini è determinante lungo il tuo cammino artistico?

Max ha avuto e ha tuttora un ruolo fondamentale perché è un artista a 360 gradi, un grande musicista e arrangiatore; sicuramente il fatto di esserci trovati subito così bene a lavorare in studio ha inciso molto sulla buona riuscita dei pezzi.

Amici di Maria De Filippi, XFactor, o Tú Sí Que Vales? Quale sceglieresti?

Uhm, forse Amici!

Con quali artisti vorresti realizzare un featuring prossimamente?

Sinceramente in questo momento sono concentrato sulla mia musica. In futuro vedremo, non voglio fare un featuring tanto per farlo, vorrei collaborare con persone che diano davvero qualcosa in più ai miei brani a livello artistico.

Qual è il motto che sposi maggiormente?

Vivi e lascia vivere.

Come vivi i social network?

Ho un rapporto di amore e odio (ride). Diciamo che da una parte sono un grande strumento per comunicare con le persone che ti seguono e per far ascoltare a tutto il mondo il tuo progetto, dall’altra però penso non debba diventare un’ossessione e un qualcosa su cui passare la maggior parte della giornata, perché sennò vivi male e dopo inevitabilmente ti fai condizionare dalle migliaia informazioni che ti arrivano.

Quali sono i tuoi progetti futuri?