Covid: la pandemia modificherà l’architettura

Covid: la pandemia modificherà l'architettura

Covid: la pandemia modificherà l’architettura in tutto il mondo

Ai tempi del covid trascorriamo più tempo in casa e se ci fermassimo soltanto un momento in più, sarebbe possibile contemplare l’evoluzione delle nostre abitazioni, basterebbe guardarci intorno per notare quanto tutto ciò che ci circonda sia stato influenzato dagli avvenimenti che hanno segnato la storia.

Covid: la pandemia modificherà l'architettura

Abbiamo piastrelle nelle nostre cucine, armadi nelle camere, in cucina e in bagno non potrebbe mai mancare l’acqua corrente che sparisce magicamente dopo l’utilizzo. Tutte queste piccole comodità prima non esistevano, provengono dalla ricerca forsennata di una soluzione ai problemi di salute, nel corso degli anni le innumerevoli problematiche che si sono susseguite hanno dato forma ai benefici di cui possiamo usufruire quotidianamente.

Da secoli ogni progetto architettonico ha alla base la ricerca di una risoluzione per le problematiche relative al benessere e alla salute, proponendo costantemente innovazioni per porre fine alle difficoltà che attanagliano l’umanità.

Salute e architettura sono legate da una compresenza imprescindibile, poiché la realizzazione avanguardista garantisce di costruire preservando il benessere generale.

È qualcosa che è possibile compiere concretamente in modo estremamente semplice, apportando benefici a tutti.

Basta davvero poco per eseguire dei progetti architettonici capaci di produrre differenze sostanziali.

Le strutture non mirano a essere belle puramente esteticamente con un design ricercato, bensì si pongono la finalità di tutelare l’integrità della popolazione.

L’architettura moderna si pone l’obiettivo di congiungere la mera arte esteta alla necessità di una sicurezza continuamente al passo con i tempi.

Purtroppo nel nostro secolo sono sopraggiunte Ebola, Sars, influenza aviaria, Mers, influenza suina e dal 2019 il coronavirus, il covid-19 ha fermato il mondo intero in un lockdown che ha portato a riflettere verso nuovi traguardi da raggiungere per progettare città sempre più sicure anche nell’era delle pandemie.

È veramente fondamentale riuscire a realizzare effettivamente dei progetti per le città in modo da garanti un futuro senza zone proibite e in cui il domani non farà più paura, esterno e interno dovranno rappresentare scenari abitabili e sicuri.

In questa prospettiva numerosi studi di architettura stanno programmando dei risvolti rivoluzionari con progetti densi di cambiamenti che fanno presagire la fine dei grattacieli e l’introduzione massiccia di tecnologie che consentiranno di vivere la vita riducendo i rischi senza la necessità di entrare in contatto diretto con tutto ciò che circonda.

Ad esempio, gli armadi, sono rientrati nella norma agli inizi del 1900, proprio quando i vecchi armadietti erano considerati estremamente antigienici, poiché in loro si accumulava la polvere, non era soltanto un fastidio ma un reale pericolo per la salute.

Dunque, la mobilia da incasso è diventata parte integrante dell’arredamento odierno con il suo caratteristico design architettonico, assumendo una rilevanza indiscutibilmente irrinunciabile all’interno delle abitazioni e sarebbe pressoché impossibile immaginare una camera sprovvista di mobili.

L’aspettativa di vita è incrementata notevolmente e sovente di tende a pensare che i cambiamenti siano prettamente una conseguenza delle migliorie del settore ospedaliero, invece no. La longevità è dovuta a vari cambiamenti,  un 50% è inerente al progresso nel campo medico e dell’alimentazione, il restante 50% riguarda l’architettura e l’ingegneria che consentono di vivere in un alloggio migliore.

Quando siamo riusciti ad avere dell’acqua pulita, gestendo con efficacia anche l’acqua sporca, è stata la vera svolta.

Anche la scelta dei materiali è fortemente determinante, il bronzo è una scelta preferita in ambienti pubblici e privati poiché potrebbe avere proprietà antimiasmatiche, attualmente è ancora allo studio, in talune circostanze sembrerebbe fornire una superficie non adatta alla proliferazione dei microbi.