Befana: origini profane e sacre dell’epifania

Befana

Befana: epifania il simbolo della rinascita.

Domani 6 gennaio si celebrerà la festività dell’Epifania, nota anche come la festa della Befana.

È una delle più importanti festività al mondo. La Befana si festeggia ogni anno nel mese di Dicembre, esattamente dodici giorni dopo il Santo Natale.

Epifania è un termine che ha origini dal greco ἐπιφάνεια, epipháneia, e nella sua traduzione nella lingua italiana signifca apparizione.

Il termine, Epifania, nella tradizione cristiana assume il significato di prima manifestazione per indicare la manifestazione dell’umanità e della divinità di Gesù Cristo a tutti i popoli del mondo, rappresentati simbolicamente dai Magi che si recano a fargli visita con i loro  presenti donando oro, incenso e mirra.

Nel comune linguaggio nell’Epifania è rappresentata l’Epifania del Signore, è una festa cristiana con origini antichissime.

I Re magi dichiararono il riconoscimento in Cristo del salvatore universale, l’Epifania divenne così l’anello ufficiale di congiunzione tra il cristianesimo e i culti misterici provenienti dall’oriente.

Durante l’era precristiana nella dodicesima notte successiva al solstizio invernale si celebrava la natura, venivano reso omaggio alla morte e alla rinascita della natura attraverso Madre Natura.

L’antecedente contaminazione della narrazione tra i Re Magi, degli sciamani legati prettamente al culto degli astri originari dell’altopiano iranico, e la vecchietta che noi tutti conosciamo, la Befana, ci rivela la scelta da parte della Chiesa di unire in una sola festa cristiana le antiche tradizioni pagane.

La Befana è la personificazione della leggenda risalente all’epoca romana in cui delle figure femminili volano nella notte sui campi seminati per propiziarne la fertilità per i prossimi raccolti.

La figura femminile che guidava le altre donne volanti, era Diana, era la dea lunare, specializzata nella cacciagione e nella vegetazione.

Figure simili erano presenti nel corso del Medioevo, venivano additate come delle streghe.

Per alcuni la Befana era Sàtia, la dea della sazietà, oppure era Abundìa, la dea dell’abbondanza.

Dal IV secolo d.C. la Chiesa condannò tutti i riti pagani riassorbendoli nella propria tradizione e così la Befana divenne la vecchina amorevole che conosciamo.

Su una scopa volante, affettuosa, generosa, con uno scialle trasandato annodato, sfida le intemperie e cavalca con la sua scopa il cielo per portare doni.

Una figura radicalmente diversa dalle streghe che la precedevano.

Le streghe continuano a essere rappresentate regolarmente nell’iconografia della festa di Halloween. Spesso dai più piccolini viene confusa la Befana con le streghe, bensì siano delle figure opposte.

Quando i bambini pongono domande sulla storia di Epifania, è bene accantonare le vicende pagane, è fondamentale ricordare che la somiglianza tra la Befana e le streghe è solo apparente e raccontare la generosità della Befana e il perché dei suoi regali simbolo di speranza e rinascita.

La Befana è una nonna, è una donna molto anziana, viaggia da secoli, un tempo aveva ospitato i Re Magi mentre raggiungevano Betlemme e quando era giunto il momento della loro ripartenza non aveva accettato l’invito a seguirli per portare dei doni a Gesù Bambino, perché era molto stanca. Eppure lei ci teneva moltissimo a rendere omaggio a Gesù Bambino, proprio per questa ragione, quando riprese le forze, iniziò a girare tutte le case, per evitare di sbagliare, la donna decise di lasciare dei doni in ogni abitazione.