SPAZIO SETTE LIBRERIA – PRESENTAZIONE DEL LIBRO “LA STRADA, IL PALCO E I PEDALI – TRENT’ANNI DI STORIE DEI TÊTES DE BOIS”

SPAZIO SETTE LIBRERIA – PRESENTAZIONE DEL LIBRO “LA STRADA, IL PALCO E I PEDALI – TRENT’ANNI DI STORIE DEI TÊTES DE BOIS”

VENERDÌ 14 APRILESPAZIO SETTE LIBRERIA

Via dei Barbieri, 7, Roma

Presentazione del libro

LA STRADA, IL PALCO E I PEDALI
TRENT’ANNI DI STORIE DEI TÊTES DE BOIS
di Massimo Pasquini

Modera l’incontro Silvia Notargiacomo

Ore 18,30 – ingresso libero

Dopo l’affollata presentazione lo scorso 24 marzo a “Libri Come“ al Parco della Musica di Roma, un nuovo appuntamento venerdì 14 aprile a Spazio Sette Libreria per parlare di “La strada, il palco e i pedali- Trent’anni di storie dei Têtes de bois” il libro di Massimo Pasquini edito da Squilibri editore che raccoglie gli incontri, i progetti, gli aneddoti e soprattutto l’umanità e la visionarietà di una delle band che più di ogni altra ha celebrato la fantasia al potere. A moderare l’incontro la giornalista e conduttrice radiofonica Silvia Notargiacomo.

Narrate con quella leggerezza che permette di “planare sulle cose dall’alto”, senza superficialità né macigni sul cuore, le storie e le peripezie, gli incontri e i progetti della band, mentre tra musica e invenzioni, palchi e pedali, camion e biciclette, scorrono sotto gli occhi trent’anni di vita culturale tra Francia e Italia

Tre volte Targa Tenco Interpreti (2002, 2007 e 2015), con nove dischi e prestigiose collaborazioni, da Francesco Di Giacomo a Joan Baez, artefici di una rinnovata primavera in Italia di Leo Ferré e della chanson française, presenti da protagonisti a rassegne e festival oltre che per piazze e appuntamenti emblematici, dalla Festa della Musica di Parigi al G8 di Genova, i Têtes de bois in trent’anni di attività hanno animato e promosso una serie impressionante di progetti innovativi e originali che, all’ombra di tanta, ottima musica, hanno mosso sogni e aspirazioni e delineato i contorni di possibili utopie, richiamando l’attenzione generale su quel ciglio di strada dove non arriva la luce dei riflettori: e sono soprattutto queste vicende con connesse peripezie ad essere al centro del libro di Massimo Pasquini, La strada, il palco e i pedali. Trent’anni di storie dei Têtes de Bois, (Squilibri editore), uscito lo scorso 24 marzo.

Gruppo musicale raffinato, organizzatore di eventi mastodontici o interstiziali, creatore di capovolgimenti estetici e linguistici, inventore di marchingegni ecosostenibili, la band romana è stata in effetti in grado di animare stadi olimpici e stradine di paese, auditorium e cantine, mezzi di locomozione e pompe di benzina, ferrovie abbandonate e campi di pomodoro. Tutto è iniziato su un camioncino Fiat del 1956, acquistato da un rigattiere e trasformato poi in palco mobile per portare la loro musica e le loro provocazioni ovunque fosse necessario, tra strade e svincoli, capitali europee e periferie urbane, circhi e stazioni ferroviarie.

Il racconto inizia con il loro primo concerto nella centralissima Campo de’ Fiori a Roma, ai piedi della statua di Giordano Bruno, e termina trent’anni dopo sulle selle dello stupefacente palco a pedali della recentissima Retromarcia su Roma. In mezzo, le visionarie, ironiche, commoventi, sorprendenti iniziative disseminate in giro per l’Italia e per l’Europa. Senza ritegno i quattro componenti della band confessano le loro sconclusionatezze, raccontano gli esordi squattrinati, ripercorrono le vicende di StradaroloAvanti Pop, dell’esibizione sul palco dell’Ariston a Sanremo ospiti di Paolo Rossi, degli spettacoli in metropolitana, dei raduni in bicicletta, degli incontri e le collaborazioni con i grandi della cultura e dello spettacolo internazionale.

Grande amico di ciascuno di loro, oltre che giornalista e scrittore, nonché inventore del personaggio di Eros Greco cui ha dedicato una trilogia letteraria, Massimo Pasquini ha ascoltato i loro racconti e ha raccolto le testimonianze di quanti hanno incrociato il cammino delle quattro “teste di legno”, trasformando centinaia di storie in una storia sola: quella di quattro sperimentatori giocosi, poetici e graffianti della fantasia al potere.