Settembre Rosso, il nuovo EP “Ansia, Estathé e Sigarette” e il nuovo singolo “100”, intervista:”il periodo in cui è realmente entrata nella mia vita è stata l’adolescenza, quando con gli amici ci scambiavamo le musicassette per ascoltare i gruppi dei grandi. Quindi all’epoca erano Nirvana, Green Day, NOFX, Sex Pistols, Bob Marley, Metallica e tanti altri ma il gruppo che mi ha fatto effettivamente decidere di diventare un musicista sono stati i Guns N’ Roses”

Settembre Rosso

Settembre Rosso, cantautore e musicista, sagace e carismatico, il suo vero nome all’anagrafe è Matteo Folegatti, intimista fino al midollo, è un artista che si contraddistingue nell’attuale panorama musicale.

Il magazine Emozionienozioni ha ospitato Settembre Rosso per un’esclusiva intervista tra sogni e novità.

In quale emozione ti rispecchi quando canti? 

Io uso le mie canzoni come valvola di sfogo per le mie emozioni, quasi sempre partendo da quelle negative perché, come disse Tenco, “quando sono felice, esco”. Ma ogni volta che prendo carta e penna mi accorgo che non riesco mai a scrivere cose del tutto senza speranza. Non credo di essere una persona particolarmente positiva nella vita, ma forse scrivo per dire agli altri quello che tante volte avrei bisogno di sentirmi dire io. 

Settembre Rosso

Suoni dalla chitarra al pianoforte, qual è il tuo primo ricordo vertente il mondo della musica? 

Non vengo da una famiglia appassionata di musica, per cui il periodo in cui è realmente entrata nella mia vita è stata l’adolescenza, quando con gli amici ci scambiavamo le musicassette rubate ai fratelli maggiori per ascoltare i gruppi dei “grandi”. Quindi all’epoca erano Nirvana, Green Day, NOFX, Sex Pistols, Bob Marley, Metallica e tanti altri ma il gruppo che mi ha fatto effettivamente decidere di diventare un musicista sono stati i Guns N’ Roses. Ricordo come fosse ora il momento in cui è partita “Welcome to the Jungle” e ho pensato: “ok, voglio imparare a suonare la chitarra”. 

Settembre Rosso

Quali figure hanno avuto un particolare ascendente sul tuo background artistico? 

Io vedo la mia musica come se Kanye West facesse una cover dei Nirvana con alla voce il cantante di qualche band punk italiana di fine anni ’90. O una versione post-millennial dei primi 883. 

Ritorni sulle scene musicali con un nuovo singolo notevolmente originale e ammaliante, com’è nato “100”? 

Ho scritto “100” la sera del mio compleanno, cercando di fare un po’ il punto della mia vita. Gli ultimi anni sono stati fonte di enormi cambiamenti per me, ci sono state tante esperienze positive ma anche altre negative, così mi sono messo davanti al mio quaderno con la mia chitarra acustica da 30 euro e mi sono chiesto “dove sono adesso?”, “chi sono?”, “chi voglio essere andando avanti?”. E “100” è la risposta.  

“Ansia, Estathé e Sigarette” arriva fortemente, incisivo e riflessivo, consente di guardarsi dentro e lascia il segno. Qual è il principale filo conduttore del tuo nuovo EP? 

Ogni canzone racconta un momento dell’ultimo anno, un’esperienza che ho vissuto in prima persona ma di cui ho voluto parlare lasciando sempre che l’ascoltatore possa comunque “riempire i buchi” con la propria interpretazione ed il proprio vissuto. Sono canzoni che parlano del rapporto con gli altri e con se stessi, della fine di un rapporto sentimentale o della perdita di una persona cara, dell’accettare il proprio passato e i propri errori, di momenti difficili in cui ogni sforzo sembra inutile e sembra mancare la forza di andare avanti. Penso che il filo conduttore sia proprio come prendere emozioni come rabbia, tristezza, dolore e rimpianti e trasformarli in forza propositiva per un cambiamento personale.    

Settembre Rosso

Con quali artisti vorresti realizzare un featuring prossimamente? 

Mi piacerebbe molto realizzare qualcosa con un artista Hip Hop e con una voce femminile nel prossimo disco, oltre ad avere la partecipazione di diversi musicisti della zona con cui ho magari suonato in passato. Non posso fare ancora nomi ma il prossimo disco sarà sicuramente molto più collaborativo, se non come composizione almeno come performance musicali. 

Qual è il motto che sposi più assiduamente? 

Tempo fa una persona mi ha detto “non lasciare che sia la paura a decidere della tua vita” e sono parole che mi ripeto ogni singolo giorno. 

Amici di Maria De Filippi, X Factor, o Tú sí que vales? Tenteresti la carta del talent show? 

Mai, li odio a morte. 

Come ti relazioni ai social? 

Sono un po’ combattuto onestamente. Da un lato sono fondamentali per farsi conoscere e promuovere la propria musica, e devo ammettere anche che mi piace condividere i miei pensieri e sentire il contatto con le persone. Dall’altro lato però mi rendo conto che danno una specie di “dipendenza da like” e che quella che riflettono il più delle volte non è la realtà. Per cui cerco, per quanto possibile, di limitarmi anche se purtroppo li uso molto più di quanto vorrei. 

Qual è il luogo ideale per il tuo concerto perfetto? 

Il concerto dei miei sogni sarebbe aprire per Vasco a San Siro, dopo quello potrei anche morire felice. Più realisticamente un bel concerto estivo sulla spiaggia al tramonto, come si facevano qui da noi una volta, con la gente che balla scalza sulla sabbia e qualcuno che fa il barbecue. Li ho sempre adorati.  

Progetti futuri? 

Continuare a promuovere il disco, probabilmente facendo un altro video tra qualche mese. Inoltre sto allestendo un mio nuovo studio di registrazione, quando sarà pronto inizierò a lavorare a del nuovo materiale e mi piacerebbe anche molto collaborare con qualche artista emergente in veste di produttore.

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