Selene: “fare musica è una vocazione” – intervista

Selene: "deve esserci sempre la speranza in un nuovo inizio" -  intervista

“Lacrime buone” è molto più di un semplice brano; è un viaggio emotivo attraverso le sfumature del dark-pop, che racconta una storia di relazione pronta a slegarsi da un momento all’altro. Selene ci porta dentro il cuore di un amore diventato abituale, in cui la monotonia regala “schiaffi e Lacrime buone”, portando alla consapevolezza che una persona deve essere complice di vita e non solo un pensiero astratto.

In questa intervista, avremo l’opportunità di scoprire i segreti di “Lacrime buone”. Attraverso le sue parole, Selene ci porterà nel mondo affascinante della sua musica, rivelando i suoi pensieri e le sue emozioni.

“Lacrime buone” affronta temi di monotonia e consapevolezza in una relazione. Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere attraverso questa canzone?

Posso dire che la consapevolezza è una delle parole chiave del mio singolo. Spesso si diventa consapevoli di condurre una vita monotona: ed è proprio in quel momento che arriva la volontà (ed appunto la consapevolezza) di voler voltare pagina. Con Lacrime Buone ci tengo a trasmettere un messaggio specifico, ovvero che, comunque vada una relazione, deve esserci sempre la speranza in un nuovo inizio, magari ritornando ad amare in primis se stessi, accennando un sorriso su una lacrima.

Come descriveresti lo stile e il sound di “Lacrime buone” rispetto al tuo lavoro precedente?

Lo stile ed il sound di Lacrime Buone lo descriverei ‘Dark-Pop’, piacevole da ascoltare ma comunque con una tematica raccontata importante. Rispetto ai lavori precedenti penso sia evidente il fatto che ci sia stato un cambiamento radicale nelle sonorità; precedentemente mi concentravo sulla composizione delle ‘ballad’, quindi molto più melodiche e cantautorali.

Quali sfumature dark-pop hai cercato di incorporare nel brano e perché?

Abbiamo cercato di creare qualcosa di diverso rispetto al solito; c’è stata una lunga ricerca insieme al mio team, arrivando a mescolare il suono di una chitarra acustica su un beat dalle sonorità tendenti quasi al rock, utilizzando vari synth. Mi considero una persona curiosa, ambiziosa al punto giusto, con una grande voglia di fare musica, a tal punto da sperimentarne tutte le sue sfaccettature. In particolare, ascoltando diversi brani relativi a questo genere musicale, ho pensato di potermi esprimere al meglio incorporando le varie caratteristiche del dark-pop.

Cosa ti aspetti che gli ascoltatori traggano da “Lacrime buone” e dal tuo nuovo progetto musicale?

Mi auguro che chi ascolti Lacrime buone possa captare la malinconia ed il romanticismo intrisi nel testo; di non rimanere legati ad un confine di persone, ma sperare in nuovi inizi. Spero venga capito il senso del brano e che si possa percepire la maturità acquisita durante gli anni.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Vivere di musica: non ho mai pensato ad un ipotetico “Piano B”. Ho sempre avuto le idee molto chiare sul mio futuro. Fare musica è una vocazione, quindi porterò avanti il mio progetto condividendo le mie emozioni con chi decide di ascoltare la mia musica.