PAS MAL: «Asciutto è una canzone autobiografica che descrive la mia vulnerabilità, il mio fianco scoperto»

PAS MAL

PAS MAL

debutta domani 29 settembre

il progetto solista di Lorenzo Federici, autore e bassista degli Eugenio In Via Di Gioia con

   A S C I U T T O 

per La Clinica Dischi/ Sony Music Italy

https://smi.lnk.to/ASCIUTTO

Dopo aver calcato i palchi più prestigiosi d’Italia e aver pubblicato cinque dischi con gli Eugenio In Via Di Gioia (il primo dei quali, “Lorenzo Federici”, porta il suo nome), il bassista e autore della storica band torinese si mette a nudo con “Asciutto”, il suo primo passo da solista nel mondo del nuovo cantautorato italiano: un’accorata dichiarazione di guerra contro tutto ciò che ci tiene legati a maschere che ci deformano il viso, e ad abiti che ci stringono il cuore.

Asciutto come il momento in cui la nudità non sarà più scandalo o fragilità, ma orgogliosa bandiera dei nostri sentimenti più veri, che stanno sotto pelle e brillano anche al buio; Asciutto come il vento che ti accarezza i pensieri senza portarti il respiro di mille parole non dette, di mille carezze mancate, di troppi vuoti da colmare; Asciutto come un silenzio che sia gravido di poesie, che solo l’universo sembra conoscere nel brusio delle sue foglie, nel cigolio dei suoi più segreti ingranaggi; Asciutto come l’istante in cui bruceremo ogni maschera nell’incendio organizzato della nostra festa collettiva, sotto il diluvio asciutto di un poderoso temporale che lavi finalmente la nostra pelle splendida, liberazione finale da una guerra che siamo stufi di combattere: quella contro noi stessi.”
 

Bassista e autore degli EIVDG, dopo tanti dischi e palchi calcati insieme alla band, decide di mostrare la sua parte più intima e nascosta. Canzoni pensate e scritte di notte, momento del giorno in cui spesso bisogna fare i conti con i propri pensieri.

«Asciutto è una canzone autobiografica che descrive la mia vulnerabilità, il mio fianco scoperto. È arrivata in un pomeriggio d’estate, colto all’improvviso da un temporale estivo, pedalando senza fretta. Una melodia ossessiva cantata in testa per tutto il tragitto, una volta a casa mi è bastato solamente prendere in mano una chitarra e scrivere il resto. 

Se fossimo in grado di scindere perfettamente la nostra parte razionale da quella più emotiva, saremmo più felici? A volte infatti vorrei uno scudo, o semplicemente un ombrello, che mi protegga da tutto quello che la società mi rovescia addosso. Una società che ci toglie il tempo di fermarci, di pensare, che ci vuole cinici, non sensibili. Insomma, vorrei farmi scivolare tutto e rimanere e Asciutto»