MAURIZIO VANDELLI, IL NUOVO LIBRO E DUE CD: EMOZIONI GARANTITE

ESCE LIBRO DI MAURIZIO VANDELLI

Maurizio Vandelli, straordinario artista italiano, cantante soprannominato il Principe, uno dei membri storici e voce leader del gruppo Equipe 84.

Nel libro “Emozioni Garantite” ripercorre gli anni della sua vita ruggente, gli avvincenti anni del beat italiano di cui con il suo gruppo, l’Equipe 84, è stato il rappresentante più leggendario.  Si avvale della penna raffinata di Massimo Cotto ed è corredato da due Cd: uno con l’interpretazione delle canzoni più celebri e indimenticabili di Lucio Battisti; l’altro con le relative basi musicali per concedere a tutti la possibilità di cantare quegli intramontabili inni.

“Nel libro racconto decine di aneddoti che hanno scolpito il mio percorso di uomo e musicista. Metà anni Quaranta. Mamma è al torrente Secchia vicino a Formigine, dove sono nato e vivo con i miei genitori. Le si avvicina un carretto, un uomo urla ‘La guerra è finita!’. È mio babbo. Mia mamma gli corre incontro e in quel momento le campane di tutti i paesi intorno incominciano a suonare. I due si abbracciano, i piedi nell’acqua, il cuore in gola». Vandelli sembra quasi voler dipingere un quadro scenografico di un film di Pupi Avati. Poi la memoria fa un balzo di oltre vent’anni. “Milano, due di notte. Sono stanco morto. Mi telefona Victor Sogliani, il bassista dell’Equipe 84. ‘Oh, guarda che a casa mia c’è Jimi Hendrix’. Due anni fa – dichiara Maurizio Vandelli al quotidiano LaRagione– eravamo reclusi in casa, le mascherine a coprirci il viso, gli sguardi pieni di paura e di tristezza, le file ai supermercati col terrore di contrarre un virus sconosciuto e implacabile. A casa cercavo di esorcizzare la pesantezza di quella desolante reclusione facendo il buffone con i miei famigliari, giusto per tenerci un po’ su o rifugiandomi nel mio studio a suonare. Rifacevo Battisti e scoprivo nuove emozioni, riscoprivo lo stupore che ancora oggi quelle canzoni suscitano. Ho ritrovato la bellezza della musica di Lucio e dei testi di Mogol. Giulio non scriveva canzoni, ma sceneggiature da film. Le immagini che riusciva a creare ti davano la sensazione che tu diventassi protagonista di una storia. La coppia Battisti-Mogol è stata il capolavoro italiano di quegli anni. Così ritrovavo un po’ di serenità in quel mare magnum di depressione che ancora oggi aleggia sui nostri destini. Ci sono la guerra e lo spettro dell’inflazione impazzita, delle bollette incontrollabili. Una situazione in cui sento di odiare i politici sempre più, per i loro guadagni, per le loro chiacchiere vane mentre la gente ha bisogno di soluzioni”.