Marco Cantini pubblica “Modigliani”

Marco Cantini

Marco Cantini – Modigliani

(Radio Date: 30-11-2023)

 il singolo estratto dal nuovo album Zero moltiplica tutto

Immaginare una lettera di commiato (mai scritta) di Amedeo Modigliani, ormai minato dalla tisi, indirizzata all’amico – compagno di sbronze e di reciproci soccorsi – Maurice Utrillo, e all’amata Jeanne. Se è vero che l’essenza di chi si è, puoi cominciare a esistere solo quando la vita se ne va, non lasciandosi dietro che una storia. Dove riecheggiano le letture di Modì, soprattutto Baudelaire e Lautréamont, la furibonda lite con Diego Rivera (“Le paysage n’existe pas”), il rifugio nei paradisi artificiali cari a Picasso, Max Jacob, Apollinaire, ed il tragico epilogo consegnato alla Storia

Esce il 30 novembre 2023 per la RadiciMusic di Aldo Coppola Neri il quarto disco di inediti del cantautore toscano Marco Cantini dal titolo “Zero moltiplica tutto”.¨La parola come centralità di un lavoro che conferma quella forma impegnata ed impegnativa a cui l’artista ci ha abituati sin dal suo esordio nel 2010. Torna oggi dopo anni di crisi sociali, pandemia, e difficoltà vissute anche sul piano personale. Torna con un disco che sin dal titolo scopre carte assai velenose ai bordi: torna con “Zero moltiplica tutto” a chiudere una trilogia concettuale inaugurata da “Siamo noi quelli che aspettavamo” (RadiciMusic, 2016) e proseguita con “La febbre incendiaria” (RadiciMusic, 2018). Stavolta non si tratta di un concept, ma il filo conduttore si dipana ancora una volta attorno alle vite dei vinti, degli oppressi che restano al centro dell’indagine narrativa: personaggi e fatti storici strettamente necessari a raccontare il presente.

L’intero album è stato registrato da Fabrizio Simoncioni nel novembre 2022 presso lo studio DPoT Recording Arts di Prato. Ancora una volta le canzoni sono state interamente scritte da Marco Cantini, nei testi come nelle musiche. La sola eccezione è rappresentata da “Camminando e cantando”, omaggio a Geraldo Vandrè tradotto da Sergio Endrigo e Sergio Bardotti. Dello stesso Cantini sono anche le idee di arrangiamento, soluzioni successivamente sviluppate in sala prove assieme alla line up consolidata e già presente nei precedenti lavori, composta da Riccardo Galardini (chitarre elettriche e acustiche, viuhela), Fabrizio Morganti (batteria e percussioni), Lele Fontana (hammond, rhodes, piano, melodica), Gianfilippo Boni (piano, rhodes), Lorenzo Forti (basso elettrico). Ad essi si sono aggiunti “vecchi e nuovi” guests come Francesco “Fry” Moneti (violino elettrico e acustico), Claudio Giovagnoli (sax tenore/soprano), Carlotta Vettori (flauto traverso), Andrea Beninati (violoncello ed arrangiamento archi), Roberto Beneventi (fisarmonica), Priscila Helena Boaretti, Silvia Conti e Serena Benvenuti (cori).

Marco Cantini nasce a Firenze il 19 agosto 1976.¨L’esordio discografico arriva nel dicembre 2010 con “Sosta d’insetto” (Soundrecords), prodotto dal chitarrista Lorenzo Piscopo.¨Il 4 aprile 2016 esce il secondo album, un concept storico-generazionale dal titolo “Siamo noi quelli che aspettavamo” (RadiciMusic Records), prodotto dallo stesso Cantini e da Gianfilippo Boni: il disco vanta una serie di importanti collaborazioni come Erriquez (Bandabardo), Luca Lanzi (Casa del Vento), Silvia Conti, Massimiliano Larocca, Riccardo Galardini e Francesco “Fry” Moneti (Modena City Ramblers). Numerosi portali musicali recensiscono l’opera: il sito Storia della musica lo inserisce tra i migliori album italiani del 2016, Distorsioni lo giudica miglior disco italiano dell’anno.

Nel 2017 partecipa all’album “A piedi nudi (psichedeliche ipnotiche nudità) ” di Silvia Conti.¨Il 15 ottobre 2018 esce “La febbre incendiaria” (RadiciMusic Records), un nuovo concept liberamente ispirato al romanzo “La Storia” di Elsa Morante, che vede ancora una volta Gianfilippo Boni affiancare Cantini nella produzione artistica. Nel disco, registrato quasi interamente in presa diretta presso lo studio Larione 10 di Firenze, si riconferma la presenza di numerosi musicisti del precedente lavoro, come Francesco “Fry” Moneti (che partecipa agli arrangiamenti) e Claudio Giovagnoli (Funk Off), con nuove significative collaborazioni tra le quali si distinguono Marco Rovelli, Tiziano Mazzoni e Riccardo Tesi. Il sito Mescalina lo giudica miglior disco italiano dell’anno.