“L’avversario”: Marco Tardelli intervista l’amico ed ex compagno di squadra Michel Platini

L’avversario

L’incontro tra due miti del calcio che hanno fatto la storia alla Juventus è al centro della puntata de “L’avversario”, il format originale prodotto da Rai Cultura e Stand by me, in onda martedì 14 novembre alle 22.10 su Rai Storia. Marco Tardelli intervista l’amico ed ex compagno di squadra Michel Platini, con il quale ha condiviso numerose battaglie sui campi da calcio. Insieme i due ex campioni bianconeri ripercorrono la carriera del fuoriclasse francese, partendo dal loro primo incontro nei mondiali del ’78 in Argentina, primo mondiale per entrambi, dove a Tardelli tocca proprio marcare il giovane Platini. Vince l’Italia e non sarà l’unica volta in cui Platini sarà sconfitto dalla nostra Nazionale, che riuscirà a battere solo una volta, agli ottavi di finale dei Mondiali del 1986, appena un anno prima del suo ritiro. Nello scambio tra i due ex calciatori, anche un passaggio toccante sulla tragedia dell’Heysel del 1985, una cicatrice mai rimarginata di cui Platini non ha mai parlato pubblicamente. <br>Nella carriera di Platini, l’Italia non sarà mai un avversario come gli altri, perché per lui l’Italia significa anche casa: i suoi nonni, infatti, erano di Agrate Conturbia, un piccolo centro del Novarese, che lasciarono nel 1919 per emigrare in Francia. Saranno proprio le sue origini italiane a spingerlo a trasferirsi a Torino per giocare alla Juventus nel 1982, nonostante l’invito di altre grandi squadre come il Real Madrid e l’Arsenal. E nonostante gli inizi non siano facili, come ricorda Tardelli, in cinque anni Platini trascinerà i bianconeri a vincere di tutto e si consacrerà lui stesso campione assoluto conquistando tre Palloni d’oro. 
Completano e impreziosiscono l’intervista le immagini inedite del giovane Platini a Joeuf, in Francia, suo paese di nascita, quando gioca a carte o discute con gli amici al Bar dello Sport dei nonni, o quelle delle mitiche partite della Juventus negli anni d’oro, che contava sei campioni del mondo (Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli e Rossi), più i due fuoriclasse stranieri, Platini e Boniek – quest’ultimo presente nel racconto come testimone diretto dei fatti narrati.