lanobile, intervista: “lamette è un urlo generazionale. Rispecchia molto i giovani di oggi ed anche la generazione passata”

lanobile

lanobile, cantautrice romana, classe 1997, racconta la realtà che la circonda con una scrittura intima, sonorità dreamy ed un immaginario aesthetic.

Abbiamo raggiunto lanobile per un’esclusiva intervista vertente “lamette“, la sua reinterpretazione  dell’iconica canzone di Rettore, intrisa di sfumature elettroniche ed emo-trap, un pezzo generazionale il cui testo assume nuovi significati: “Certo, ho un po’ peccato, ma che goduria / mi gioco tutto con candore e furia“, il grido di dolore e di rabbia di chi vuole vivere la vita a pieni polmoni, non sempre riuscendoci.

Perché hai scelto il nome d’arte “Lanobile”?

lanobile è il finale del mio nome (ManueLA) e del mio cognome (GianNOBILE)

Hai reinterpretato un brano estremamente intenso, qual è il tuo primo ricordo legato al brano “Lamette”?

Il mio primo ricordo è me da ragazzina affascinata da questo pezzo rock della Rettore che canto allegra senza capirne il significato. Posso dì da grande di avergli reso giustizia.

Quanto ritieni che “Lamette” possa trasmettere un forte messaggio universale?

Molto, lamette, secondo me, è un urlo generazionale. Rispecchia molto i giovani di oggi ed anche la generazione passata.

Il tuo nuovo singolo avrà un videoclip ufficiale?

Chissà!

Progetti futuri?

Abbiamo in programma un’uscita a Settembre, seguitemi su tutti i social per scoprirne di più!