GIANPAOLO PACE, intervista: “io con la musica mi ci sveglio, ci faccio colazione, mi preparo ad uscire. Insomma è davvero una colonna sonora costante. Gli unici momenti in cui non la ascolto, sono quelli in cui la faccio”

GIANPAOLO PACE

Gianpaolo Pace è un cantautore e musicista italiano nato a Torino il 18 Settembre 1983. Si appassiona alla musica fin da bambino, iniziando a suonare il pianoforte a sei anni, per poi passare allo studio della fisarmonica a dodici e, infine, a quello della chitarra a diciannove, assecondando così una sempre più crescente necessità di scrivere canzoni. Nel giugno 2017, dopo aver scritto, composto e prodotto una serie di release sfociate in un concept mai pubblicato, ha l’opportunità di chiudere la manifestazione “Piemonte Pride”, accompagnando con i suoi inediti la presentazione del libro “Dillo tu a mammà” di Pierpaolo Mandetta. Nel 2018, rilascia su tutti i digital store il suo primo album ufficiale, “Da quando non ci sei”, contenente il singolo “Le tue parole”, finalista al Premio Lunezia 2019. Parallelamente alla carriera discografica, dà il via alla sua carriera di attore e doppiatore, che lo porta a prestar voce a cartoni animati, serie TV, film e documentari per le principali emittenti nazionali e piattaforme streaming e a fondare la compagnia teatrale ConTatto, con la quale presenta spettacoli inediti in tutto il Paese. Nel 2022 pubblica il singolo “Esclusi i presenti”, apripista dell’omonimo progetto full length che gli consente di firmare il suo primo contratto discografico con l’etichetta milanese PaKo Music Records. Il disco, un viaggio intergeneris in 11 tappe, racconta, attraverso vivide istantanee, il decadimento del comportamento umano, sempre più incline all’individualismo, riconfermando l’attitude eclettica e trasversale di Gianpaolo, un artista capace di spaziare, con classe ed eleganza, dal pop al rock, passando per l’elettronica, il folk, il jazz ed il reggae. Abbiamo raggiunto Gianpaolo Pace per un’esclusiva intervista.

In quale emozione ti rispecchi quando canti?

Io canto solo quando mi ricordo di essere innamorato. Ovviamente non parlo necessariamente del sentimento per una persona, parlo di quello per la vita, per le passioni, per tutto quello che ho ottenuto e che potrò ancora avere. Infatti, quando me ne dimentico, canto poco o per niente.

Quanto conta la musica nella tua quotidianità?

Io con la musica mi ci sveglio, ci faccio colazione, mi preparo ad uscire. Insomma è davvero una colonna sonora costante. Gli unici momenti in cui non la ascolto, sono quelli in cui la faccio.

Come ti descriveresti con 2 parole?

Un curioso sognatore.

Qual è la genesi del tuo nuovo album?

Nelle cose che ho fatto in passato, ho sempre scelto di raccontare storie non vere, ma verosimili. Quanto più verosimili possibile, in modo da risultare credibili. Ero assolutamente convinto che, in fondo, a nessuno importasse sul serio della mia storia o di ciò che avessi da dire. Poi ho capito che sbagliavo, la verità è una qualcosa che impregna le canzoni e, se c’è, arriva. E lo fa utilizzando frequenze che hanno a che fare con l’inudibile. Il nuovo album è, dunque, un esperimento di sincerità, per quanto mi riguarda.

Qual è la chiave che lega le tracce che compongono “esclusi i presenti”?

Si tratta semplicemente della visione che io ho sul mondo. Credo di essermi concentrato sulla narrazione e descrizione di alcuni dei comportamenti umani che non mi piacciono. Il titolo gioca sulla possibilità dell’ascoltatore di sentirsi al di fuori di quello che sente fra le mie canzoni. In realtà, temo di non aver escluso nessuno, soprattutto me stesso.

Progetti futuri?

Mi piacerebbe unire la passione per la musica con quella altrettanto forte per il doppiaggio. Insomma, vorrei andare verso una narrazione che comprenda anche le parole, non solo in canto. Credo mi permetterebbe di alzare ulteriormente il tasso di sincerità.