Edoardo Gastaldi, intervista: Trasmettendo Emozioni Intime attraverso la Musica

Edoardo Gastaldi

Intervista a Edoardo Gastaldi: Trasmettendo Emozioni Intime attraverso la Musica

Benvenuto, Edoardo Gastaldi, e grazie per averci concesso questa opportunità di parlare del tuo nuovo capolavoro strumentale, “I Am Here and You Are Mine”.

Cominciamo con il tuo nuovo brano, “I Am Here and You Are Mine”. Puoi condividere con noi l’ispirazione dietro questa composizione e come è nata?

Buongiorno, grazie a voi per aver dedicato questo spazio a me ed alla mia musica.

“I Am Here and You Are Mine” è un brano nato a seguito di una serie relativamente lunga di eventi. Ero da poco tornato da un importante viaggio all’estero, quel pomeriggio d’inizio giugno in cui ci siamo rivisti. Avevo il peso dell’intero mondo sulle spalle e sul cuore, come spesso capita quando intraprendo percorsi più grandi di me, che a tratti diventano difficili da gestire.

Eravamo seduti, l’uno di fianco all’altra. Ricordo che stavo fissando le nuvole, avevo la testa altrove, in altre vite, in altre persone. Poi ho riscoperto che lei era lì, l’ho guardata. Ha accolto quel mio gesto, e ci siamo guardati negli occhi per un tempo pari all’eternità. Ho scoperto che ci stavamo guardando da ben prima di quando è successo davvero. Quella piccola scintilla, quello sguardo, mi ha incendiato l’anima. Ho voluto condensare il momento straordinario, che era solamente nostro, in un frammento sospeso di eternità. La musica è un ottimo modo per giungere a questo fine. Come capita di solito, ho creato qualcosa di più grande di me, alla fine. Questo brano in realtà non vuole essere nulla di più che un regalo, un “grazie”, per una persona che mi ha visto vulnerabile, e nonostante questo è rimasta.

  • Hai descritto il brano come un riflesso di un periodo cruciale della tua vita. Puoi condividere con noi quale è stato questo periodo e in che modo questa figura speciale ha influenzato la tua musica?

Il periodo “cruciale” di cui parlo, è in realtà un denso insieme di situazioni ed eventi che vede il suo inizio nell’autunno del 2022 (o forse nel momento in cui sono nato? Ma sono più propenso alla prima opzione), e prosegue incessantemente sino ad oggi. Ho superato molti miei limiti. Ne ho scoperti e creati altri. Ho conosciuto centinaia, probabilmente migliaia di persone che mi hanno regalato parte delle loro visioni e delle loro vite. Ho avuto l’opportunità di svolgere alcune rilevanti collaborazioni accademiche grazie a personalità considerevoli che hanno riposto in me la loro fiducia, e mi hanno guidato in questo percorso. Ho tenuto il mio primo concerto dal vivo, grazie alla presenza ed all’aiuto di anime meravigliose come quelle dei miei colleghi (ed amici) Davide Fasiello, Marcus Grimm, e Riccardo Roveda. Questi sono alcuni degli “alti”, ma come accade nella vita, sono capitate anche molte situazioni critiche, che mi hanno reso più consapevole in merito a determinati contesti. Per giungere ad un termine, in questo periodo tragicamente bello e straordinariamente condensato, ho spesso pensato di crollare totalmente a livello psicologico o emotivo. Non è mai facile restare in piedi a seguito di flussi continui di eventi che ti colpiscono, incessantemente, troppo frequentemente, senza lasciare il tempo di metabolizzare e riflettere su questi stessi avvenimenti. Dunque, in tutto questo tempo, c’è stata questa presenza nella mia vita. Questa persona che in totale naturalezza mi è rimasta accanto ed ha assorbito parte delle mie energie, bilanciando un po’ il mio senso di instabilità. Al contempo mi ha spesso riportato con i piedi per terra, mi ha fatto vivere il presente.

  • La tua musica ha una capacità unica di trasmettere emozioni intense. Cosa ti spinge a creare composizioni così emotive e coinvolgenti?

Penso che l’arte sia per me una necessità, un bisogno di esprimere le emozioni senza contaminare (quantomeno volontariamente) le vite altrui. Ho scoperto questo costante bisogno di fissare nel tempo sospeso eventi che altrimenti resterebbero effimeri. Voglio dare giustizia a quei contesti, a quelle narrazioni e conversazioni che verrebbero altrimenti perse e corrotte dallo scorrere del tempo. Così, a modo mio, le salvo in una tela fatta di suoni. Di modo tale che chiunque, ad occorrenza o necessità, possa ritrovare e rivivere quei sentimenti in ogni momento.

  • Hai menzionato che “I Am Here and You Are Mine” è una risposta artistica a “You Are Here and I Am Yours” di Eric, noto come “The Broken Cradle”. Come hai affrontato questa sfida creativa nel rendere omaggio all’originale e contemporaneamente portare la musica in una nuova direzione?

Da molto tempo ammiro il lavoro artistico di questo mio collega di nome Eric, il cui pseudonimo artistico è “The Broken Cradle”. Quando ho terminato il mio brano, ero alla ricerca di un titolo adatto, e stavo ascoltando la sua musica. Non appena mi sono imbattuto nella sua composizione “You Are Here and I Am Yours”, ho sentito un richiamo. Era il contesto giusto, bastava invertire i ruoli!

  • La tua musica sembra riflettere l’importanza delle connessioni umane e dell’amore. Come vedi il ruolo della musica nell’esprimere e comunicare questi concetti?

Per rispondere a questa domanda, mi piacerebbe usare le parole di un’altra persona. In un mio momento di forte autocritica, verso inizio settembre 2023, mi sono chiesto una cosa: “E se il motivo per cui scrivo musica sia derivato dal fatto che non riesco ad esprimere in altro modo me stesso, e dunque rifletto queste mie mancanze in una forma artistica, piuttosto che esternarmi in una forma più diretta e concreta?”

Al che questa ragazza con cui stavo parlando ha dimostrato un forte disaccordo con ciò che avevo ipotizzato, e mi ha regalato questa risposta: “Nella tua musica vedo la capacità di esprimersi romanticamente in un mondo fatto solo di materia”. Mi piace pensare che sia vero. Grazie Marianna.

  • Il tuo nuovo brano è ora disponibile su piattaforme di streaming musicale. Cosa desideri che gli ascoltatori traggano dall’ascolto di “I Am Here and You Are Mine”?

Come per ogni mio brano, desidero soltanto che l’ascoltatore colga il senso superiore dell’arte, e si crei un suo significato. Ogni brano ha dentro di sé un mondo. Anzi, infiniti mondi, ognuno diverso e proprio dell’anima che ascolta.

  • Puoi condividere con noi qualcosa sui tuoi prossimi progetti musicali? Ci sono nuove composizioni o collaborazioni in arrivo?

È un periodo produttivo. Ci sono decine di progetti in corso. Tre di essi hanno già un volto ed un nome, e saranno disponibili a breve. Il primo, è un Album collaborativo creato per un progetto di beneficenza. Assieme ad altri 15 musicisti da tutto il mondo, sosterrò il lavoro di S.O.S. Enfants – organizzazione umanitaria fondata nel 1982 – il cui scopo è offrire ai bambini meno privilegiati i mezzi per costruire e garantire il proprio futuro, dando loro accesso all’istruzione e all’acquisizione di formazione che consentirà loro di diventare responsabili del proprio sviluppo. I musicisti che hanno aderito a questo progetto fanno parte del “Contemporary Classical Collective” (CCC), un movimento di colleghi compositori, dedicato a un sottogenere della musica classica contemporanea. L’Album nello specifico prende il nome di “Keys For Peace”. Ulteriori collaborazioni prenderanno vita nei mesi di settembre ed ottobre, tra cui un brano scritto assieme al produttore francese Alexandre De Charrin, in arte “Le Code”, ed un’altra composizione sviluppata con l’aiuto di due influenti musicisti messicani: Sergio Sancén (in arte “OSTEL”) e Nydia Castellanos.

  • Infine, cosa vorresti dire ai tuoi fan e agli appassionati di musica che ti seguono in tutto il mondo?

Vorrei ringraziarli. Un singolo grazie non sarà mai abbastanza per sdebitarmi per tutto il tempo che le persone mi dedicano. Grazie a tutti voi che credete nelle mie visioni, nei miei progetti. Continuate ad ascoltare musica – magari anche la mia!

Grazie mille, Edoardo Gastaldi, per aver condiviso la tua musica e le tue emozioni con noi oggi. Siamo ansiosi di vedere come continuerai a trasmettere emozioni intime attraverso la tua musica nel futuro.