DROMOS FESTIVAL

DROMOS FESTIVAL

Ultimi preparativi per la venticinquesima edizione di Dromos, il festival organizzato dall’omonima associazione culturale, al via questo venerdì (28 luglio) per andare avanti fino al 14 agosto con la consueta formula itinerante tra vari centri e località della provincia di Oristano: dallo stesso capoluogo alla sua frazione di Donigala Fenughedu, da Fordongianus a Morgongiori, da Neoneli a Cabras, con l’importante ritorno, in coda al calendario, a Nureci, e con l’immancabile sconfinamento in provincia di Nuoro, a Ortueri.

Lungo questa rotta il festival proporrà il suo cartellone spaziando, come sempre, tra stili e linguaggi musicali differenti, con la presenza di artisti di livello internazionale, senza trascurare le eccellenze nazionali e locali. Grandi protagonisti saranno i Manhattan Transfer, attesi in concerto a Oristano questo sabato, 29 luglio, i pianisti Abdullah Ibrahim (il primo agosto a San Giovanni di Sinis), Stefano Bollani (il 10 agosto a Neoneli), Tigran Hamasyan (il 2 agosto a San Giovanni di Sinis) e Chano Domínguez (il 3 agosto al Ros’e Mari Farm & Green House a Donigala Fenughedu), le cantanti Lady Blackbird e Cécile McLorin Salvant (rispettivamente il 7 e 9 agosto a Oristano), The Original Blues Brothers Band (il 4 agosto a Cabras), The Comet is Coming e Alfa Mist (l’11 e il 12 agosto a Fordongianus), Big Daddy Wilson (il 14 agosto a Nureci), Gianluca Petrella in versione dj (il 10 agosto a Neoneli e l’11 e 12 agosto a Fordongianus); e poi i sardi: Marino De Rosas con Denise Gueye (il 4 agosto a Morgongiori), Francesco Piu col suo trio (il 13 agosto a Ortueri), Giorgio Crobu e Veronika Vogel (il 5 agosto a Oristano e l’8 a Torre Grande con Giovanni Sanna Passino), Matteo Leone (il 14 agosto a Nureci), Francesca Corrias e Daniela Pes che uniranno le loro voci a quella della cantante napoletana Maria Pia De Vito in una produzione originale con l’Orchestra Jazz della Sardegna dedicata al jazz al femminile (il 5 agosto a Morgongiori); per Daniela Pes impegno anche il 2 agosto a San Giovanni di Sinisaltra voce isolana quella di Marta Loddo in duo col batterista Alessandro Cau (30 luglio a Oristano); sardi anche i musicisti che introdurranno le tre serate della minirassegna cinematografica proposta a Oristano in collaborazione con il Centro Servizi Culturali UNLA: Antonio Farris, Giambattista Longu, Federico Fenu in duo conAlessandro Cau.

Tanta musica, dunque, ma non solo, per un’edizione di Dromos che si presenta sotto il titolo “People”, con un riferimento al tema del ripopolamento culturale; perché, come scrive Anna Rita Punzo, curatrice d’arte, «Dromos 25 non è la mera autocelebrazione di un festival che guarda a se stesso, ma la nuova tappa di un cammino comunitario pluriennale che coniuga espressioni e linguaggi artistici multietnici, sostenibilità ambientale e inclusione sociale, al fine di stimolare processi di cooperazione e partecipazione attiva che agiscano come forze centripete per il ripopolamento socio-culturale dei territori marginali. (…) People dunque non è un banale slogan, una semplice scelta tematica ma un manifesto, una visione lungimirante, l’imperativo etico perseguito da chi, venticinque anni fa, ha scelto di porre la comunità al centro di un progetto a più voci che, come in una articolata composizione polifonica, confluiscono in un’unica e armoniosa sinfonia.»

  • Al via venerdì 28 luglio

Se la musica a Dromos fa come sempre la parte del leone, questa edizione venticinque avrà una sorta di prologo nel segno del cinema con il primo appuntamento, venerdì 28 luglio, della minirassegna promossa in collaborazione con il Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano, sotto un titolo in linea con il tema del festival: “People: la musica per far fiorire relazioni”Per tre serate – tutte con inizio alle 21 e ingresso libero – sullo schermo nel Giardino dell’UNLA in via Carpaccio, scorreranno le immagini di altrettante opere cinematografiche appositamente selezionate. Scomincia con L’ospite inatteso, film drammatico del 2007 per la regia di Tom McCarthy, in cui dominano le tematiche dell’amicizia e dell’immigrazione nell’America del dopo 11 settembre. Lunedì 31 luglio sarà poi la volta di La mélodie, commovente lavoro diretto nel 2017 da Rachid Hami e ambientato a Parigi, che narra la storia e l’evoluzione di un violinista disilluso, in grado di ritrovare l’amore e la gioia della musica grazie all’incontro con uno studente entusiasta e brillante. Terzo e ultimo film in visione, martedì 1 agosto, “La Banda: uscito nel 2007 per la regia di Eran Kolirin, racconta le vicende dei componenti di una banda musicale egiziana, in Israele per un concerto, che per errore si ritrovano in un paese sperduto e vengono ospitati da una famiglia locale.

Ciascuna proiezione sarà preceduta da un momento musicale ogni sera diverso ma sotto il medesimo titolo: “Melodie”; tutti oristanesi i protagonisti: venerdì 28 luglio aprirà la serie il contrabbassista e compositore Antonio Farrislunedì 31 sarà la volta del violinista, chitarrista, arrangiatore e cantante Giambattista Longu; chiuderà il trittico, martedì primo agosto, il duo composto dal trombonista Federico Fenu e dal batterista Alessandro Cau.

  • I concerti

La musica di Dromos entrerà nel vivo sabato 29 luglio nella bella cornice di piazza Duomo a Oristano, particolarmente presente in questa edizione del festival grazie alla collaborazione della Curia Arcivescovile di Oristano e del Museo Diocesano Arborense; in programma quello che è senz’altro fra gli eventi di spicco dell’intero festival e di questa estate musicale in Sardegna: alle 22 riflettori puntati sui Manhattan Transfer, in arrivo nell’isola sull’onda del nuovo disco Fifty, pubblicato l’anno scorso (su etichetta Concord); una raccolta di intramontabili successi dell’ensemble vocale statunitense ripresi da album ormai storici come “Brasil”, “The Junction”, “Extensions”, “Coming Out”, “The Offbeat of Avenues” e “Pastiche”, affiancati da brani inediti. Un disco, registrato con il sontuoso apporto dell’orchestra WDR Funkhausorchester, che celebra il mezzo secolo di storia musicale dei Manhattan Transfer: una storia costellata di riconoscimenti, come l’inserimento nella Vocal Group Hall of Fame e la conquista di ben otto Grammy Awards, e che prosegue anche dopo la scomparsa, nel 2014, del fondatore del quartetto, Tim Hauser, attraverso le voci di Janis SiegelAlan Paul (entrambi titolari dagli esordi del gruppo nel 1972), Cheryl Bentyne (titolare dal 1979) e Trist Curless (dal 2014). Esauriti i posti in platea, sono ancora disponibili biglietti posto unico non numerato a 20 euro (più diritti di prevendita), che si possono acquistare online sul sito di Dromos.

Si resta a Oristano anche domenica 30 luglio: l’Hotel Mistral 2 ospita alle 21.30 (con ingresso libero) la cantante e musicista Marta Loddo e il batterista Alessandro Cau con il loro progetto “Hand Clapping Ends“, un viaggio tra improvvisazione, rock, pop e musica elettronica che sancisce una grande affinità artistica fra i due oristanesi.

Il compito di inaugurare i concerti di agostomartedì 1, spetterà ad Abdullah Ibrahim, in concerto nella piazza Centrale di San Giovanni di Sinis (Or) alle 22(ingresso a 20 euro più prevendita). Nato a Città del Capo nel 1934, e diventato noto come Dollar Brand (prima di assumere il nome attuale nel 1968 con la conversione all’Islam), il pianista sudafricano appartiene alla preziosa categoria dei giganti del jazz ancora in vita. Il suo tocco percussivo, la sua intensità, la complessità ritmica e dinamica della sua musica, richiamano un melting pot di influenze culturali: dalla musica tradizionale africana agli inni cristiani, dal gospel e dallo spiritual al jazz americano fino alla musica classica. Nel suo concerto del primo agosto a San Giovanni di SinisAbdullah Ibrahim si muoverà tra le sue più note composizioni, incise e reinterpretate nella dimensione del piano solo nel suo ultimo disco, “Solotude”.

Pianoforte protagonista nella piazza Centrale di San Giovanni di Sinis anche la sera dopo, mercoledì 2 agosto: a muovere le dita tra i tasti di ebano e avorio, a partire dalle 22 (biglietto a 20 euro più prevendita), sarà stavolta l’armeno Tigran Hamasyan, classe 1987, riconosciuto dalla scena jazzistica internazionale per il suo stile originale, caratterizzato da un profondo legame con la musica tradizionale della sua terra. A Dromos, il pianista nativo di Guayaquil presenterà la sua ultima fatica discografica, l’album “StandArt”, pubblicato l’anno scorso dall’etichetta Nonesuch, nel quale rielabora con il suo inconfondibile stile nove grandi classici della tradizione musicale americana, con la partecipazione di Mark Turner, Joshua Redman e Ambrose Akinmusire, tra gli altri. Ad affiancarlo in Sardegna, ci saranno Jasper Hoiby al basso e Arman Mnatsakanyan alla batteria.

A precedere sul palco Tigran Hamasyan, alle 21, la cantautrice sarda Daniela Pes, fresca vincitrice della targa Tenco 2023 come migliore opera prima per il suo album d’esordio, “Spira” prodotto da IOSONOUNCANE.

Le due serate a San Giovanni di Sinis sono presentate in collaborazione con la Fondazione Mont’e Prama e l’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, e rientrano anche nel programma de L’Isola dei Giganti – Festival Internazionale dell’Archeologia; previsto un mini abbonamento per seguire entrambe le serate al prezzo di 30 euro (più diritti di prevendita). I due concerti saranno preceduti, alle 20, da altrettante presentazioni editoriali in collaborazione con il Festival Letterario dell’Archeologia: martedì 1 agosto quella di “Sì, lo voglio” (edizioni People), il recente libro del giornalista e scrittore Giovanni Follesa che racconta le storie di alcune coppie che all’indomani dell’approvazione della legge Cirinnà hanno deciso di sposarsi; mercoledì 2 sarà invece la volta di “La scrittrice obesa”, il romanzo di Marisa Salabelle (edito lo scorso ottobre da Arkadia) che ha per protagonista una donna sola, scontrosa, che da anni conduce un’esistenza sedentaria scrivendo improbabili romanzi e ingozzandosi di cibo spazzatura.

Giovedì 3 agosto Dromos fa tappa a Donigala Fenughedu, frazione di Oristano, dove il Ros’e Mari Farm & Greenhouse ospita un altro piano-trio, quello di Chano Domínguez (biglietto a 15 euro più prevendita), uno dei più celebrati jazzisti “reclutati” dal flamenco. Nome di spicco della scena musicale spagnola di qualsiasi genere, il pianista vanta al suo attivo collaborazioni con artisti del calibro di Enrique Morente, Estrella Morente, Martirio, Marta Valdés, Gonzalo Rubalcaba, Ana Belén, Jorge Pardo, Carles Benavent, Paco de Lucía, Joe Lovano, Herbie Hancock, Jack DeJohnette e Wynton Marsalis. Nel 2022 ha pubblicato il disco “Chabem”, con Hamilton de Holanda al bandolim e Rubem Dentes al cajon, e la partecipazione di Michael League, leader degli Snarky Puppy, e della cantante spagnola Sílvia Pérez Cruz. Sul palco di Dromos, Chano Domínguez sarà affiancato dal bailador Daniel Navarro e dal figlio Pablo Dominguez al cajon.

Il 4 agosto, a Cabras, un nome che rimanda a una delle pagine più celebri del cinema musicale: alle 22 , in piazza Stagno, riflettori puntati su The Original Blues Brothers Band (biglietto a 15 euro più prevendita), la formazione il cui nucleo fu scelto personalmente da John Belushi e Dan Aykroyd per il celeberrimo film del 1980 di John Landis, che ha tracciato una rotta importante per tutto l’universo blues, contribuendo in maniera determinante alla diffusione capillare di quel genere musicale. Tanti i prestigiosi palcoscenici calcati negli anni dall’ensemble, come l’Olympia di Parigi, dove, per la prima volta nella sua storia, sono state rimosse le sedie per far ballare gli spettatori. The Original Blues Brothers Band è capitanata dal sassofonista “Blue” Lou Marini, musicista del famoso Saturday Night Live, il programma di varietà in onda il sabato sera sulla NBC, dove nel 1975 John Belushi, all’epoca attore dello show, l’aveva notato suonare nella sezione fiati con Joe Cocker, Ray Charles e Aretha Franklin. Con Marini, il 4 agosto a Cabras, ci sarà un altro membro della band presente nel mitico film, Tom “Bones” Malone al sax baritono e al trombone, mentre erano tra i musicisti del seguito cinematografico “Blues Brothers 2000” (diretto sempre da John Landis nel 1998) Tommy “Pipes” McDonnell (voce) e Leon “The Lion” Pendarvis (tastiere); completano la formazione Steve “Catfish” Howard (tromba), Bobby “Sweet Soul” Harden (voce), Francesco “Red House” Simon (chitarra), James “Hag” Haggerty (basso) e Lee “Funkytime” Finkelstein (batteria). Dall’anno in cui si è riformata, il 1988, la band ha inciso dischi con Dan Aykroyd, alias “Elwood Blues”, B.B. King, Eric Clapton, James Brown e molti altri, ma è dal vivo che sa esprimere al massimo la sua coinvolgente energia. Una serata che si annuncia tutta da gustare anche grazie alla combinazione con la prima edizione del Laguna Beer – Festa della Birra.

Il 5 agosto Dromos si sdoppia facendo base in due diversi luoghi. Alle 21.30, a Oristano, saranno di scena al Giardino Antiquarium Arborense il chitarrista Giorgio Crobu e la cantante e chitarrista tedesca Veronika Vogel con un repertorio all’insegna del latin jazz. Biglietto a 10 euro più prevendita.

Doppio appuntamento in programma invece nella suggestiva cornice del Tempio ipogeico Sa Scab’e Cresia nei pressi di Morgongiori. Protagonisti del primo, con inizio sempre alle 21.30, il chitarrista olbiese Marino De Rosas, volto noto e di lunga esperienza del panorama musicale sardo, e la cantante, corista e autrice sassarese Denise Gueye. Autodidatta, Marino De Rosas ha iniziato a suonare la chitarra elettrica a quattordici anni prima di dedicarsi, dai primi anni ’80, allo strumento acustico componendo brani originali ispirati alla musica popolare dell’area mediterranea e sarda in particolare, usando tecniche di flamenco, classiche e fingerpicking. Dopo un primo lavoro discografico nel 1990, “Kiterras”, nel 1999 ha realizzato “Meridies”, prodotto da Andrea Parodi, seguito nel 2007 da “Femina ‘e mare”, e, nel 2018 da “Intrinada”. Classe 1989, Denise Gueye conta importanti collaborazioni che hanno arricchito il suo curriculum artistico; fra i tanti Bruno Tommaso, Antonella Ruggiero, Mario Biondi & Pino Jodice, Accordi Disaccordi, Mudras, Francesco Piu, Train to Roots. Voce solista e autrice in “Cuentos” dei Barrio Sud (2016), “Be yourself” di Mudras (2017), il suo ultimo disco è in duo con il chitarrista Marco Carta: “Velas Blancas y Ramas Verdes”, dedicato a Federico Garcia Lorca (2022).

Il secondo atto della serata del 5 agosto al Tempio ipogeico Sa Scab’e Cresia di Morgongiori, è una produzione originale firmata Dromos e Teatro e/o Musica di Sassari: “Nunca Más Canaries” (biglietto a 5 euro più prevendita), un progetto della cantante Maria Pia De Vito che rende omaggio alle voci femminili del jazz, figure storiche, monumentali, che nel corso dei decenni hanno contribuito a scrivere la grande storia del genere di matrice afroamericana, come Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Nina Simone e Miriam Makeba. Le Canaries, i canarini, era infatti il nomignolo con cui venivano definite le cantanti jazz negli anni ’20, sottolineandone il ruolo secondario, da attrattore del pubblico, alla stregua di un uccellino in gabbia. La loro forte personalità artistica le affrancò da questo ruolo, aprendo la strada a un modello più libertario e consapevole. Ad affiancare Maria Pia De Vito in questo Nunca Más Canaries” ci saranno le cantanti sarde Francesca Corrias e Daniela Pes, tra le voci più interessanti nel panorama nazionale, e l’Orchestra Jazz della Sardegna diretta da Gavino Mele. Presenterà la serata il giornalista Giacomo Serreli.

Domenica 6 agosto Dromos tornerà nella sua Oristano per tre diversi impegni in agenda. Reduce dal concerto della sera prima, Maria Pia De Vito terrà una masterclass, Voce corpo emozioni – interpretazione e improvvisazione, in cui si lavorerà sul suono con esercizi fisici e vocali per trovare naturalezza nel canto, profondità nell’interpretazione e libertà improvvisativa. L’iscrizione costa 20 euro.

In serata, due appuntamenti con ingresso libero al Giardino Antiquarium Arborense: il primo, alle 21, è il talk performativo di Manuela Gandini “Qualcosa ci sta sognando”, una lezione/azione concepita come un viaggio nel tempo tra i falsi dèi del Novecento, gli spettri del nazismo e del fascismo, la propaganda politica e le visioni surrealiste; la magia nera del potere omologatore da un lato e il misticismo visionario dell’arte dall’altro, i rituali moderni, l’abbattimento dei monumenti, sino a giungere a una presunta, quanto improbabile, attuale “morte dell’arte” o “nascita” di una visione alternativa all’antropocentrismo.

A seguire, la musica del duo composto dal batterista Alessandro Cau e dal trombonista Federico Fenu, in azione a partire dalle 22.30 circa: un progetto raffinato e affiatato dove la sperimentazione percorre strade nuove, intrise di contaminazioni e improvvisazione.

Si resta a Oristano anche lunedì 7 agosto per il concerto della cantante statunitense Lady Blackbird, sul palco in piazza Duomo a partire dalle 22 (biglietto a 20 euro più prevendita). Pur avendo influenze dalle più disparate provenienze, da Billie Holiday a Gladys Knight, Tina Turner e Chaka Khan, Marley Munroe (questo il suo nome di battesimo) arriva da Los Angeles con uno stile e un’intensità emotiva impareggiabili. Il suo debut album del 2021, “Black Acid Soul”, presenta un nuovo approccio al tipico idioma jazz vocale da parte di una cantante dalla voce audace e inconfondibile. Pubblicata l’anno scorso, la deluxe editiondi “Black Acid Soul” include undici brani aggiuntivi con materiale nuovo, compresa una versione di “I Am What I Am” di Shirley Bassey, e dei remix commissionati da artisti dell’elettronica, del jazz e del funk come Emma-Jean Thackray, Colleen “Cosmo” Murphy e Greg Foat.

Aria di mare sul festival la sera dopo (martedì 8): a Torre Grande, l’Eolo Ristobar ospita alle 21 una nuova esibizione del chitarrista Giorgio Crobu con la cantante Veronika Vogel, questa volta affiancati dal trombettista Giovanni Sanna Passino.

Mercoledì 9 agosto sarà ancora una voce femminile, tra le più importanti del panorama jazz internazionale, a tenere banco in piazza Duomo a Oristano: sul palco, alle 22, la cantante, compositrice e artista visiva Cécile McLorin Salvant (biglietto a 20 euro più prevendita), talento eclettico che ha sviluppato una passione per la narrazione, per le connessioni tra vaudeville, blues, jazz, musica barocca, per il teatro e le tradizioni folk di tutto il mondo, e per la scoperta di canzoni raramente registrate e dimenticate. Nata e cresciuta a Miami, in Florida, da madre francese e padre haitiano, Cécile McLorin Salvant ha pubblicato lo scorso marzo l’album “Mélusine”, uno scrigno che racchiude quattordici brani attraverso i quali racconta la storia della leggenda popolare europea Mélusine. Il precedente “Ghost Song” ha ricevuto due nomination ai Grammy ed è stato inserito tra i migliori album del 2022 da NPRNew York Times e Jazzwise.

Per i concerti di Lady Blackbird e Cécile McLorin Salvant sarà possibile acquistare un mini abbonamento valido per entrambe le serate, al costo di 30 euro più diritti di prevendita.

Il viaggio di Dromos proseguirà giovedì 10 agosto a Neoneli: grande protagonista della serata, con inizio alle 22, Stefano Bollani, uno degli esponenti più apprezzati e popolari della scena jazzistica italiana. Recentemente insignito del David di Donatello come miglior compositore (per il film di Francesco Lagi “Il pataffio“), il pianista (classe 1972, milanese di nascita ma fiorentino d’adozione) proporrà il suo concerto in solo, un one man show che è un vero e proprio viaggio tra i tasti del suo strumento, capace di fondere sapientemente i generi musicali e di nutrirsi di tutti quei momenti magici con artisti straordinari che Bollani ha incontrato sui palchi di tutto il mondo. Una sorta di laboratorio creativo, dunque, portato in scena seguendo il flusso di coscienza musicale che spazia dal jazz ai suoni brasiliani, da Carosone ai brani del recentissimo album di Stefano Bollani, “Blooming“, pubblicato da Sony lo scorso aprile. Biglietto a 25 euro in platea numerata; posto unico non numerato a 20 euro.

L’11 e il 12 agosto Dromos pianterà le tende a Fordongianus per una due giorni sotto l’insegna del Terme Romane Festival, con chiaro riferimento all’antico sito sul fiume Tirso in cui andrà in scena. Venerdì 11, riflettori e amplificatori accesi alle 22 per The Comet is Coming (biglietto a 20 euro più prevendita), uno dei nomi più attesi di questa venticinquesima edizione. Capitanato dal musicista Shabaka Hutchings (al sax e allo shakuhachi) con Danalogue al synth e Betamax alla batteria, il gruppo si caratterizza per l’approccio profetico a quella che potrebbe essere la musica di un nuovo mondo, alla costante ricerca di una radice primordiale del suono. The Comet is Coming si è affermato definitivamente sulla scena internazionale con “Trust In The Lifeforce Of The Deep Mystery”, considerato dalla critica il miglior album del 2019. Il disco traccia impalpabili linee di connessione spazio-temporali, in un loop musicale incontrollabile che intreccia il jazz, la psichedelia, il funk e l’elettronica. Uscito lo scorso settembre, l’ultimo disco del trio, “Hyper-Dimensional Expansion Beam” è un’espressione di unità e magica alchimia che esalta l’unione e l’intesa di Shabaka, Danalogue e Betamax, spingendo The Comet is Coming verso nuove vette.

Nella seconda serata a Fordongianussabato 12, Dromos riabbraccerà alle 22 il produttore e compositore londinese Alfa Mist (biglietto a 20 euro più prevendita), già ospite del festival nell’estate del 2019. Salito agli onori della critica con il disco “Structuralism”, l’artista inglese si caratterizza per suoni urbani ispirati dal jazz, da lui stesso prodotti e composti, che hanno sorpreso positivamente pubblico e critica. Dopo aver imparato da solo a produrre ritmi quando era scolaro nel quartiere londinese di East Ham, ha poi scoperto il jazz attraverso i campionamenti dell’hip-hop di produttori come Hi-tek, Madlib e J Dilla. Ha imparato a suonare il pianoforte a orecchio come mezzo per sezionare le complessità armoniche di quei dischi formativi, plasmando a poco a poco il suo stile di produzione di ritmi incalzanti combinati con l’immediatezza dell’improvvisazione jazz: il tutto legato insieme a un penetrante senso della melodia. È dello scorso aprile il suo quinto album in studio, “Variables”, che attraverso le sue dieci tracce ribadisce l’eclettismo e la costante vocazione verso la ricerca e l’innovazione di Alfa Mist.

Anche per le due serate di Fordongianus è previsto un mini abbonamento al costo di 30 euro più prevendita.

Sia la serata del 10 agosto a Neoneli, sia quelle dell’11 e del 12 a Fordongianus, avranno un eccezionale proseguimento dopoconcerto con i dj set del musicista e produttore Gianluca Petrella, star del trombone internazionale, questa volta a Dromos in veste di dj. L’eclettico artista barese, salito agli onori della critica per aver ricevuto per ben due volte il premio come miglior musicista emergente indetto dal magazine Downbeat, in questo caso spazierà tra la migliore deep house del momento, passando per le più crude Chicago Trax e aggiungendo una quarta dimensione ai groove di Detroit.

Domenica 13 agosto il festival farà tappa a Ortueri, per il consueto “sconfinamento” di Dromos nel paese del Mandrolisai, in provincia di Nuoro, proposto con il sostegno della Cantina Bingiateris: alle 22 (ingresso libero su prenotazione) microfoni e amplificatori accesi per il trio di Francesco Piu, il chitarrista, cantante e autore sardo, classe 1981, che la rivista Guitar Club ha definito “una vera e propria forza della natura”. Difficile catalogare sotto un solo genere la sua musica: è un mix esplosivo di blues, rock & soul che strizza l’occhio alla musica mediterranea, con i piedi ben piantati nella tradizione della black music e lo sguardo spalancato verso la contaminazione. Con vent’anni di attività alle spalle, otto album e migliaia di concerti tra festival, teatri e club in Italia, Europa e puntate oltreoceano in Canada e USA (dove ha rappresentato l’Italia all’International Blues Challenge di Memphis), Francesco Piu sarà in scena alla Cantina Bingiateris affiancato da Gavino Riva al basso e Paolo Succu alla batteria, percussioni ed elettronica. Il trio ripercorre in chiave elettrica il meglio della produzione discografica di Francesco Piu, da “Ma-Moo Tones” (2012, prodotto dal grande Eric Bibb) a “Crossing” del 2019 passando per “Peace & Groove” (2016), scritto a quattro mani con lo scrittore di Orani Salvatore Niffoi.

Dopo la pausa forzata causata dalla recente pandemia, Dromos chiuderà in bellezza la sua venticinquesima edizione lunedì 14 agosto con un appuntamento a Nureci che sancisce l’importante ritorno di Mamma Blues, il festival nel festival dedicato alla “musica del diavolo”.

Alle 22, nella storica Arena Mamma Blues, salirà sul palco Matteo Leone, il chitarrista, cantante e polistrumentista di Calasetta, vincitore del Premio Parodi 2021. Classe 1987, il suo curriculum conta esperienze che vanno dai primi passi nella sezione percussioni del suo paese al jazz, dalla batteria (con studi al Conservatorio di Cagliari) alla chitarra, al blues, passando per un anno trascorso in Mauritania. Con Donato Cherchi è fondatore del duo Don Leone, vincitore dell’Italian Blues Challenge nel 2017, e presente in importanti festival nazionali e internazionali. Nella musica di Matteo Leone risuonano insieme il Delta del Mississippi e suggestioni mediterranee, la cultura afroamericana, sarda e quella tabarchina.

A seguire, nella seconda parte della serata, riflettori puntati su Big Daddy Wilson (voce, chitarra e percussioni) con la sua musica capace di intrecciare sapientemente blues, spiritual, roots, soul e reggae. Vincitore di un prestigioso Grammy Award, il bluesman americano si caratterizza per l’inconfondibile voce baritonale, calda e intensa, nonché per le sue doti ritmiche e di chitarrista. Affiancato da The Goosebumps Bros, ovvero Cesare “Big C” Nolli (chitarra e voce), Paolo Legramandi (basso e voce) e Nik Taccori (batteria e voce), Big Daddy Wilson presenterà il suo coinvolgente progetto elettro-acustico: un viaggio dal Delta Blues delle radici fino a quello urbano contemporaneo, interpretato con grande gusto ed eleganza in un intelligente equilibrio tra tecnica e passione. Il biglietto per il concerto di Big Daddy Wilson a Nureci costa 10 euro più prevendita.

Con il rinnovato incontro di Dromos con Nureci, ritorna anche il laboratorio musicale per i bambini e i ragazzi guidato dai docenti della Music Academy di Isili alla scoperta della musica in maniera semplice, quasi giocosa. L’idea alla base di “Piccoli bluesman crescono”, questo il titolo, è quella di riuscire a far vivere concretamente l’esperienza del “fare musica” a tutti i partecipanti che passeranno dal ruolo di semplici “ascoltatori” a quello più gratificante di “creatori” di musica, spaziando dal pop al rock, passando per la musica etnica e naturalmente il blues.

  • Suonoverde

Il rispetto per l’ambiente e le sue tematiche, quanto mai attuale, vede Dromos impegnato anche in questa edizione con il progetto Suonoverde: in stretta sinergia con i Comuni che ospitano il festival, e attraverso le buone pratiche ambientali promosse dall’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile, Dromos vuole contribuire al conseguimento dell’obiettivo primario della riduzione dei rifiuti attraverso azioni concrete, come l’utilizzo di stoviglie biodegradabili e di alimenti a chilometro zero, il potenziamento della raccolta differenziata, la riduzione dei consumi energetici e il sempre più ampio ricorso a fonti rinnovabili.

Il festival si pone inoltre l’obiettivo di essere a impatto zero, cioè di abbattere le proprie emissioni di C02. Per questo ha scelto di diventare partner di Treedom, azienda italiana che consente di piantare alberi in diversi paesi del mondo e che ne monitora costantemente la crescita. Il bosco di Dromos è attualmente costituito da 145 alberi, che permetteranno di abbattere nei primi dieci anni di vita 70,30 tonnellate di CO2.

  • People Have the Power

In collaborazione con l’associazione di promozione Intramadu, Dromos propone quest’anno il progetto People Have the Power, un’iniziativa all’insegna della natura e dell’educazione al rispetto del mare. Filo conduttore della venticinquesima edizione di Dromos è “People”, il tema che lo caratterizza, a cui si lega naturalmente il titolo del progetto che si ispira alla celebre, omonima canzone di Patti Smith. L’organizzazione è, infatti, fermamente convinta che siano le persone ad avere il potere di cambiare il mondo in cui vivono, cosciente che non c’è più tempo e che questo è il momento di agire, con la fiducia che con l’impegno di tutti si possa riuscire a migliorare le condizioni del pianeta Terra. Il mare è essenziale per l’umanità: oltre a produrre più della metà dell’ossigeno che respiriamo, assorbe un terzo dell’anidride carbonica. Ma è uno degli ecosistemi più sfruttati e maltrattati, vicino al collasso. L’oceano è vita, bellezza e forza: da esso dipendono miliardi di persone, ma la sua capacità di rigenerarsi non può tenere il passo con l’uso intensivo delle sue risorse da parte dell’uomo. Per questo è cruciale trattare bene l’oceano, riconoscendo i suoi limiti e il suo stato attuale.

Martedì 1 agosto, sulla spiaggia di San Giovanni di Sinis verranno messe in atto delle importanti azioni, come lo snorkeling “Salva la pinna” (contributo di partecipazione 13 euro più prevendita): con un biologo marino si andrà alla ricerca della Pinna Nobilis, mollusco bivalve, che un tempo affollava i fondali della penisola del Sinis. La gita sarà preceduta da un momento di confronto e dibattito con un biologo marino dell’Area Marina Protetta Sinis – Isola di Mal di Ventre, e il prof. Marco Casu, ricercatore dell’Università di Sassari e referente di “Life Pinna”, progetto europeo nato per tutelare la nacchera di mare. Alle 17.30 si proseguirà con “Clean up San Giovanni”, azioni di pulizia dell’arenile da plastiche, mozziconi e rifiuti di svariata natura (prenotazione sul sito di Plastic Free). Alle 18 l’educazione ambientale sarà al centro di “Acqua libera”, un laboratorio per bambini dai sei ai dieci anni (contributo di partecipazione 10 euro più prevendita), a cura dell’associazione ACORPOVIVO: attraverso il movimento espressivo, la sperimentazione sonora, il gioco e l‟improvvisazione guidata, si sperimenteranno movimenti, suoni ispirati all’acqua, all’ecosistema marino e alle sue creature viventi. Alle 19 dal sito di Tharros si partirà invece per il “Trekking al faro” (contributo di 13 euro più prevendita): in compagnia di una guida ambientale AIGAE ci si potrà immergere nel verde della penisola del Sinis, andando alla ricerca del benessere naturale e mentale in simbiosi con l’ecosistema. Si andrà a Capo San Marco, scoprendo le modalità per tutelarne e preservarne la biodiversità, per poi finire con un tuffo finale nelle acque azzurre di Cala Usai, accanto a Tharros.

L’indomani – mercoledì 2 – le attività proseguiranno alle 16 con “Coast to Coast”, una gita in sup, kayak o waterbike da Mare Morto a Cala Usai: con una guida ambientale si andrà alla scoperta delle bellezze della costa del Sinis (contributo di partecipazione 15 euro più prevendita). Dalle 17, sulla spiaggia di Mare Morto, i bambini saranno ancora protagonisti con il laboratorio “Il paguro cerca casa” (contributo di partecipazione 10 euro più prevendita); gli appuntamenti per i più piccoli proseguiranno alle 18 con un altro laboratorio, “Tra dune e mare”, che permetterà di andare alla scoperta del delicato ecosistema dunale e dei suoi abitanti, le piante amiche e nemiche delle dune e della spiaggia, imparando a rispettare e proteggere il prezioso ecosistema (contributo di partecipazione 10 euro più prevendita). La due gironi di People Have the Power si chiuderà alle 19.30 presso gli scalini di San Giovanni di Sinis con un momento dedicato agli adulti dal titolo “Io, noi, il mare: meditazione” a cura di Alchimia della Jana.