“Camilleri”, autentico capolavoro interpretato da quell’artista vero, poliedrico, di cultura, impegno e di multiforme espressività (teatro, musical e televisione, per ogni età) che è Pietro Pignatelli

"Camilleri", autentico capolavoro interpretato da quell'artista vero, poliedrico, di cultura, impegno e di multiforme espressività (teatro, musical e televisione, per ogni età) che è Pietro Pignatelli

CAMILLERI

Fuori il nuovo omaggio in musica di

PIETRO PIGNATELLI

 
A buon intenditor, tante parole.

Fuori dal 15 dicembre, in tutti i negozi digitali, “Camilleri”, autentico capolavoro interpretato da quell’artista vero, poliedrico, di cultura, impegno e di multiforme espressività (teatro, musical e televisione, per ogni età) che è Pietro Pignatelli.

Nata, come idea e per il testo, dal genio e dal mestiere – ma anche dalla sensibilità – di Alberto “Caramella” Foà, con la musica del Maestro Massimo Germini e l’arrangiamento di Bruno Troisi per l’etichetta indipendente Engine Records, così come “Ezio”, brano dedicato al grande Ezio Bosso già pubblicato da Pignatelli, “Camilleri” immagina e fa vivere il dualismo tra l’autore – appunto – di tanti meravigliosi racconti e romanzi e il suo personaggio più popolare, il Commissario Montalbano.

Amore e odio per gli stessi motivi: non per il successo ma perché il successo maggiore è arrivato (con la televisione, approvata e aiutata dallo stesso Camilleri), non per invidia ma per l’invidia (e al tempo stesso il gusto) di potergli far mangiare qualsiasi leccornia, anche quelle vietate dai medici allo scrittore a causa della malattia, perché tanto quando inizia a scrivere di Montalbano sa che alla fine la fine sarà la soluzione da parte di Montalbano e perché a lui ha risparmiato il vizio del fumo e gli ha perfino inventato un posto, Vigata (anzi due, c’è anche Montelusa) dove godere delle emozioni, della bellezza, di solitudini e compagnie, perfino ricette, di quella terra meravigliosa e così meravigliosamente descritta, narrata e appunto vissuta dal vero protagonista e il suo doppio, a sua volta a tratti beffardo (“adesso ti arrangi”)…

Camilleri lo ha scritto “non bisogna mai avere paura dell’altro, perché, rispetto all’altro, l’altro sei tu” però, in Camilleri, c’è “l’altro che io non sopporto sei tu Commissario” ed arriva perfino a immaginare di ucciderlo, anzi, di “trovare una fine dove tu non c’eri” e “ci ho messo in calce la firma: Andrea Camilleri”