Il nuovo album dei BODEGA ‘Our Brand Could Be Yr Life’ uscirà il 12 Aprile per Chrysalis Records, ascolta il primo singolo ‘Tarkovski’.
Guarda il video di ‘Tarkovski’ – https://youtube.com/watch?v=e9OlwIFcNoY
A tre anni dall’uscita di ‘Broken Equipment’, i Bodega tornano con un “remake” del loro esordio a nome Bodega Bay del 2015. I Bodega Bay sono stati la prima incarnazione del progetto art rock dal tocco post-punk fondato a New York sempre da Ben e Nikki.<
‘Our Brand Could Be Yr Life’ è un disco nuovo, nato certamente dalle composizioni del 2015 ma per dirigersi verso nuovi lidi e regalare ai fan della band newyorkese il miglior album che i Bodega ci avrebbero potuto donare per festeggiare il nuovo anno. Il “remake” è composto da 15 tracce, contro le oltre 30 della versione originale a nome Bodega Bay.
Nel corso degli ultimi 6 anni i Bodega sono diventati tra i principali attori della scena indie-rock newyorkese, tra i più freschi e interessanti come testimoniato dall’ottimo riscontro di vendite e pubblico di ‘Endless Scroll’ del 2018 e ‘Broken Equipment’ del 2022 (usciti entrambi per What’s Your Rupture, personalissima label dei Bodega) e dalle numerose date dal vivo anche nel nostro paese.
I Bodega hanno affrontato il “remake” di ‘’Our Brand …’ come un regista potrebbe rifare uno dei suoi primi film, il che significa riscrivere le proprie composizioni e sviluppare vecchie idee verso nuove direzioni. Si tratta di un concept album sulla mentalità corporativa dell’attuale scena indipendente, in cui la band dissacra e celebra allo stesso tempo i canoni dell’indie rock contemporaneo.
Il nuovo lavoro è anticipato dal singolo ‘Tarkovski’ e dal relativo video diretto da Luca Balser. Il chitarrista e cantante Ben Hozier dice del brano: “Tarkovski è un gioco di parole con il famoso regista russo; ero innamorato del suo libro “Sculpting in Time” (“Scolpire nel tempo”), ma ho scoperto che molte delle regole e delle linee guida da lui professate per il cinema venivano infrante dalle sue stesse pratiche cinematografiche. La teoria non arriva mai a ciò che si vuole e applicarla alla pratica caotica del fare arte (pur essendo utile ed essenziale) è come sciare su un pendio selvaggio.”