Bianca Brownies, il nuovo EP “To the Moon and Back”, intervista: “Senza l’amore il mondo non esisterebbe”

Bianca Brownies

Bianca Brownies, artista indipendente che si sta muovendo lentamente ma costantemente nella scena indie italiana, con menzioni sui giornali online e fisici e una piccola base di fan fedeli e in continua crescita. Godard is dead è il suo nuovo singolo, una visione filosofica sull’amore con un tocco ironico. Il 30 Luglio uscirà il nuovo mini ep di Bianca Brownies “To the Moon and Back”, due singoli sperimentali sull’amore. Pentagram è il primo titolo e ci offre una risposta in chiave romantica al Pasoliniano quesito “cos’è l’Amore?”; seguendo gli echi di una canzone che se ne va in giro per il mondo alla ricerca della persona amata ci si chiede, dove vanno le canzoni quando le lasciamo andare? Che fine fa l’amore quando non è corrisposto e non può fare altro che perdersi tra i rumori dell’anima?

Il secondo pezzo, Godard is dead, ci offre una chiave più filosofica a partire dall’ironico richiamo Nietzschiano del titolo. Una canzone all’apparenza allegra ma dal retrogusto malinconico, ci immerge in echi e citazioni cinematografiche e allegorie, come l’invito a “saltare come Monicelli” tenendosi per mano, in cui l’amore è visto come un salto nel buio che ha come tragica conclusione un iper romanticizzato suicidio amoroso à la Romeo e Giulietta, angoscioso richiamo alla scelta del Maestro della commedia all’italiana di sfuggire al proprio destino lanciandosi dal quinto piano.  La canzone si apre con la voce rubata ad una meravigliosa Anna Karenina che ci accompagna nell’intro chiedendosi “Amoureux? Qu’est ce que c’est?”

Il resto è un susseguirsi di immagini rubate al maestoso Alphaville di Godard, citazioni da La Haine di Mathieu Kassovitz in cui ritroviamo il tema della caduta e della follia à la Ophelia di Shakespeare, ambiguità e doppi sensi in un gioco di concatenazioni di pensiero che si presta alla libera interpretazione, perché in fondo l’amore non ha un’unica definizione, se non quella che si sceglie di dargli. Abbiamo raggiunto Bianca Brownies per un’esclusiva intervista.

Come definiresti il tuo nuovo Ep?

To the Moon and Back è una riflessione in chiave musicale sull’amore e il modo in cui lo si percepisce e rappresenta attraverso l’arte

Quali sonorità ritroviamo maggiormente in “To the moon and back”?

Credo si possa definire un ep sperimentale synth oriented su base lo fi, ma io non sono tanto brava a descrivere il mio sound, preferisco lasciarlo fare agli altri

Qual è il filo conduttore dei brani che compongono “To the moon and back”?

Si può dire sia il proseguimento di un discorso sull’amore iniziato con i brani precedenti, in Lovers in the waves troviamo l’amore in piena, appena nato, il momento in cui si viene sballottati dalla corrente, a volte allontanati ma poi sempre in qualche modo ricongiunti; in A hole in my heart si affrontava il tema dell’abbandono e dell’attesa; in Pentagram c’è la ricerca, la speranza di poter ritrovare un amore che si è perso nel tempo e nello spazio, mentre in Godard is dead si arriva finalmente al gran finale, il momento in cui si deve accettare che l’amore è finito ma la vita continua, la scelta tra lasciarsi morire o ricominciare a vivere. Il grande salto.

Quanto ritieni che l’amore possa essere il motore del mondo?

Senza l’amore il mondo non esisterebbe! La vita stessa nasce dall’amore, ma come la natura a volte l’amore è cattivo, non guarda in faccia nessuno.

Progetti futuri?

Ho qualche pezzo da finire nel cassetto, e mi piacerebbe mettere insieme una piccola raccolta di tutte le poesie scritte negli ultimi anni, vedremo!