Al Vox, intervista: dal Cantagiro, al duetto con Francesco Baccini, fino ad oggi con il nuovo singolo “Autodipendenza”

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Al Vox, intervista: dal Cantagiro, al duetto con Francesco Baccini, fino ad oggi con il nuovo singolo “Autodipendenza”

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Al Vox, il suo vero nome all’anagrafe è Alberto Lupia, è un artista sincero e trasversale, vive l’arte a 360° spaziando dalla musica, ai film e ha anche scritto un libro.

Ha alle spalle numerosi successi con la sua band storica, i Blind, e ha esordito da solista duettando con il cantautore Francesco Baccini ( “Sotto Questo Sole”, “Qua Qua Quando”, “Ho Voglia Di Innamorarmi” e tanti altri brani che hanno segnato il panorama musicale) e ha calcato il palco insieme alla band “Linea 77“.

Con il brano “Davanti Allo Specchio“, ha preso parte a un festival molto importante, si è contraddistinto in una delle kermesse più importanti, il Cantagiro. La manifestazione canora, il Cantagiro, dal 1962  celebra la musica, un evento itinerante che si svolge ogni anno in Italia, la prima edizione vide il trionfo di Adriano Celentano, in seguito vinsero Massimo Ranieri, Caterina Caselli, Gianni Morandi, Rita Pavone, inoltre hanno partecipato anche cantanti del calibro di Lucio Battisti, Domenico Modugno, Lucio Dalla, Gino Paoli, Little Tony, Mariella Nava, Loredana Errore, Jo Squillo, Bobby Solo, Paola Turci, Matia Bazar, Edoardo Vianello, Fiordaliso, Amedeo Minghi e Wilma Goich.

Gli è stato conferito il premio “Miglior Canzone”, nel corso della manifestazione storica “Oltre Il JukeBox”, Al Vox ha vinto con il brano “Epicuro”.

In occasione della giornata mondiale della poesia, Al Vox, ha trionfato con “Signor Nessuno”.

Abbiamo chiacchierato con Al Vox, si è raccontato in un’intervista esclusiva cuore a cuore, ha parlato della valenza della psiche per la sua arte, del suo nuovo singolo “Autodipendenza” e del nuovo album, “Trenta”, in arrivo a Febbraio.

Al Vox, un nome estremamente espressivo e significativo. Come hai scelto il tuo nome d’arte?

Un saluto speciale a tutti voi. Molti mi chiedono la derivazione del nome d’arte, eppure, è molto più semplice rispetto al tutto. Al sono le mie iniziali di nome e cognome “Alberto Lupia” e prime due lettere di Alberto. Vox è il termine latino per dire “Voce’. E chi sono io se non una voce per chi vuol fruire delle mie parole?

Hai partecipato al  “Cantagiro” con il brano “Davanti allo Specchio”, cosa ricordi di un festival così importante? Quale emozione provavi prima di salire sul palco?

Invero non mi aspettavo che sarei salito su un palco così importante come lo storico “Cantagiro”. Specialmente con degli inediti. La kermesse ha previsto il fare cover. Beh, io, con me stesso, mi sono piazzato a metà Kermesse. Per me è già una vittoria e averla in quel contesto è stato “…come un Rock”.

In seguito a numerosi successi con la band “Blind”, hai esordito da solista duettando con il grandissimo “Francesco Baccini”, com’è nata la vostra collaborazione musicale? Com’è avvenuta la scelta del brano “Bocca di Rosa” di Fabrizio De André?

Fu casuale. Ci ritrovammo nella stessa manifestazione volta contro la violenza sulle donne. Io avevo preparato un repertorio cantautorale con “Bocca di Rosa”, ma anche lui e allora decidemmo di farla assieme. Ripeto. Un caso. E che bello è a volte caso.

Come percepisci la musica nella tua quotidianità?

Io più altro preferisco fare musica nel quotidiano, ma se ascolto ho pochi attuali che mi piacciono nel mainstream, che mi dicano qualcosa. Li vedo piatti e plastici. Finti. Pertanto preferisco l’underground, dove sto scoprendo Meraviglie e Sincere!

Quando hai iniziato a scoprire la tua passione per la musica?

Fin da quando percepirono i dottori il mio battito cardiaco. Ha un tempo, una scansione. E la madre felice? Non ditemi che la nascita non sia la più grande consacrazione dell’Arte.

Hai preso parte alla tournée “Le conseguenze del Groove” di Bobby Soul, com’è nato il vostro duetto “Oggi ho visto la tua faccia”?

Scoprii e amai la personalità di Soul grazie allo spettacolo “Odissea con DJ”. Tutta l’Odissea reinterpretata in chiave cruda e contemporanea. Mi stupi tantissimo! Poi ascoltò l’allora ultimo singolo della mia band “Blind Carnival” ovvero “Il Maledetto”. Se ne innamorò e mi chiamò a incidere la canzone da voi citata per il suo disco “Le Conseguenze del Groove”. E si, presi parte ad alcune tappe del tour. Ma tra me e Bobby Soul nacque un vero e proprio sodalizio: un Featuring nel mio secondo disco “Canzoni Degenerazioni” alla traccia “Il Vento”. Concerti assieme in lungo e largo, comparse lui nei miei video, io nei suoi. Abbiamo fatto di tutto e chissà e chissà! Un grande amico, un grande Artista!

Con “Epicuro” hai vinto il titolo di “Miglior Canzone” riconoscimento che ti è stato conferito direttamente da Claudio Pizzano e Luca Valerio.  Cosa ha rappresentato per te ricevere il premio Miglior canzone?

È stato imprevisto. Non partecipo mai a qualcosa sicuro di vincere. Inoltre “Oltre il Juke box” è una manifestazione storica. Ma addirittura vincerla. Un vero onore. Il premio mi è stato conferito da Luca Valerio e il poeta contemporaneo Claudio Pozzani. Quest’ultimo, virtualmente, l’ho rincontrato: Essendo anche cineasta, ho composto musiche e montato una scena de “L’Anima nel Ventre” di Fabio Giovinazzo basato proprio sulla vita di tale poeta. Ma nel 2018 non avevo collegato a questo storico incontro e premio.

Inoltre hai cantato con gli “EXTRA”, ex membri di band Prog, Bernardo Lanzetti, tastierista delle “Orme”, batterista dei “New Trolls”, al basso, Andrea Anzaldi. Vi siete esibiti spaziando dai Pink Floyd a  Jimi Hendrix, qual è il brano che non poteva mai mancare nella vostra scaletta?

Ovviamente “È Festa” o “Celebration” e “Impressioni di Settembre”, ovviamente!

Ad oggi cosa provi quando riascolti il tuo primo album da solista “Loop”?

Mi piace tanto quanto quello che esce oggi, è uscito e uscirà. Le mie canzoni sono le mie figlie. Ho cura di loro. Le amo tutte. Che un tempo od oggi, così maledettamente attuali.

In occasione della giornata mondiale della poesia, sei stato premiato per la tua vittoria con “Signor Nessuno”, qual era il messaggio che volevi lanciare?

È stata la prima edizione poetica ufficiale a cui ho partecipato. Anche se ho vinto l’edizione 2020 con “Il tristo Infante”. “Signor Nessuno” parla di un dandy libertino che si attribuisce tale nome per non essere riconosciuto. Ma un giorno si innamora di una donna di nome Amanda (È gerundivo latino: “Che deve essere amata”). Ma ahimè lei lo riconoscerà. Queste poesie citate sono confluite nel mio libro “Delirium Psiche” edito da “L’Infernale Edizioni” di Ferdinando De Martino. Reperibile su Amazon dal 10 Dicembre 2021.

Hai aperto il concerto di una band storica, com’è stato condividere i “Linea 77”?

Meraviglioso! Fui magicamente scelto da Bob Callero per la mia componente elettronica, associabile ai Subsonica, che fecero molto per i Linea. Qualcosa che ho nel cuore ora e sempre sarà.

Tra le tante cover che hai cantato (Bluvertigo, Litfiba, Ivan Graziani, Afterhours e tanti altri artisti), italiane e internazionali, qual è il brano che senti più tuo? Quale canzone avresti voluto scrivere?

“La Ballata di Sacco e Vanzetti” di Morricone-Baez. Mi trovo molto in quella voglia di giustizia e libertà apartitica.

“Il Giullare” è un brano molto introspettivo ed attuale, descrivi una figura che commuove e regala sorrisi, un simbolo affascinante radicato nella nostra società. Quanta responsabilità hai avvertito scrivendo un testo così forte?

Io non mi piego alle responsabilità. Me le assumo tutte. Ma questo Giullare non è altro che il manifesto di ogni artista. Non c’è rispetto. La gente vuole da te il massimo dandoti il minimo. Si potrebbe dire che chiunque oggi è trattato dalla società come un pagliaccio inutile.

Il tuo nuovo singolo “Autodipendenza” è un inno contro ogni dipendenza. Com’è nata la canzone?

Nessuna dipendenza perpetuata può portare a buone cose. Ma di certo il mio è un monito al non eccessivo e un assoluto veto personale all’abuso delle pesanti. Non si torna indietro. Non perdonano. Avendo anche avuto esperienze come educatore per ragazzi minorenni, avevo già visto, ben prima di “Peste 2000”, il loro disagio negli occhi. Questa canzone doveva uscire!

Hai esplorato il mondo dell’arte in ogni sua sfaccettature tra musica, libri e film, c’è un denominatore comune tra le tue opere?

La Psiche. Nei miei film, libri e musica, l’elemento fulcro è la psiche e il suo essere.

I tuoi film sono estremamente suggestivi, c’è un regista a cui ti ispiri? Con quali attori vorresti lavorare in futuro?

I miei maestri sono tanti. Ne cito alcuni: Mario Bava, Dario Argento, Lucio Fulci, Fernando di Leo, Pupi Avati, Carlo Verdone, Sergio Leone, Mario Monicelli, Bertolucci, John Carpenter, Sam Raimi, Tim Burton, John Landis, Robert Zemeckis, Quentin Tarantino, Robert Rodriguez, Clint Eastwood, Scorsese e Nolan. E ho un sogno: fare un film Action con Luca Ward protagonista o un Horror con Alvaro Vitali.

In veste di scrittore, hai realizzato un libro denso di sentimenti, Delirium Psiche, pagina dopo pagina cattura il lettore. Quanto è autobiografico?

Nessun artista scrive qualcosa senza un minimo di coinvolgimento personale. Io credo che la mia biografia, seppur non sempre in primis, sia in ciò che creo.

Cosa rappresentano i social network nella tua quotidianità? Sono un’opportunità per riscoprire l’arte?

Dipende. Dipende se la gente vuole vedere un prodotto o un altro. Io mi limito a dire che lo uso (seppur agli inizi ebbi lo stesso problema) in maniera veramente Social. Ovvero postare pensieri, notizie, anche per coinvolgere. Ma di certo non posso pretendere di avere una massa di consensi. Però mi trovo bene. Chi mi segue veramente mi rispetta e se mi segue è perché sa ciò che condivido.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Beh, amici, ci sono già film pronti in uscita e ne girerò altri. Sto già scrivendo un altro libro. E musicalmente festeggio il mio Trentesimo compleanno il 2/2/2022 con “Trenta” un miscuglio tra Elettronica, Punk e Cantautorale, per quest’ultimo ho voluto al mio fianco Luisenzaltro. Un artista completo con cui ho condiviso il palco ed è stato folgorante. Un onore averlo nel mio repertorio di collaborazioni! Ma non finisce qua! Cosa c’è in TBA? “NoEasy” si chiamerà! Cosa sarà? Ma chi lo sa?! Ma chi lo sa?! E con questo delirio, vi ringrazio per avermi ospitato nel vostro magico mondo di Emozioni!

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