Giulia Mutti, dal Festival di Sanremo al nuovo singolo “Notte Fonda”, intervista: “Ho un debole da sempre per Caparezza e uno più recente per Blanco. Ma anche all’estero avrei l’imbarazzo della scelta, Lady Gaga, Florence and the Machine, Paolo Nutini, Lp”

Giulia Mutti

Giulia Mutti, cantautrice dalla vocalità allo zenit, autentica, talentuosa e determinata, classe 1993, toscana, nata a Pietrasanta, provincia di Lucca.

Ha preso parte al Festival di Sanremo nella categoria giovani con il brano “Almeno Tre“, successivamente ha pubblicato il suo primo disco d’inediti, intitolato “La Testa Fuori“,  prodotto da Fabrizio Barbacci.

Il magazine Emozionienozioni ha raggiunto Giulia Mutti in occasione dell’uscita del nuovo singolo “Notte Fonda”.

Ti sei contraddistinta a Sanremo giovani con il brano “Almeno Tre”, cosa ha rappresentato per te raggiungere un palco così importate?

Un grande punto di partenza. Anche se avevo già una storia alle spalle e  avrei potuto considerarlo un punto di arrivo, non è mai stato così. Certo, è un palco importante, che mette paura e crea tantissime aspettative, spero di non starle deludendo.

Giulia Mutti

Giulia Mutti con Fabio Rovazzi e Pippo Baudo.

Il tuo primo album, “La Testa Fuori”, è stato prodotto da Fabrizio Barbacci, il guru del rock made in italy, com’è stato lavorare a stretto contatto con un artista del suo calibro?

Costruttivo. Fabrizio è un perfezionista, non conosco nessun altro di così puntiglioso e meticoloso sui dettagli: spesso sta ore su cose che neanche io sento! L’appartenere a generazioni diverse è stimolante perché quasi sempre le diverse visioni portano a qualcosa di buono.

Giulia Mutti

Hai aperto i concerti di molti artisti prestigiosi, tra i tanti nomi spiccano nomi che hanno segnato la storia della musica, cosa hai provato ritrovandoti sullo stesso palcoscenico dei Negrita?

Calcare lo stesso palco di grandi artisti ti da una grossa carica ma anche una certa responsabilità: dopotutto sei davanti a un pubblico non propriamente tuo, che si trova ad ascoltare le tue canzoni quasi sempre per la prova volta. Coi Negrita è stato super, l’atmosfera, la gente..e poi loro che sono speciali.

Giulia Mutti

Qual è la tua prima reminiscenza vertente il mondo della musica?

Il microfono giocattolo. Stressai talmente tanto i miei che me lo comprarono!

I tuoi testi sono notevolmente energici e volitivi, quanto sono autobiografici?

Partono sempre da qualcosa che ho vissuto, sperimentato o visto intorno a me, magari non si tratta della mia storia in quel momento, ma di quella che vorrei o di come sarei voluta essere in certe circostanze. E’ un buon modo per esorcizzare le paure e le delusioni.

Il tuo nuovo singolo “Notte Fonda” è notevolmente intenso, qual è la sua genesi?

Nasce da un giro d’accordi preso da una canzone di Billie Eilish, incredibile ma vero. L’ho messo in loop e ci ho improvvisato sopra la melodia della strofa, poi ha avuto vita propria e si è sviluppata in maniera sorprendente anche per me, è un brano che ha mille anime.

“Notte Fonda” incoraggia a rinascere dalle proprie incertezze, qual è la tua chiave segreta per scardinare le tue paure?

Forse se ne avessi una funzionante non scriverei così tante canzoni! Cerco di imparare dai miei errori, questo sì, e per ora mi accontento di non fare due volte lo stesso sbaglio.

Il brano “Notte Fonda” è un invito a non mollare, quanto la musica rasenta il tuo barlume di speranza in ogni circostanza?

Molto, la musica è una luce luminosa, che a volte è vicina e a volte in fondo al tunnel ma vale sempre la pena cercare di raggiungerla. Alla fine è un dialogo con se stessi ed è forse la sfida più grande fare pace con i propri demoni, cantandoli, ballandoli, esorcizzandoli.

Qual è il motto che sposi più frequentemente?

Non è un motto ma un aforisma che mi è sempre piaciuto: “quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica” Che è perfetta per descrivere il mondo della musica, così personale da azzerare l’oggettività, ti piace una cosa e ne rimani rapito perché ti provoca emozioni, e queste non le puoi spiegare a nessuno.

Con quali artisti gradiresti collaborare prossimamente?

Ho un debole da sempre per Caparezza e uno più recente per Blanco. Ma anche all’estero avrei l’imbarazzo della scelta: Lady Gaga, Florence and the Machine, Paolo Nutini, Lp…

Come ti relazioni ai social network?

Non sono fan dell’esserci a tutti i costi, mostrare tutto e sempre.. però si possono sfruttare in maniera creativa e questo mi piace molto. Capire chi ti segue dà un quadro più completo di te e della tua musica. Io ogni mercoledì ho una rubrica che si chiama CANZONI LAMPO in cui scrivo canzoni in pochissimi minuti partendo da parole che mi suggeriscono i miei followers. Questa è un’interazione per me molto stimolante.

Amici di Maria De Filippi, Tú Sí Que Vales, o XFactor? Quale talent sceglieresti? 

Se avessi voluto sceglierne uno lo avrei fatto, buttandomi a capofitto in quell’esperienza. Credo che i talent siano dei mezzi potentissimi  ma per adesso non ho mai sentito che quella fosse la mia strada.

 Quali sono i tuoi progetti futuri?

Fare uscire nuova musica ma soprattutto tornare dal vivo. Suonerò il 30 marzo all’Arci Bellezza di Milano insieme a Miglio e a maggio ci saranno altre date, seguitemi per scoprirle! 

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