VALENTINA ANTONUCCI, intervista:  “il mio progetto personale di Labios de Cielo nasce come volontà di dare un senso al percorso musicale da me compiuto fino ad oggi”

VALENTINA ANTONUCCI

Valentina Antonucci, nasce a Torino, classe 1988, con origini abruzzesi e pugliesi. È la sua caratteristica testardaggine che la sprona a trasferirsi in un piccolo paesino di montagna a 2000 mt, dove realizza il suo primo grande obiettivo: diventare maestra e allenatrice di sci. Grazie alla neve, sviluppa un grande senso di adattamento, di intraprendenza e predisposizione a cercare nuove esperienze, stimoli e soddisfazioni personali. Ed è per questo motivo, che all’età di 33 anni, decide esser arrivato il momento di alimentare quella passione che l’ha accompagnata sin da bambina: la musica e l’espressione di sé attraverso il canto. Grazie all’insegnante Chiara De Carlo, Luca Sala e a Laura Pirrigheddu, arriva ad incidere il suo primo inedito “Labios de Cielo”. Abbiamo raggiunto Valentina Antonucci per un’esclusiva intervista.

In quale emozione ti rispecchi quando canti?

Questa domanda mi piace molto! Quando ho iniziato il mio percorso canoro l’emozione principale è stata la paura. Paura di mettersi in gioco, paura di tirar fuori ciò che è rimasto nascosto per anni (trovo che il canto renda nudi, espone parecchio di sé e non puoi prevedere la reazione di chi ti ascolta). E’ un bel percorso interiore, o almeno per me è stato così. Mentre ora lo trovo galvanizzante! Mi diverte molto sperimentare, vedere fin dove posso arrivare, come posso interpretare un pezzo. Quindi l’emozione che provo attualmente è soddisfazione e tanta felicità.

Cosa rasenta la musica nella tua quotidianità?

La musica nella mia quotidianità: è come una compagna delle elementari, che ti conosce da tempo, con cui dialoghi per ore, con cui puoi scherzare, ridere, ballare o piangere. La musica fa parte di ogni mio giorno, è uno strumento che mi ha sempre aiutato ad affrontare diversi momenti. Mi accompagna in casa, in viaggio, quando medito, quando ho bisogno di ritagliarmi quello spazio privato, riflessivo. La musica è vita, che alimenta la mia vita.

Qual è la genesi del brano “Labios De Cielo”?

Il mio progetto personale di “Labios de Cielo” nasce come volontà di dare un senso al percorso musicale da me compiuto fino ad oggi: adoro le novità ed i cambiamenti, di conseguenza quando mi è stato proposto, non ho esitato. Sarebbe stata l’occasione per dimostrare a me stessa che posso farcela, che posso esporre ciò che sono senza paure (esempio ancor più lampante è l’immagine di copertina: di norma porto gli occhiali da vista e per me sono sempre stati una sorta di protezione, di scudo. E’ stato sorprendente scoprire che ho lasciato indietro quella paura di essere vista e giudicata senza occhiali. Adoro la foto di copertina, mi rispecchia al 100%!). Quindi dietro a questa canzone direi che c’è davvero molto di più.

A chi è dedicato il tuo nuovo singolo?

In primis vorrei dedicare a me stessa questo singolo, come successo personale, come obiettivo raggiunto, come regalo che corona questa prima parte di percorso musicale. In seguito lo dedico a tutte quelle persone che hanno vissuto e condiviso con me questo percorso, che hanno sempre supportato e sopportato i miei passi, a chi sapeva esattamente cosa avrei realizzato e a chi ne è rimasto sorpreso. Grazie!

Qual è il motto che sposi più assiduamente?

Ovviamente il mio motto non può che essere “Carpe Diem”!!