Totò a Natale in TV, il principe della risata torna ad allietarci come ogni anno durante il periodo delle festività i suoi film non devono mancare mai.
A Natale i film più belli di sempre riempiono i palinsesti regalando appuntamenti televisivi imperdibili. Totò a Natale in TV è un appuntamento fisso attesissimo.
Mercoledì 23 Dicembre 2020 tutti sintonizzati su cine34, alle ore 9:39, per seguire uno dei film più attesi della programmazione natalizia: non è dicembre senza i grandi classici di Totò in TV, sarà possibile vedere la pellicola storica “i due marescialli”. Un film con due nomi colossali, Totò e De Sica, una trama spensierata ed esilarante, un maresciallo dei carabinieri e un prete scambiano i loro abiti e accadono una lunga serie di circostanze divertenti, scene ricchissime di equivoci e risate.
Totò, il principe della risata: faceva ridere, ma non era felice. Per lui la felicità era un concetto effimero.
Totò, è più di un semplice pseudonimo, è il nome d’arte di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio, uno dei più grandi personaggi italiani. Non era unicamente un attore, era anche un commediografo, uno sceneggiatore, un paroliere e un poeta.
In una piccola intervista al principe, Totò, raccontava cosa c’era dietro al suo personaggio, gli chiedevano il suo rapporto con la felicità e la sua risposta è tutt’oggi inimmaginabile. Faceva ridere, fa ridere e riflettere ancora adesso.
No, Totò, il principe, ha dichiarato che non era mai felice.
<<No, perché ognuno ha la sua croce e anch’io ho la mia croce. Le croci sono delle cose che teniamo nascoste e nessuno conosce, nessuno le sa. La felicità non esiste e nessuno lo sa. È un pensiero assoluto, nessuno è felicissimo. Ho provato alcuni momenti felici effimeri di pochi minuti>> l’intervista prosegue con una sua riflessione filosofica sull’essere e l’apparire << Nessuno sa quello che sta dentro l’attore. Sono un pensatore, penso sempre, la notte, il giorno, penso sempre. Se pensi in fondo non siamo niente e nessuno. Nessuno e niente. Io non lascerò niente, come tutti gli attori vendo solo chiacchiere. Un falegname è più di me, un falegname lascia una sedia. Io lascio delle parole che le nuove generazioni non ricorderanno più>>.
Eppure ancora oggi i suoi insegnamenti sono delle perfette occasioni per fermarsi un momento e guardarsi dentro. Cos’è la felicità? È qualcosa di estremamente interiore e personale, impossibile da comprendere completamente, poiché cambia diametralmente da persona a persona.
I suoi titoli nobiliari sono innumerevoli, Antonio Griffo Focas Flavio Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio,altezza imperiale,conte palatino,cavaliere del sacro Romano Impero,esarca di Ravenna,duca di Macedonia e di Illiria,principe di Costantinopoli,di Cilicia,di Tessaglia,di Ponte di Moldavia,di Dardania,del Peloponneso,conte di Cipro e di Epiro,conte e duca di Drivasto e Durazzo.
La lista dei suoi titoli nobiliari è ampiamente prolissa, ma la sua nobiltà più evidente trapela dalle sue parole, il principe della risata con la sua anima ha lasciato un segno indelebile nel mondo.