Tom Armati, intervista: dai concerti scozzesi al nuovo singolo “Tutto Sbagliato”

Tom Armati

Tom Armati, intervista: dai concerti scozzesi al nuovo singolo “Tutto Sbagliato”

Tom Armati

Tom Armati, cantautore, originale ed estremamente raffinato, è un artista davvero molto talentuoso. Dal principio del suo percorso artistico ha immediatamente stregato il mondo, ha affascinato il pubblico partendo dalla Scozia con i suoi spettacoli inediti, in seguito è giunto tra i finalisti di Sanremo Giovani con il  brano “Sa Sa Prova”, brano con cui Tom Armati affronta il mondo dei social, inoltre è arrivato tra i semifinalisti al Premio Lunezia. Tra i suoi successi è impossibile non citare “Gelato“, una canzone strepitosa che ha riscontrato un grandissimo scalpore. “Tutto sbagliato” è il titolo del nuovo singolo di Tom Armati, voce esplosiva e melodia fantastica, il brano è suonato da I Disarmati, i musicisti che accompagnano Tom Armati nei suoi concerti dal vivo, band composta da Pietro Casadei al basso, Dario Segneghi alla batteria, Vittorio Paciaroni alle chitarre, Francesco Snoriguzzi ai fiati, Francesco Mantica al pianoforte.

Inoltre “Tutto Sbagliato” è distribuito da Artist First con il mastering di Daniele Sinigallia, con la produzione artistica di Alessandro Di Sciullo e Pietro Casadei.

Nel videoclip ufficiale del nuovo singolo di Tom Armati, “Tutto Sbagliato” ritroviamo i celebri personaggi Playmobil, il video è stato realizzato dal videomaker Max Rampone (SN Production).

Il suo primo album “Nei migliori negozi di dischi“, ironico e avanguardista con uno sguardo verso il futuro, consente di riflettere sulla vita, un disco che emoziona profondamente con spensieratezza e leggerezza.

Abbiamo intervistato il cantautore, Tom Armati, che si è raccontato tra segreti e curiosità, ci ha anticipato l’uscita imminente del suo nuovo disco.

Come hai intrapreso il tuo percorso artistico? C’è stato un avvenimento che è stato l’artefice del tuo approccio alla musica?

Quando avevo circa 12 anni, mio fratello maggiore un bel giorno ha portato in casa una splendida chitarra elettrica e a quel punto non ci ho più capito nulla. Ho imparato un po’ a suonarla e subito ho iniziato a scrivere canzoni.

Quali sono stati i principali artisti che hanno influenzato il tuo background musicale?

Ho sempre ascoltato più musica internazionale che italiana, il mio gruppo di riferimento sono i Beatles, per la loro varietà nella composizione musicale, ma capisco sia una risposta scontata. Più tardi ho scoperto i cantautori italiani e fra questi Edoardo Bennato e Rino Gaetano sono sicuramente quelli che sento più vicini al mio stile ironico e dissacrante, poi anche la scuola romana anni ’90 mi ha influenzato molto.

I tuoi brani possiedono dei testi profondi ed ironici. Qual è la sensazione che provi ogni volta che cominci a scrivere una nuova canzone?

Ogni volta è una sensazione bellissima. La scintilla iniziale ti accende, poi ti sembra di essere ai piedi di una montagna difficile da scalare, ma quando poi iniziano a uscire testo e musica sali in vetta e il panorama diventa bellissimo.

Come nasce l’ispirazione per la tua musica? Hai un luogo preferito nel quale comporre?

Ogni volta è una storia diversa. Posso stare al mare o fermo a un semaforo, non c’è una regola. Però un posto preferito ce l’ho ed è la casa di campagna di famiglia che è molto vicino a Roma, lì entro in una dimensione parallela senza rumori e la mente si apre e fa spazio alla creatività.

Nel 2010 ti sei esibito a Glasgow, come hai vissuto i concerti scozzesi? Cosa non dimenticherai mai dei concerti in Scozia?

Un’esperienza fantastica. Ero lì per un master e ogni lunedì sera frequentavo le serate open mic in un locale vicino casa. Ero diventato il personaggio italiano, cantavo anche in italiano e tutti mi stavano ad ascoltare senza capire. A un certo punto ho scritto anche una canzone in inglese per l’occasione.

Il tuo nuovo singolo “Tutto Sbagliato”, una splendida ballad d’amore, è un brano originale ed estremamente intenso. Credi che conti maggiormente vivere ciò che si ha o quello che avremmo potuto avere?

Grazie per i complimenti alla canzone. Credo conti maggiormente vivere ciò che si ha, ma spesso io cado nella trappola e mi focalizzo piuttosto su quello che avrei potuto avere. La canzone parla proprio di questo, perché spesso ci rifugiamo in una dimensione ideale che non esiste ma ci fa da comfort zone per non prenderci responsabilità.

Correva l’anno 2014 quando è arrivato il tuo primo singolo “Odio l’aria condizionata”, un meraviglioso testo dissacrante ed estremamente disarmante.  Quanto  sono autobiografiche le tue canzoni?

Ah ah si sono autobiografiche soprattutto quella. Odio veramente l’aria condizionata anche se sto imparando a sopportarla. Nello specifico, l’ispirazione mi era venuta da un viaggio in macchina con un mio amico che la voleva accesa, mentre io gliela spegnevo di nascosto. Mi è sembrato uno spunto divertente da allargare anche a una riflessione sulla convivenza e la condivisione degli spazi

Il tuo primo EP è uscito nel 2015, quanto ti rispecchi oggigiorno nei tuoi brani di ieri? Oggi li avresti scritti diversamente?

Li guardo con grande affetto e non rinnego niente. Ovviamente alcune cose ad oggi le cambierei, però mi rispecchiano a pieno anche nella loro ingenuità e spontaneità.

Le tue canzoni sono straordinarie e coinvolgenti, c’è un titolo un particolare che senti più tuo?

Grazie! Le canzoni sono come figli, non ce n’è uno preferito. Infatti ogni volta è molto complicato decidere quali registrare o quali suonare in un concerto. Per dare una risposta furba posso dire che la mia canzone preferita è la prossima, quella che devo ancora scrivere.

Sei stato alla conduzione dell’Open Mic Roma, serata di avanspettacolo che ha luogo a Le Mura a San Lorenzo, un appuntamento fisso di culto nella notte romana. Cosa ricordi dell’esperienza?

Sì, dopo l’esperienza scozzese avevo deciso di provare a portare quel format a Roma. Il locale Le Mura ci ha dato fiducia e insieme al mio amico Leonardo Sinibaldi abbiamo messo su questo show che ci ha regalato grandi perle nel corso degli anni. Successivamente ci siamo spostati per un paio di anni in un altro locale storico: ‘Na cosetta. Ora siamo un attimo in stand by per via della pandemia, ma speriamo di riprendere presto.

Gelato è una canzone spensierata e al tempo stesso molto emblematica. Com’è nata?

E’ nata grazie a un concorso “non è mica da questi particolari che si giudica un cantautore” che lancia delle sfide molto interessanti. Partendo dalla traccia di un poeta si deve comporre una canzone in pochi giorni. Ho partecipato alla sfida ed è nata questa canzone sospesa tra allegria e malinconia

Restando in tema, quali gusti comprende il tuo gelato ideale?

ah ah non posso dirtelo altrimenti gli altri gusti si offendono.

Parteciperesti mai a un talent show?

No, ho avuto l’opportunità di farlo ma non me la sono sentita. Penso che chi si mette in gioco fa sempre bene a farlo, semplicemente non è il contesto per me. Mi vedrei meglio a Sanremo, ci ho provato una volta e ci sono andato anche vicino. Magari un giorno mi chiameranno come super ospite o come valletta.

Come vivi il rapporto con il tuo pubblico?

Ogni singola persona che ascolta una mia canzone mi rende felice. E anche quando suono dal vivo cerco di rendere sempre l’evento una festa. Però è molto difficile farsi conoscere specie se sei autoprodotto come me. Quindi spero che con questa intervista mi renderai famoso.

I social network sono sempre più indispensabili nella quotidianità, cosa rappresentano nella tua vita?

Il male assoluto! a parte gli scherzi, per me rappresentano molto perché sono parte fondamentale anche del mio lavoro principale (che non è quello del musicista). Però sinceramente non so quanto abbiano fatto bene alla musica. Sicuramente sono stati utili per far emergere molti talenti, ma ormai un musicista deve passare più tempo sui social che sullo strumento. Sembra quasi sia più utile imparare l’ultimo tool di instagram rispetto all’armonia musicale.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

C’è un disco in uscita (che già doveva essere uscito da parecchio) e poi qualche altro singolo. Sono tempi incerti, quindi tutto quello che accade musicalmente, anche di piccolo, per me è oro colato. Diciamo che il mio progetto futuro principale riguardante la musica è continuare a divertirmi.