Teatro Comunale di Bologna
“Der fliegende Holländer (L’olandese volante)” di Richard Wagner
Opera romantica in tre atti

Teatro Comunale di Bologna
"Der fliegende Holländer (L’olandese volante)" di Richard Wagner
Opera romantica in tre atti

Teatro Comunale di Bologna “Der fliegende Holländer (L’olandese volante)” di Richard Wagner. Sul podio, Oksana Lyniv, Direttrice musicale del Comunale.

Regia di Paul Curran, scene e costumi di Robert Innes Hopkins. Ultima replica Mercoledì 1 Febbraio 2023, EuropAuditorium, Bologna

Regia di Paul Curran.

Scene e costumi di Robert Innes Hopkins.

Sul podio, Oksana Lyniv,  Direttrice musicale del Comunale.

Luci da Daniele Naldi.

Visual designer Driscoll Otto.

Orchestra e coro del Teatro Comunale di Bologna.

Ultima replica Mercoledì 1 Febbraio 2023, EuropAuditorium, Bologna.

“Der fliegende Holländer, L’Olandese Volante”, nota anche con il titolo de “Il vascello fantasma”, ebbe la sua prima assoluta nel 1843 a Dresda. L’opera venne messa in scena a Bologna per la prima italiana nella traduzione di Alberto Giovannini, con Marino Mancinelli sul podio. L’accoglienza non fu immediatamente favorevole, ma già dalla seconda rappresentazione si iniziò a percepire il successo che l’opera avrebbe avuto anche nel nostro Paese.

Wagner riprende per la sua opera una famosa leggenda celebre tra i marinai, quella del vascello fantasma dell’olandese volande. Questa figura è stata a lungo raccontata riprendendo il tema dello “hybris”, che da Omero a Dante, è il memento umano. In un clima perfettamente romantico Wagner ci racconta che nonostante tutti i nostri sforzi e le nostre astuzie, nulla possiamo contro la forza della natura e con essa contro quella di Dio. Proprio a causa di una maledizione verso il divino, infatti, si compie la triste sorte del marinaio. Al contrario di altre opere, però, la misericordia del celeste gli concede una possibilità salvezza, che si concretizza proprio in ciò che lui non ha potuto mantenere a Dio, la fedeltà.

Questa devozione è ciò che è richiesto alla sua compagna, un prezzo che Senta dovrà pagare con la vita. Curran, nella sua interpretazione, trasla questa opera nel presente, sottolineando il rapporto di questa donna con l’amore. Ci fa avvicinare alle difficili situazioni contemporanee della migrazione, migliaia di persone che, come l’olandese, viaggiano per i mari, portando con sé solo la speranza di salvezza, senza poter ritornare al proprio focolare.

Per loro la salvezza sta nella speranza di qualcuno che accolga la loro anima, con pietà e misericordia. L’innamoramento di Senta sta in questa misericordia, non è tanto la certezza di un amore terreno, quanto più una di quelle virtù dello spirito, rara e preziosa. Questa misericordia è la risposta alla dannazione e Senta è uno strumento di Dio per salvare l’uomo. La misericordia è un sentimento che porta la salvezza agli uomini. La misericordia è una visione dell’altro e del nostro futuro, che lo compromette.

Sul podio una perfetta esecuzioine di  Oksana Lyniv, Direttrice musicale del Comunale,  che già aveva diretto con successo l’opera a Bayreuth,  qui alla guida dell’Orchestra del Comunale:

«Sconfitto o redento, questo è il nodo centrale dell’opera ed è anche il dilemma che deve affrontare ogni artista almeno una volta nella sua vita, compreso il trentaduenne Wagner. Arrivato a Parigi con grandi speranze con gli schizzi della sua nuova opera Der fliegende Holländer, nel momento del suo grande fallimento, quando il teatro parigino la rifiutò cinicamente, il compositore non si diede per vinto e decise per dispetto di completare la partitura, generando così quel Wagner rivoluzionario e visionario che cambiò drasticamente la storia del melodramma. Si tratta, dunque, per me di uno dei capolavori che più nettamente hanno segnato l’intero repertorio operistico» ( Oksana Lyniv).

La nuova produzione in prima esecuzione assoluta è firmata dal regista scozzese Paul Curran, che ritorna dopo il successo di Ariadne auf Naxos di Strauss della scorsa stagione e che annota:.

«Nel portare in scena Der fliegende Hollӓnder un regista contemporaneo deve affrontare molteplici sfide. Non solo l’apparizione di fantasmi e di una nave fantasma, ma ancor più importante lo sviluppo della storia di una donna giovane e fortemente indipendente come Senta, che è molto diversa dalla maggior parte delle eroine delle opere o dei drammi del suo tempo».

Il regista riflette, inoltre, sulla caratterizzazione dell’Olandese, il protagonista dell’opera: «Più affascinante da un punto di vista contemporaneo è, forse, la rappresentazione di un personaggio che cerca la redenzione non solo attraverso l’amore, ma anche attraverso un’analisi delle sue azioni e delle sue decisioni».

Paul Curran presenta, allo scopo, un video di flutti marini per il primo atto e un video “alla David Lynch” proiettato durante il dialogo fra i marinai umani e i marinai fantasmi.

Artisti wagneriani in scena: il baritono Thomas Johannes Mayer nei panni dell’Olandese e il soprano Elisabet Strid in quelli di Senta, accanto al basso Peter Rose come Daland e al tenore Adam Smith come Erik, sono i protagonisti della leggenda folkloristica nordeuropea in cui il capitano di una nave è costretto a navigare sino al giorno del giudizio. Nelle date del 29 gennaio e del 1° febbraio si alternano con loro nei rispettivi ruoli Anton Keremidtchiev, Sonja Šarić, Goran Jurić e Alexander Schulz. Completano il cast Marina Ogii (Mary) e Paolo Antognetti (Timoniere di Daland). L’Orchestra e il Coro, preparato da Gea Garatti Ansini, sono quelli del Teatro Comunale di Bologna. Per il coro esterno è prevista la partecipazione del Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati.

Lo spettacolo prosegue il progetto di rappresentare le cinque opere di Wagner che ebbero la loro prima italiana a Bologna, avviato nel 2020 con Tristan und Isolde e proseguito nel 2022 con Lohengrin. Il titolo torna nel capoluogo emiliano a 10 anni dall’ultima messinscena, avvenuta nel 2013 in Sala Bibiena in occasione del bicentenario della nascita di Wagner e delle celebrazioni dei 250 anni dalla fondazione del Teatro Comunale di Bologna.