Sky Alone, il nuovo singolo “Anni Buttati”, intervista: “se proprio devo fare due nomi a cui ambisco, con tutto il cuore, Claver Gold e Swelto”

Sky Alone

Sky Alone, il suo vero nome all’anagrafe è Enzo Ierardi, cantautore talentuoso e introspettivo, ha 28 anni, racconta con sagacia emozioni recondite e autentiche.

Il magazine Emozionienozioni ha ospitato il cantautore Sky Alone per un’intervista esclusiva vertente il suo nuovo singolo “Anni Buttati” e tante altre curiosità.

Qual è la genesi del tuo nome d’arte?

Per quanto riguarda il mio nome d’arte, Sky Alone, sta per “solo cielo” apparentemente può sembrare un concetto banale ma per me ha un significato particolare. Rappresenta il mio stato d’animo quando scrivo e creo musica.

In quale emozione ti rispecchi quando canti?

Quando canto e faccio musica mi rispecchio maggiormente in due emozioni solitudine e malinconia.

Qual è il tuo primo ricordo legato al mondo della musica?

Il ricordo più importante che porto con me in relazione alla musica è quando a 16 anni dedicai la mia prima canzone ad una ragazza che mi piaceva molto e che a quei tempi ritenevo la musa perfetta dei miei primissimi versi.

Quali nomi hanno scalfito maggiormente il tuo background musicale?

Gli artisti che mi hanno maggiormente influenzato sono Mondo Marcio, Pathos e Swelto, riguardo al primo artista benché al livello di scrittura sia molto distante da me comunque è sempre stata una fonte inesauribile di ispirazione più che altro al livello umano.

Con quali artisti vorresti collaborare prossimamente?

Oddio, qui ti potrei fare un lungo elenco di artisti, ovviamente Rapper visto il mio genere, ma se proprio devo fare due nomi a cui ambisco con tutto il cuore: Claver Gold e Swelto.

Come ha preso forma il tuo nuovo singolo “Anni Buttati”?

Il mio singolo Anni Buttati come sempre è nato in un pomeriggio d’inverno dove mi sentivo particolarmente giù avvolto dai mie soliti pensieri, così di getto mentre il beat scorreva ho voluto  raccontare tutte frustrazioni e le delusioni sia personali che dei miei coetanei.

Il tuo nuovo singolo, “Anni Buttati”, è un autentico inno generazionale. Quanto credi che possa essere essenziale oggigiorno credere in se stessi per concretizzare i propri sogni?

È importante, anzi fondamentale, credere ancora nei propri sogni. A mio avviso è l’unico antidoto che a noi ragazzi rimane per emergere in questa società, viviamo in una realtà stagnante che sicuramente non aiuta.

Amici di Maria De Filippi, Tú Sí Que Vales, o XFactor? A quale talent show parteciperesti?

A differenza del mio Brother, Feral, io non porterei la mia musica a nessun talent, perché semplicemente non verrebbe capita e rischierei di scendere a compromessi televisivi che sinceramente non mi interessano.

Come vivi il tuo rapporto con i social network?

I social per molti sono il male in persona, ma non è così, per me sono molto utili, anche se come potranno notare coloro che mi seguono, non amo essere presente dappertutto. Instagram è l’unico posto al momento dove voglio far conoscere la mia musica.

Qual è il motto che sposi più frequentemente?

Ne ho uno molto semplice: “Vivere è pensare”.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Non amo troppo progettare per il futuro, è così dannatamente imprevedibile, ma un progetto artistico a breve lungo termine c’è: lavorare al mio primo EP che racconterà ancora di più di me in ogni  sfaccettatura, nel bene e nel male.