
SENZ’R, pseudonimo di Davide Santamaria, è un rapper italiano, originario di Vimercate. La caratteristica principale dei testi di Senz’r, da cui nasce il suo nome d’arte, è proprio il mancato uso della consonante “R” nei suoi brani, dovuto al difetto fonetico del rapper, il rotacismo, meglio conosciuto come erre moscia o alla francese.
Senz’r inizia a scrivere musica nel 2005, per poi affinare la propria identità artistica partecipando ai primi contest di freestyle. Nel 2010 diventa la voce della crew OLYO!bollente e apre i concerti di artisti hip hop nazionali e internazionali come Sugar Hill Gang, Das EFX, Slum Village, M1, Piotta, Salmo, Machete Crew, Sud Sound System, Bassi Maestro, Ensi, Kaos One e Colle der Fomento. Nel 2014 esce la sua prima raccolta “La Vendetta delle Camole”, al quale segue l’album di debutto da solista “Non c’è 2 Senza Erre”. Lo stile di Senz’r continua a perfezionarsi con il progetto “Occhi in tasca”, uscito nel 2018, e nel suo secondo album, “Fino a Pagina 10”, pubblicato a gennaio 2020. Durante il lockdown, l’artista scrive e pubblica i singoli “Feega”, “Modem” e “Senz Appeal” (distribuiti da Believe), per poi concentrarsi sul suo ultimo progetto, “Demolition Man”. Abbiamo raggiunto Senz’r per un’esclusiva intervista.
Il tuo nome d’arte è fortemente d’impatto, qual è la sua origine?
Ho un difetto di pronuncia, chiamato “R” moscia, che mi ha portato a eliminare la lettera “R” da tutti i miei testi.
Da questa scelta stilistica nasce anche il mio nome d’arte.
In quale emozione ti rispecchi quando canti?
Amore
Qual è la genesi del tuo nuovo album?
Nasce principalmente dal mio bisogno di far musica, come per ogni artista. Ho lavorato in uno sfasciacarrozze per 4 anni, è stato un periodo tosto della mia vita e andava raccontato.
La demolizione mi ha dato l’ispirazione, a quella ho aggiunto tutto ciò che fa parte di me e del mio percorso.
Il tuo nuovo album “Demolition Man” vanta numerose collaborazioni d’eccezione, come hai selezionato i nomi da includere nel tuo nuovo disco?
Efsi9 è un ragazzo di Monza molto bravo a scrivere e a fare freestyle, c’era già stima prima di conoscerlo personalmente. Tebra la conosco da qualche anno e mi sembrava il momento giusto per tirarla in mezzo, anche lei mi è sempre piaciuta. Alz Greygoat e Sergio Cherischio sono miei fratelli con cui sono cresciuto nel rap game, avevo le tracce giuste per inserirli.
A chi è dedicato principalmente il tuo nuovo album?
A tutte le persone che si ritroveranno in quello che dico, a tutti quelli che lo ascolteranno.
Qual è il motto che sposi più assiduamente?
Puoi ben dirlo!
Come vivi i social?
Malissimo. Dovrebbero essere usati in maniera costruttiva (cosa che la gente non fa), ma oltre a questo hanno proprio una politica e una filosofia che non mi piace.
Progetti futuri?
Ho già un progetto in testa che sto iniziando a scrivere, ma ci penserò dopo l’estate.
Anche se l’industria musicale è diventata così frenetica, voglio godermi il mio album fuori almeno per un po’.