Riccardo Ometto, intervista: “amo i grandi cantautori italiani, De Gregori, Lucio Dalla, De Andrè e molti altri. Ma forse l’artista italiano che mi ha influenzato più di tutti rimane Rino Gaetano. Mi piacerebbe molto fare un featuring con Bob Dylan. Lo so che sparo alto, ma amo sognare, quindi perché no?”

Riccardo Ometto

Riccardo Ometto, cantautore e musicista, capace di spingersi costantemente oltre cliché e apparenze, classe 1983, nato a Padova, laureato in comunicazione.

Ha esordito come frontman di un gruppo musicale indie rock, la sua carriera è costellata di brani autentici e propositivi.

Autore creativo e innovativo, Riccardo Ometto, scrive per se stesso e per altri, narra la quotidianità con garbo e originalità.

Abbiamo raggiunto Riccardo Ometto per un’esclusiva intervista vertente il suo nuovo album in prossima uscita.

Quando hai scoperto la tua passione per la musica?

Fin da bambino mi è sempre piaciuto cantare e sono sempre stato un divoratore di musica pop e rock. Poi, a 14 anni, mi sono avvicinato per caso ad una tastiera che mio padre si era comprato da poco. La teneva nel suo studio e ogni giorno ci passavo 2 o 3 ore per cercare di riprodurre ad orecchio le canzoni che mi piacevano: soprattutto brani dei Beatles e dei grandi cantautori italiani. Ho sempre amato la poesia e la letteratura. Se uniamo le due cose, il passo successivo, ossia il tentativo di scrivere le prime canzoni, musica e testo, si è presentato in me spontaneamente ed è stato vissuto con grande entusiasmo. Entusiasmo che fortunatamente non ho mai perso.

Quali nomi hanno caratterizzato la tua formazione musicale?

Ho avuto fortuna di apprezzare fin da bambino i Beatles per la loro genialità e continua voglia di sperimentare. Amo i grandi cantautori italiani, De Gregori, Lucio Dalla, De Andrè e molti altri. Ma forse l’artista italiano che mi ha influenzato più di tutti rimane Rino Gaetano. Ascolto anche molta musica in lingua inglese, lingua che studio fin dalle scuole medie e che parlo abbastanza bene.

In quale emozione ti riconosci quando ascolti la tua musica?

Associo la musica alla gioia, ma la musica per me è anche sorpresa. E chi si sorprende si mantiene sempre un po’ bambino, vede il mondo con occhi diversi, con più ottimismo e voglia di magia. 

Quale sarà il principale filo conduttore del tuo nuovo album in prossima uscita?

Il mio nuovo album è un concept. Parla dell’ultimo avventuriero, un riflessivo uomo di mare che vive mille avventure in luoghi esotici e che nei suoi viaggi incontra vari personaggi singolari e anticonvenzionali. E’ un inno alla riscoperta della propria individualità e fantasia, in una società che ci vuole sempre più istituzionalizzati. Ma la vita del nostro “Mr Nessuno”, il protagonista dell’album, è anche una grande storia d’Amore, l’unica risposta possibile a tutte le domande più importanti che possiamo porci.

Con quali artisti vorresti concretizzare un featuring?

Mi piacerebbe molto fare un featuring con Bob Dylan. Lo so che sparo alto, ma amo sognare, quindi perché no?

Qual è il motto che sposi assiduamente?

Una volta in una mia canzone, “L’ombra di Wendy”, dicevo: “Wendy non aveva capito che per vivere bene non si può fantasticare, ma prendere la vita come viene”. Molte persone mi hanno detto che ritenevano questa frase veritiera. Ma quando l’ha ascoltata mio padre mi ha detto: “Perché? Si può fantasticare e prendere la vita come viene”. Penso che abbia ragione lui, che sia l’atteggiamento giusto per affrontare le vicissitudini della nostra vita e cerco di non scordarmelo mai.

Come percepisci i social network?

I social network sono un’ottima vetrina per tutti noi artisti e potenzialmente ci danno una visibilità che in passato non era possibile. Ma vanno usati bene, con saggezza. Io aggiorno costantemente le mie pagine Facebook e Instagram, ma personalmente mi ritengo un po’ old style. Sono di una generazione diversa, amo il contatto con la gente, amo guardare negli occhi il mio interlocutore e percepire le sue reazioni, i diversi toni. Il dialogo personale non potrà mai essere sostituito da una tastiera per ovvi motivi e credo sia giusto che non perdiamo l’abitudine di parlarci dal vivo.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sono un cantautore padovano e vorrei fare qualcosa di bello per la città che amo. Sto realizzando un singolo che parla proprio di Padova e delle sue meraviglie.  Una volta finito l’album andrò in tour. Sto progettando anche una serie di live acustici in alcune librerie/fumetterie, con l’intento di avere un rapporto più intimo col pubblico che mi ritroverò davanti, a cui racconterò anche una storia legata alle canzoni che eseguirò.

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