RAME VINCE LA QUARTA EDIZIONE DI PROSCENIUM. HA PRESENTATO UNO STRAORDINARIO LUCA WARD INSIEME A LOREDANA TORRESI. TRA GLI OSPITI I NERI PER CASO, GIOVANNI CACCAMO, SIMONA MOLINARI E ROGER WRIGHT

RAME VINCE LA QUARTA EDIZIONE DI PROSCENIUM. HA PRESENTATO UNO STRAORDINARIO LUCA WARD INSIEME A LOREDANA TORRESI. TRA GLI OSPITI I NERI PER CASO, GIOVANNI CACCAMO, SIMONA MOLINARI E ROGER WRIGHT

È Luigi Bevilacqua, in arte Rame, ad aggiudicarsi con la canzone “Pare” la quarta edizione di “ProSceniUm Festival della canzone d’autore – Città di Assisi”,  concorso canoro nazionale riservato ai giovani talenti della musica cantautoriale che si è tenuto sabato 22 ottobre al Teatro Lyrick di Assisi. Il 22enne originario di Senigallia (Ancona), oltre ad aver conquistato il premio Siae “Cristian Parisi, Miglior canzone” (conferito al 50% dagli stessi cantanti in gara e al 50% dalla giuria di qualità), ha vinto anche quello per la “Canzone più radiofonica”, assegnato daRadio Subasio, radio ufficiale del Festival, e consegnato dalla speaker Katia Giuliani. Secondo classificato è giunto Alberto Giovinazzo di Potenza con la canzone “Pastori di greggio”, mentre al terzo posto è arrivato Emanuele Conte di Montebelluna (Treviso) con “La nona meraviglia”.Giulia Damico di Torino con “Non colpito” ha conquistato il premio Pegaso Università Telematica per la “Migliore musica” (assegnato dai Maestri orchestrali) mentre quello Humilis per il “Miglior Testo” (da Beppe Dati) è andato a Enzo Antonino di Taranto con “Tutto il mondo tace”.

Nessun premio ma tanti applausi anche per gli altri concorrenti in gara tra cui gli eugubini Roberto Pezzini e Martino Tordoni, in arte Pez&Mab, saliti sul palco del Lyrick con “Meglio le scimmie con le banane”. Gli altri finalisti erano Alessandro Di Lascia di Manfredonia (Foggia) con Cambiami”Claudia Salvini di Montevarchi (Arezzo) con Madame Bovary”Crisso di La Spezia con Per orso (tekoşer)”Scapigliati di Roma con Sammy”Vanessa Chiappa di Senigallia (Ancona) con Così simile all’amore” ed Ylenia Iorio di Tortora (Cosenza) con Non resto”.