Pierre, il nuovo singolo “Fiori Del Male”, intervista: “a breve uscirà “64 Bare” featuring Brokky B (ex Zerotto) prodotta da Player One. Poi dovrebbe uscire un altro featuring con Jhon Bucco”

Pierre

Pierre, cantautore talentuoso e intenso, il suo vero nome all’anagrafe è Pierandrea Caricato, nato a Lecce, classe 1991. Nel 2006 pubblica “Tormenti”, primo mixtape, prodotto sotto il marchio StarzWorkzStudio, etichetta indipendente locale, collaborando con diversi artisti, fra cui Heav, Alessia Tondo, Zerotto e Khaf ed esibendosi in numerosi locali ed eventi dal vivo.
Nel 2010 arriva il secondo mixtape, “Awesome”, firmato DMRecords, studio di registrazione Leccese, con mixaggio e master a cura di ManQC, nel quale sono presenti featuring con Juan Cortez, Dirty Z-short, Lele D.Stifler, Farga, Zerotto e Arihanna.
Nel 2011 si laurea a Parma, città dove vive attualmente e dove conosce artisti della scena locale, fra cui DjOver, producer e fonico parmigiano, direttore esecutivo dell’Understudio, presso il quale, registra e pubblica il concept album e terzo mixtape “Drammaturgo – Atto 1°”. Nel 20220 è l’ora del primo disco ufficiale, “Smog“,  prodotto in collaborazione con Player One, producer sardo che ha curato interamente la parte strumentale. Anche questo disco presenta il marchio Understudio e sono di DjOver il mixaggio e mastering. L’uscita del disco è stata accompagnata dal rilascio del videoclip di “Smog”, primo singolo estratto dall’album da cui prende il nome. La regia del video è stata affidata a Luciano Papangelo e Gianluca d’Elia. Sempre nel 2020, in piena pandemia, rilascia il singolo “Meteoriti”, registrato in home studio e prodotto da Player one. Nel 2021 partecipa con un featuring al brano “Bene”, contenuto nel primo disco ufficiale “Mai Troppo Tardi” di Jhon Bucco, artista salentino e a seguire pubblica il singolo “Atene”, la cui base è prodotta ancora una volta da Player one. Il singolo è stato rilasciato insieme ad un video, registrato e diretto da Luciano Papangelo. A marzo 2022 pubblica “Fiori del Male” prod. Player one.

Abbiamo raggiunto Pierre per un’intervista esclusiva densa di novità e curiosità.

Qual è l’origine del tuo pseudonimo?

Quando ho iniziato a fare musica avevo scelto Awes come nome d’arte, che significa “timori”, era il mio alter ego e con lui ho prodotto 3 mixtape. Poi sono cambiato, non mi rappresentava più, ho riunito tutte le personalità in una sola. Ora sono Pierre, il mio nome reale, quello con cui tutti mi conoscono e mi chiamano. Scritto alla francese ma che è leggibile anche come P. R. che letto per intero rimane sempre Pi Erre. Ho deciso di essere semplicemente me.

Pierre

Hai collaborato con molti artisti, tra cui Heav, Alessia Tondo, Zerotto e Khaf, qual è il consiglio più rilevante che hai ricevuto da artisti del loro calibro?

Quando collaborai con loro eravamo tutti dei ragazzini all’inizio delle carriere anche se la maggior parte di loro erano comunque un po’ più avanti di me. Da alcuni imparai la precisione e la pulizia nelle esecuzioni in studio. Mentre da altri la capacità e la voglia di stare su un palco.

Ti sei esibito dal vivo in numerosi eventi, in quale emozione ti rispecchi quando canti?

Nella paura di sbagliare e nell’adrenalina di essere il centro della scena. Ammetto che avere gli occhi addosso dà un certo effetto, crea quasi dipendenza: all’inizio ti paralizza le gambe ma dopo un po’, quando prendi confidenza con il pubblico, ti rilascia una sensazione di benessere che quando finisce rimani piacevolmente confuso.

Nel tuo nuovo singolo “Fiori Del Male” affronti una tematica estremamente delicata, qual è la genesi del brano?

I temi della morte e della fatalità sono sempre stati predominanti nelle mie corde. Sono un po’ decadentista e un po’ crepuscolare. Volevo fare un brano che esprimesse l’inquietudine del termine, dell’improvviso, di ciò che finisce anche se tu non vuoi. Un giorno Player One mi ha fatto ascoltare in studio una prima bozza della base: le note c’erano, le parole poi son venute da sole.

Il brano “Fiori Del Male” si addentra nella  sensazione di vuoto generata dalle paure, qual è la tua chiave per ritrovare la serenità nella quotidianità?

Al contrario di quello che qualcuno potrebbe immaginare io sono molto ironico e mi piace ridere. Credo che la vita sia allo stesso tempo estremamente seria e triste ma anche molto allegra e divertente. In mezzo ci sono tutte le altre sfumature. Capire che siamo un’oscillazione fra tutte queste emozioni possibili aiuta a trovare la consapevolezza giusta per vivere a pieno ogni giorno con il proprio equilibrio.

Nel tuo secondo mixtape, “Awesome”, firmato DMRecords, studio di registrazione Leccese, con mixaggio e master a cura di ManQC, sono presenti featuring con Juan Cortez, Dirty Z-short, Lele D.Stifler, Farga, Zerotto e Arihanna, con quali artisti vorresti realizzare una collaborazione prossimamente?

Probabilmente rifarei con ognuno di essi un altro featuring adesso, a distanza di tanti anni, per vedere cosa salterebbe fuori. Con Zerotto collaboro tutt’ora, ha cambiato nome in Brokky B e adesso vive a Parigi ma presto uscirà un nuovo brano insieme su una strumentale di Player One.

Qual è il motto che sposi solitamente?

Non ho un vero e proprio motto, è difficile racchiudere tutto quello che penso in una sola frase. E poi ho scarsa memoria e quindi non ricordo mai le massime o le frasi lette che mi hanno colpito. Comunque sia la morale che mi rappresenta di più è che tutto cambia sempre e la cosa che più spesso dico a me stesso è “respira profondamente”.

Amici di Maria De Filippi, Tú Sí Que Vales, o XFactor? Quale talent sceglieresti?

Onestamente non li seguo e non amo l’idea in sé di talent perché purtroppo sono molto legati a delle dinamiche puramente televisive e la musica passa in secondo piano. In quelle situazioni diventa difficile essere se stessi perché bisogna dare più importanza allo spettacolo. Poi l’idea di essere giudicato da personaggi che a loro volta devono fare spettacolo nel giudicarti mi fa intuire che di genuino ci sia poco o nulla. Tuttavia, credo che quello fatto meglio sia forse XFactor, ma al tempo stesso è anche quello più editato. Preferisco il pubblico spontaneo, che ti applaude o fischia se sbagli.

Come vivi il mondo dei social?

È un argomento complesso. Spesso viviamo la giornata ricercando piacere nei like o nei follower e questo ci appaga, poi usciamo nella vita vera e non valiamo niente. I social sono la controparte digitale delle maschere: tutti felici, tutti belli, tutti realizzati. Personalmente considero uno spreco di vita passare tanto tempo su internet ma al giorno d’oggi non puoi restarne fuori perché sono anche un potente strumento di divulgazione. Sui social mi sento fuori luogo e mi nausea la stupidità che li popola. L’unico che attualmente uso per dare notizia di ciò che produco è Instagram. Però mi attengo a pubblicare cose inerenti alla musica o a guardare video demenziali.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Adesso in cantiere ci sono alcuni singoli e un mixtape. Come ho anticipato prima a breve uscirà “64 Bare” featuring Brokky B (ex Zerotto) prodotta da Player One. Poi dovrebbe uscire un altro featuring con Jhon Bucco su base prodotta da Player One e AglRbk. Successivamente ho intenzione di tirare fuori il secondo capitolo di “Drammaturgo” il cui primo è uscito nel 2016. In più ci sono tanti altri brani in corso d’opera. Finché avrò ispirazione continuerò a scrivere.

Pierre su Instagram

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