Paola Bivona, dal Festival di Castrocaro al nuovo singolo “Semplicemente”, intervista:”l’uscita del mio singolo è sicuramente l’inizio di qualcosa di nuovo. Con Mattia Salvadori stiamo lavorando ad altri brani”

Paola Bivona

Paola Bivona, vincitrice dell’ambitissima Targa Tenco, finalista al Festival di Castrocaro e concorrente di The Voice of Italy, vive a Roma, classe 1992, attualmente frequenta prima l’Officina delle Arti Pierpaolo Pasolini, diretta da Tosca, poi il corso di canto jazz  del Conservatorio Santa Cecilia.

Fonda il collettivo Adoriza con cui porta in scena in teatri prestigiosi lo spet-tacolo musicale “Viaggio in Italia – cantando le nostre radici”, ideato da Tosca per la regia di Massimo Venturiello e la produzione artistica di Piero Fabrizi.

Nel 2019 vince l’ambitissima Targa Tenco con questo progetto, diventato un album. Nell’estate dello stesso anno partecipa ad un tour internazionale del Festival Sete Sòis Sete Luas accompagnata da musicisti provenienti da tutto il mondo. Parallelamente alla carriera solista lavora da sempre con il chitarrista Matteo Quiriconi nel duo The Brothers in Law e nel progetto di musica brasiliana Saudades Do Brasil.

Nel 2021 con la sua voce escono i singoli Ruggine (Blue Room House) e Guai (collaborazione con Mattia Salvadori).

Abbiamo raggiunto Paola Bivona per un’esclusiva intervista.

In quale emozione ti rispecchi quando canti?

Mentre canto le emozioni che provo sono diverse e molteplici. Dipende da quello che canto e soprattutto dove lo canto. Ma direi che “serenità” è la parola che più descrive il momento in cui canto, perché mentre sono davanti ad un microfono sento di essere nel posto giusto al momento giusto. 

Cosa rasenta la musica nella tua quotidianità?

La musica è la mia quotidianità. Devo avere una colonna sonora per ogni momento della giornata, altrimenti sento che mi manca qualcosa. Mentre cucino, mentre faccio una doccia, mentre cammino. Quando il mio umore non è  al top e sento di avere un caos in testa che non riesco a calmare, per esempio, l’unico modo che ho per uscirne è mettere le cuffie ed isolarmi con la musica che mi fa stare bene.

Quando hai scoperto la tua inclinazione per il canto?

Il canto non è stato il mio primo approccio alla musica. Ho cominciato a studiare chitarra a 13 anni, e cantare non era nei miei programmi. Quando ne avevo 15 ero contornata da amici che cantavano e che formavano le prime band. Mi sono incuriosita e mia mamma è stata la prima persona che mi ha messo la pulce nell’orecchio, incoraggiandomi a provare perché secondo lei ero portata. Mi sono buttata e ho fatto la prima lezione in una scuola della mia città. Da quel momento la passione per il canto è aumentata giorno dopo giorno, mi faceva stare così bene che non l’ho più abbandonata.

Qual è la genesi del tuo nuovo singolo?

Semplicemente è nata a Roma ben 5 anni fa, scritta a 6 mani con altri 2 amici musicisti. È nata come bossa, conseguenza del mio amore per la musica brasiliana, tanto che una delle strofe era stata adattata in lingua portoghese. Poi è rimasta lì per un po’ di tempo; è sempre stata nel mio cuore ma non capivo quale potesse essere il suo “vestito” migliore. Poi ho incontrato Mattia Salvadori con cui ho avuto immediatamente un grandissimo feeling musicale. Lui è riuscito a capirmi, musicalmente e personalmente. Ha fatto un lavoro incredibile portando il brano in un sound più moderno ma mantenendo intatte tutte le mie inclinazioni musicali che da anni mi porto dietro e che fanno parte di me. Abbiamo fatto delle modifiche al testo e alla metrica e ne è uscita una versione di cui sono felicissima. Un brano che è cambiato negli anni come sono cambiata io. 

A chi si rivolge il brano “Semplicemente”?

Semplicemente parla della fine di qualcosa: di una relazione o anche solo di un momento. Questa fine viene vissuta con nostalgia ma anche con rassegnazione. È semplicemente un “tirare le fila” di qualcosa che è successo, che è stato vissuto ma poi, per qualche motivo è finito. Non c’è disperazione e non c’è rimorso. Penso sia rivolto a tutte quelle persone che tendono a “vivere il momento” senza preoccuparsi di quello che succederà dopo. Oggi è così e domani è un’altro giorno.

Qual è il motto che sposi più assiduamente?

Per rimanere in tema, ciò che cerco di ripetermi ogni giorno è “concentrati su cosa devi fare oggi”. Sono una persona che si preoccupa molto di quello che sarà domani o di cosa succederà in futuro. Questo pensiero molto volte distoglie la mia attenzione  sul momento che vivo, impedendo di concentrarmi. Sto imparando invece a preoccuparmi meno e a “fare”, ad agire sfruttando tutto il tempo possibile. 

Progetti futuri?

L’uscita del mio singolo è sicuramente l’inizio di qualcosa di nuovo. Con Mattia stiamo lavorando ad altri brani, alcuni già pronti che usciranno dopo l’estate per l’etichetta Shed626 e altri che stiamo terminando in questo momento. Stiamo lavorando duramente per far crescere e camminare il più possibile questo progetto.