Niccolò Centioni, intervista esclusiva tra segreti e novità

Niccolò Centioni

Niccolò Centioni, intervista esclusiva al giovane attore che conquista i cuori con il suo portentoso talento e la sua bellezza irresistibile.

Niccolò Centioni

Correva l’anno 1999 quando il fato ha fatto comparsa nella vita di un bambino nato il 13 Maggio 1993 a Roma, Niccolò Centioni, perspicace, sagace e vivace, a soli 6 anni si è ritrovato senza neanche accorgersene a essere un autentico idolo per intere generazioni.

Sono trascorsi molti anni da quel giorno e oggi Niccolò Centioni, nonostante la sua giovanissima età, ha già alle spalle una lunga carriera straordinaria costellata di innumerevoli successi e il suo percorso artistico in continua ascesa regala sempre emozioni nuove a tutti i suoi estimatori.

Niccolò Centioni

Da “Chi ha incastrato Peter Pan” con Paolo Bonolis e Luca Laurenti, la sua prima apparizione in un programma televisivo insieme a Gianni Morandi, in seguito ha recitato in film e serie TV, tra i titoli possiamo ricordare “Una donna per amico“, “Distretto di Polizia“, “Sweet India“, “Camici Bianchi“, “Un prete fra noi“, “Rocco” con Barbara D’Urso come madre e Antonello Fassari come padre, quest’ultimo ben presto sarebbe diventato suo zio, Cesare, nella fiction “i Cesaroni” in cui Niccolò Centioni ha interpretato il ruolo di Rudi.

Inoltre ha preso parte ai programmi televisivi più acclamati con personaggi che hanno segnato la storia della televisione ( Millennium con Gigi Proietti, Carramba che sorpresa con Raffaella Carrà, Notti sul Ghiaccio con Milly Carlucci etc).

Riuscire a far sorridere gli spettatori, in modo raffinato ed intelligente, è un’impresa molto ardua, eppure per te è semplice rendere di spessore i tuoi personaggi donando il tuo stile al loro temperamento. Qual è il tuo segreto per approcciarti alle diverse personalità da interpretare?

Secondo me per dare vita al personaggio il miglior modo è personalizzare, nel ruolo che ho fatto nei Cesaroni per diversi anni ovviamente ci sono cresciuto e quindi mi stava a pennello era un io al 99,9%. Non ho fatto alcuna fatica ad interpretarlo in questo caso. Però se parliamo di recitazione ci sono diversi tipi di recitazione, c’è la recitazione quella naturale, quella un po’ più marcata, quella un po’ più finta, quella più teatrale, insomma ci sono diversi modi di farlo, poi ognuno sceglie il suo ovviamente, io preferisco essere sul naturale.

A pochi anni eri sul set di una delle fiction più longeve e più famose e più popolari d’Italia come sei capitato sul set della serie i Cesaroni?Hai dei ricordi particolari legati al tuo primo provino?

Sono capitato per volontà di mia madre e ho continuato finché ho potuto. Iniziò mio fratello, ma non aveva la vena artistica e io ero quello un po’ più vivace. Vinsi tanti provini per il fatto che facevo le imitazioni di Paperino e tanto altro. Essendo un po’ il bambino prodigio della situazione vincevo i provini facile. Ovviamente quando sei piccolo è più semplice.

Eri davvero uno scricciolo, ma già dimostravi il tuo talento, la tua autonomia e la tua testardaggine nell’inseguire i tuoi sogni che ti hanno reso l’artista che sei, che effetto ti fa rivedere i tuoi lavori?

Mi piaccio, Rudy lo guardo e mi dico “ammazza, che bravo”, mi piaccio tanto, sono un po’ narciso.

Il mio personaggio aveva un carattere particolare, ero quello che faceva i dispetti. Ero un po’ il Bart Simpson della situazione, tanti mi descrivevano come il Padrino.

Qual è il segreto del successo della fiction “i Cesaroni”?

La serenità è un po’ il segreto dei Cesaroni, è quello che la gente vorrebbe che succedesse tutti i giorni nella propria famiglia. Io non ho avuto questa famiglia allargata, però mi sarebbe piaciuto averla. Riconosco che è bello avere tante persone al tuo fianco, tanti fratelli, tante sorelle, sarebbe fantastico.

Facevi le cose in modo naturale, come facevi a dire le battute giuste, a studiare la parte? Un bambino capisce che è finto o pensavi che fosse la tua vera casa?

Per i bambini non era un lavoro. Devo dire la verità non era un personaggio semplice, soprattutto nelle prime stagioni. Poi crescendo si è avvicinato sempre di più alla mia persona ed era sempre più semplice interpretarlo. Però si nella prima era tosto, bisognava fare certe facce alla Jim Carrey proprio alla The Mask.

Quali scene dei Cesaroni hanno contribuito all’immenso successo della serie?

La storia di Marco ed Eva ha preso i cuori di tutti i ragazzi di allora e di conseguenza anche la mia storia con Alice, eravamo nemici amici ed era questa la cosa bella.

Come hai vissuto l’arrivo improvviso della notorietà?

La serie ha fatto molto successo e dal 2006 la mia vita è cambiata completamente, insomma il giorno prima potevo uscire di casa tranquillamente e il giorno dopo non potevo più. Appena mettivi un piede fuori dalla porta di casa ti fermava una persona e di conseguenza ti fermava il mondo. Quindi diventava un po’ una cosa sia bella, sia strana. La notorietà ha dei risvolti stellari.

I Cesaroni è stata la serie TV che ha fatto più successo in Italia. Possiamo sperare in un ritorno della famiglia allargata più amata?

Tutti noi speriamo in un ritorno della serie TV “i Cesaroni”, anche se sono passati diversi anni, sarebbe carino rivedere il seguito qualunque esso sia per dare la possibilità ai fans di vedere almeno un finale, è quello che mi scrivono spesso.

Cosa rappresenta per te la recitazione?

La recitazione è il mio habitat, lavoro sul set dal 1999, è il mio campo, ho iniziato a 6 anni. Non ho fatto solo i Cesaroni, ma ringrazio i Cesaroni per avermi dato molto successo.

Il modo migliore per recitare un personaggio è quello di viverlo e tu riesci a rendere autentico ogni ruolo che trasmette tutto te stesso. Ma ogni giorno qual è il motore che ti fa sentire vivo? Qual è secondo te la missione degli attori?

Senza alcun dubbio recitare mi fa sentire vivo! Il lavoro dell’attore è quello di regalare emozioni e se io l’ho fatto bene mi può solo fare piacere.

Qual è il momento più bello che hai vissuto in teatro?

La mia prima esperienza al teatro è stata proprio il musical della fiction “i Cesaroni”, ho un ricordo bellissimo di questa esperienza. Soffro di attacchi di panico da quando ho 6 anni, il teatro mi ha aiutato tantissimo perché una volta che sei sul palco non puoi ritirarti, quindi ho combattuto in un certo senso questo mio disagio. Essendo un musical, si doveva cantare, ballare e recitare, dopo il primo balletto il cuore mio stava per esplodere, stavo per dire “no, io non ce la faccio”, però non potevo. Piano piano ci ho preso la mano e dopo sono andato una bomba.

Ansia e stress attanagliano sempre più persone, certe volte l’emozione diventa dirompente. Come si gestisce un attacco di panico?

Secondo me l’attacco di panico quando resisti, lo accetti e lo combatti, non è che se ne va, ma diminuisce. L’adrenalina stava sempre a duemila, ma l’adrenalina è anche la concentrazione quindi era giusto averla.

Come ricordi la tua esperienza a Pechino Express?

Ricordo tante cose, sembra essere successo milioni di anni fa. È stata una bella esperienza ovviamente, era tutto reale. Non c’era nullo di finto. Camminare per kilometri e kilometri a piedi, si dormiva a casa di sconosciuti e si viveva con un euro al giorno. Ho visto il Vietnam, è stato figo.

Cosa ricordi del programma televisivo  Notti sul ghiaccio con Milly Carlucci su Rai Uno?  Era una trasmissione che presagiva l’arrivo di Ballando con le Stelle?

È stata un’esperienza stupenda.

Qual è il tuo rapporto con la musica? Hai un cantante preferito?

Ascolto un po’ di tutto, soprattutto musica straniera.

Sguardo magnetico e sorriso sornione, sono passati parecchi anni dal tuo debutto, ma sei uguale con la tua fisionomia carismatica. Parteciperesti al Grande Fratello Vip?

Mi piacerebbe tanto andare al grande fratello. Magari in futuro chi lo sa! Entrare nella casa sarebbe un’esperienza bella, mi darebbe la possibilità di farmi conoscere per quello che sono. Molti fan si sono riuniti per me sui social network, in particolare su twitter, dicendo “vogliamo Niccolò Centioni al GF vip”.

Nell’edizione attuale del GF Vip con quale personaggio ti saresti trovato bene?

Alex Belli, attore anche lui, mi piace molto perché mi ricorda mio fratello al quale io sono molto legato. Quindi anche se non lo conosco gli voglio molto bene.

Quando hai capito che la recitazione è la tua strada?

L’ho sempre saputo.

Hai mai pensato di avvicinarti al canto?

Per me la recitazione è tutto. Cantavo la mia canzone “Due Anelli” nella fiction “i Cesaroni” ed è andata su iTunes prima in classifica per due mesi.

Possiedi una voce stupenda ed ammaliante. Hai considerato di avvicinarti al mondo del doppiaggio?

L’ho già approcciato, qualcosa l’ho fatta quando ero più piccolo e c’è qualcosa in cantiere per il futuro.

Segui più serie TV o film? Qual è uno dei primi film che hai visto e avresti voluto interpretare?

Serie TV ne ho vista solo una in vita mia la mia preferita, Prison Break, e i Cesaroni… perché li ho fatti io e ovviamente me li dovevo vedere! Mi piacciono molto i film d’azione anni ’90, Arma Letale, Duro a Morire. E poi mi piacciono tanto gli horror e i thriller.

Com’è il tuo rapporto con gli animali? Hai dei cuccioli?

Non sono una persona che abbandona gli animali. Ho diversi cani, ne ho 7. Ho sei pastori maremmani e un bulldogger. Quest’ultimo l’ho preso che aveva 40 giorni, l’ho preso quando lavoravo tutti i giorni nella fiction “i Cesaroni” nel 2013. Spesso era solo, da piccolo Tippetto, il mio bulldogger, rompeva mutande, calzini, divani e mobili.

La vita viaggiando consente di vivere più vite tra ricordi ed emozioni arricchendosi con nuovi scenari. Qual è il viaggio più bello che tu abbia mai fatto?

Londra. Perché stavo con mio fratello, ci sono stato 9 mesi e ho potuto viverla. Ho fatto un altro lavoro, mi sono messo all’opera in un campo che non era il mio e mi sono divertito tanto, facevo lo chef in un ristorante giapponese. Stavo in contatto con mio fratello, è un architetto e da anni viveva, e vive ancora, all’estero, quindi anche per stare un po’ più vicino a lui ho fatto quest’esperienza ed è stato molto bello. Ho vissuto tante tante emozioni, stavo in una città sconosciuta, parlavo una lingua che non era la mia. L’inglese non può mancare nella carriera di un attore, è importantissimo, è una lingua utile ed è anche bello conoscerla. Sono stato bene a Londra, sono stato semplicemente bene e mi sono divertito, è stato il viaggio più lungo e più bello. Vivevo un’altra vita, mi piaceva, ma sapevo che la mia vita era questa di adesso. Era un purgatorio in cui dovevo decidere se tornare in inferno o andare in paradiso. Dovevo decidere se smettere per sempre di fare l’attore, e quindi  andare all’inferno, o tornare nel mio paradiso e ho scelto il mio paradiso. Non ho mai avuto dubbi, sapevo che quando stavo lì era un momento passeggero di pausa.

I tuoi fan ti vogliono bene e quotidianamente ti dimostrano il loro amore attraverso i social network. Come vivi il legame con il tuo pubblico?

Molte persone mi mandano messaggi e mi fa molto piacere, molto, molto piacere. Sono una persona abbastanza presente, non sono un influencer, vivo più la vita fuori dalle storie di Instagram, ma rispondo a tutti i messaggi, quasi tutti, provo a rispondere a tutti. Ringrazio sempre i miei fan, sono loro che mi danno il lavoro, mi permettono di fare il mio mestiere. Mi sento un privilegiato.

Rito scaramantico?

No, nessuno, oltre al classico… “Merda, merda, merda”.

Hai in programma di scrivere un libro?

Si, lo farò nel 2022. L’hanno fatto tutti, ormai manco solo io. Non sarà romanzato, sarà la mia vita. Tutto quello che non sapete. Racconterò la mia vita. Chi è Niccolò Centioni? Chi lo sa! Ci siamo al 2022 non manca tanto.

Quali nuove sfide stai per intraprendere? Dove reciterai prossimamente?

C’è una bomba in canna che si farà nel 2022, farò questa cosa e sarà un nuovo inizio per me. Sono strafelice, neanche al settimo cielo, sono all’ottavo cielo. Sarà una bella cosa, io non vedo l’ora davvero.