Maya Hawke sarà in Italia il prossimo anno

Maya Hawke sarà in Italia il prossimo anno

Volto familiare al grande pubblico per aver interpretato il personaggio di Robin in Stranger Things, Maya Hawke sarà in Italia il prossimo anno per presentare il suo secondo album Moss, uscito lo scorso settembre. L’appuntamento è per sabato 25 febbraio 2023 in Santeria Toscana 31 a Milano. I biglietti saranno disponibili per il fan club dell’artista dalle 10 di mercoledì 26 ottobre e per tutto il pubblico dalle 10 di venerdì 28 ottobre sui circuiti Ticketone e Ticketmaster.

La Hawke parla così del suo album: «Questo album si chiami Moss (muschio) perché credo di aver riflettuto molto negli ultimi anni, Seduta immobile a sviluppare una coperta verde di ricordi e sensazioni. Registrare questo disco è stato come alzarmi, scrollarmi tutto di dosso e osservare. È stato il primo passo per chiarirmi le idee e provare davvero a guardare la pietra sotto il muschio. Non so quanti passi mi manchino ancora, o a che punto io sia, ma so che quest’album è un grosso cambio di marcia.

Le canzoni sono sempre arrivate nella mia vita per necessità. Penso che ogni brano di questo disco parli di un inizio nascosto dietro una fine, di una riflessione sui modi in cui ho deluso me stessa.
L’album si apre con Backup Plan… Penso che essere me stessa in maniera completa e libera fosse, stupidamente, il mio piano B. Se non fossi riuscita ad essere la persona che fingevo di essere, se avessi potuto smettere di desiderare le cose che fingevo di volere, solo allora avrei potuto permettermi di essere chi sono realmente.

Poi sono arrivate Thérèse e Mermaid Bar. La prima è ispirata da un dipinto ma parla di sentirsi rinchiusa e bloccata, come una versione di te stessa che qualcun altro ha creato. La seconda invece parla di una ragazza che tenta di mettere fine alla sua vita gettandosi nel fiume Hudson, ma che diventa una sirena che gestisce un ristorante per tutte le creature che si nascondono in fondo al mare.
Bloomed Into Blue era originariamente una poesia che avevo scritto con un amico al liceo, intitolata B-Word Muse. Era un tributo alle muse: Ariel, Edie Sedgwick, Maria Teresa, e molte altre. Le donne sono sempre state il soggetto dell’arte, e non chi la crea. Degne di essere oggetto di discussione, ma non di essere ascoltate.
Questo disco fa i conti con la mia infanzia in Sweet Tooth e Driver, con il rimpianto in Luna Moth, Crazy Kid e Sticky Little Words, e con la rabbia in South Elroy, Restless Moon e Over.

Principalmente, questo album vuole parlare di rinascita e accettazione.
Sto ritornando ad essere me stessa.
Grazie per avermi ascoltata.»